[BlogLettera] “L’illegalità trionfa, ma la magistratura indaga su manifestanti pacifici”

Ultimamente ad Alessandria si discute assai più di notizie di reato che di iniziative amministrative importanti per la città (che sono assenti e quelle che ci sono hanno segno negativo, come l’inutile spesa di 8 milioni di euro per il ponte Meier mentre il Cissaca – il consorzio socio-assistenziale – fallisce per responsabilità diretta della giunta di centrodestra).

Notizie che riguardano gli illeciti e i falsi con dolo in atti pubblici contestati ai nostri amministratori: il sindaco Fabbio, l’ex assessore Vandone, il “responsabile” condannato per truffa onorevole Grassano, il molestatore di sua moglie Raica, lo ‘ndranghetista Caridi addetto alle politiche del territorio, il fantasioso ragionere capo del Comune Ravazzano, il plurinquisito Repetto, solo per ricordare i casi più clamorosi, ma molto ancora ci sarebbe da scavare…

Stupisce perciò, in questo mare di illegalità agitato da classi dirigenti sovversive (come notava Gramsci) e irresponsabili, che la magistratura intenda perdere il suo tempo e i nostri soldi in iniziative arbitrarie e che hanno un sapore intimidatorio rivolte a pacifici manifestanti del movimento “No Tav” che si sono visti recapitare un avviso di garanzia in base, a quanto pare, a un “regio decreto” del 1931 per un semplice presidio spontaneo, assolutamente pacifico, dello scorso giugno davanti alla Prefettura di Alessandria.

Senza contare che l’angolo di Piazza Libertà antistante la Prefettura è un luogo usuale e abituale, praticamente “istituzionale” di manifestazione del dissenso che in Alessandria si è sempre espresso in forme più che pacifiche. Siamo dunque tutti passibili di “manifestazione non autorizzata” in base alla volontà del Re e di nonno Benito e siamo in migliaia e migliaia, dalle forze politiche, ai movimenti, ai sindacati dei lavoratori.

La stessa magistratura che combatte con abnegazione la criminalità organizzata è dunque capace, inspiegabilmente, di atti di intimidazione e di arbitrio, nonché di perdite di tempo come questo. Naturalmente come SEL esprimiamo la nostra piena solidarietà ai 13 che hanno ricevuto un avviso di garanzia che definiamo “per eccesso di zelo del magistrato” (che sarebbe un atto di saggezza ritirare) senza aver commesso alcun atto non pacifico, e allo stesso tempo ci chiediamo se non sia il caso che la stessa magistratura si concentri maggiormente sui veri sovversivi, a partire da coloro accusati e sospettati di falsificare con dolo i bilanci di enti e aziende pubbliche, argomenti scottanti e che riguardano da vicino i cittadini della nostra sfilacciata comunità.

Sinistra Ecologia Libertà – Alessandria