Un cappello sugli occhi che nasconde uno sguardo ironico, una voce calda e pulita, un modo di fare coinvolgente: le sue canzoni sono davvero “Cioccolata per le orecchie”, che è pure il titolo del suo nuovo album. Oggi parliamo di un cantautore con la C maiuscola, di cui Alessandria deve andare orgogliosa: Dado Bargioni.
Le sue canzoni toccano le corde sensibili dell’anima, le parole sono semplici e profonde, la musica è calda e avvolgente. Ma andiamo per gradi. Dado ha studiato al conservatorio, dove ha imparato a scrivere in musica e questo gli ha dato, tra l’altro, la possibilità di sostenere l’esame alla SIAE all’età di soli 14 anni, un tempo obbligatorio per poter essere iscritto.
La musica che ha influenzato il suo background va dai Beatles a James Taylor, per arrivare fino al funky degli Earth Wind and Fire. Simpaticamente definisce il suo stile melting pop (da melting pot, espressione che si usa per indicare una sorta di calderone di culture, lingue ed etnie all’interno di una società), un neologismo, “bargioniano” appunto, che definisce bene il suo stile musicale. Tanti gli ingredienti della “ricetta Bargioni”: le sonorità rivelano una matrice anglosassone, mentre la cura per il testo e l’aspetto melodico sono indubbiamente una caratteristica del cantautore italiano più classico: “riguardo all’aspetto musicale, direi che il mio filone è border line – scherza Dado – non sono un autore impegnato alla Tenco, ma nemmeno da classifica: non uso accordi tristi o ritmiche ammiccanti. Spero di essere una giusta miscela di entrambe le cose”.
Ma parliamo di “Cioccolata per le orecchie”, curato nei minimi particolari a partire dalla copertina: “Riccardo Guasco (altro artista alessandrino di cui ci occuperemo presto, ndr) ha realizzato le immagini di copertina del nuovo disco, ci tenevo che fosse proprio lui a farla. L’impatto è importante, il primo disco è uscito con una brutta grafica e questo purtroppo ha condizionato le vendite”.
Un’altra cosa che colpisce di questo nuovo album è la scelta di farlo uscire nell’originale formato USB Card, “una simil carta di credito – dice Dado – con la copertina e i credits dell’album stampati sopra, che contiene i 14 brani più una cartella di extra: testi, copertina (per un’eventuale auto masterizzazione) e anteprima del prossimo album, circa 30 secondi di 6 canzoni mixate”.
È già pronto il nuovo disco, quindi, che si intitolerà appunto Melting Pop: “ma prima dovevo far uscire Cioccolata per le orecchie, pronto già dal 2011 e rimasto nel cassetto ad affinare in barrique per circa due anni – ironizza. Dovevo chiudere il cerchio aperto nel 2009 con “L’Assaggio”. Non a caso l’ultimo pezzo dell’album è intitolato “Il cerchio perfetto”.
Musicoterapista presso il Cissaca, dove lavora con i disabili, Dado è una fonte inesauribile di produzione musicale, praticamente compone a getto continuo. Al riguardo racconta un curioso aneddoto su quando ha scritto la canzone “Star”, realizzata appositamente per il film di Lucio Pellegrini “È nata una Star” (2012) con Luciana Littizzetto e Rocco Papaleo: “ho letto la storia e, ispirandomi alla sinossi, ho composto una canzone e l’ho spedita al regista, a cui è piaciuta talmente tanto che, nonostante la colonna sonora fosse già stata definita e chiusa, ha voluto inserirla comunque come tema musicale del film. Tant’è vero che la Warner, produttrice del film e della colonna sonora, ha fatto uscire un singolo a parte solo con la mia canzone”.
Ma è dal vivo che Dado Bargioni conquista il suo pubblico: “ultimamente mi sto orientando verso gli home concert, ossia concerti organizzati in appartamenti privati con non più di 20/25 persone che durano circa un’ora. È molto interessante la situazione che si crea di intimo scambio di emozioni e di energie, lo leggo nel volto di chi mi sta di fronte e mi ascolta. Solo in questi contesti percepisco un’immediata empatia al messaggio delle mie canzoni, nei grandi spazi non sarebbe possibile, così come nei pub che, seppur più piccoli, risultano troppo chiassosi”.
Enrichetta Duse