UPO: presentati i progetti di eccellenza della Scuola di Medicina premiati dal Ministero

UPO: presentati i progetti di eccellenza della Scuola di Medicina premiati dal Ministero CorriereAlSono stati presentati giovedì,  nella sede della Scuola di Medicina di Novara, i due progetti di ricerca che hanno contribuito alla certificazione di eccellenza ricevuta dal Ministero.

Il rettore del’UPO Cesare Emanuel, il presidente della Scuola Marco Krengli, il direttore del Dipartimento di Scienze della Salute Umberto Dianzani e il direttore del Dipartimento di Medicina Traslazionale Gian Carlo Avanzi hanno illustrato nel dettaglio i due progetti che, accedendo al Fondo di finanziamento dei Dipartimenti di Eccellenza del MIUR, riceveranno complessivamente nei prossimi cinque anni 14,6 milioni di Euro.

Ripercorriamo le tappe. La selezione preliminare, conclusasi a maggio 2017, basandosi sui risultati della VQR 2011-2014, aveva selezionato 360 dipartimenti in tutta Italia meritevoli di accedere alla seconda fase. L’UPO aveva visto selezionare 5 dei suoi 7 dipartimenti (Studi Umanistici, Scienze della Salute, Medicina Traslazionale, Scienze del Farmaco e Scienze e Innovazione Tecnologica), 3 dei quali (DiSUm, DiSS e DiMeT) a punteggio pieno (100 su 100).

Nella seconda fase, conclusasi nei primi giorni di gennaio 2018, sono stati valutati i progetti di ricerca sottoposti; i criteri molto rigidi adottati dal Ministero hanno determinato l’esclusione del Dipartimento di Studi Umanistici per pochissimi punti (è risultato il primo fra gli esclusi nella propria Area CUN).

La Scuola di Medicina è stata invece premiata nella sua totalità (caso probabilmente unico in Italia) con un progetto dedicato all’Aging e uno dedicato al rapporto tra cibo e salute. La conferenza stampa ha coinvolto tutti i Dipartimenti dell’Università del Piemonte Orientale, rappresentati dai direttori o loro delegati, il delegato del Rettore alla Ricerca scientifica Roberto Barbato e il delegato all’Internazionalizzazione Armando Genazzani, segno concreto della multidisciplinarietà dei progetti; a entrare più nel merito dei progetti sono stati i due direttori Gian Carlo Avanzi e Umberto Dianzani.

«Il progetto “FOHN” – ha spiegato il professor Dianzani – nasce dalla consapevolezza che cibo e nutrizione rappresentano un importante strumento per il mantenimento e il ripristino dello stato di salute, poiché coinvolgono sistemi complessi in grado di influenzarsi reciprocamente. L’obiettivo del progetto è di promuovere parallelamente l’attività scientifica e didattica del Dipartimento approfondendo la relazione food & health».

Il progetto dedicato al tema dell’Aging, cioè dell’invecchiamento è stato illustrato dal professor Avanzi: «Il nostro progetto vorrebbe contribuire a rispondere alle domande: Perché invecchiamo e perché invecchiamo in cattiva salute? Perché alcune malattie si manifestano solo nelle persone anziane? È possibile ridurre il peso delle malattie e disabilità durante l’invecchiamento? Come possiamo migliorare i percorsi di trattamento e di cura? La ricerca e la formazione sul tema potenzieranno la collaborazione del Dipartimento con gli altri e con altre discipline, avviando così la sperimentazione di un Dipartimento Monotematico di Eccellenza sulle Scienze dell’Aging, che si basi su multidisciplinarietà, traslazionalità, supporto a ricerca e didattica, coinvolgimento del territorio».