Azienda Ospedaliera: lezione sull’opera di Gardella per la chiusura della Festa di Sant’Antonio

Conti ‘ballerini’ in corsia. E ad Alessandria c’è chi si insospettisce…[Centosessantacaratteri] CorriereAlUltimo appuntamento della Festa di Sant’Antonio Abate per l’Azienda Ospedaliera di Alessandria che per l’occasione ha ricordato il fondamentale apporto artistico di Ignazio Gardella per la città di Alessandria attraverso una lezione di Storia dell’Arte tenuta nel Salone di Rappresentanza dallo storico Roberto Livraghi, dalla docente di Storia dell’architettura presso il Politecnico di Torino Annalisa Dameri e dall’architetto e fotografa Elena Franco.

Il convegno si è aperto con i consueti saluti del Direttore Generale, Giovanna Baraldi, che ha ringraziato i cittadini e le diverse istituzioni culturali intervenute: “Ormai è diventata una tradizione riunirci durante i festeggiamenti di Sant’Antonio Abate per una riflessione sulla storia dell’arte: l’anno scorso l’intervento verteva sull’opera di Moncalvo, mentre quest’anno, sempre grazie alla disponibilità del Dott. Livraghi, ci concentreremo su un altro illustre personaggio della storia culturale della città, Ignazio Gardella. L’augurio è quello che il nostro patrimonio artistico e il nostro passato ricco di cultura ci accompagnino in un percorso di crescita consapevole e serena”.

Non si può parlare di arte senza contestualizzarla dal punto di vista storico ed è proprio dalla storia alessandrina degli anni ’20 e ’30 del Novecento che lo storico Antonio Livraghi è partito delineando la situazione di ritrovata stabilità politica della città. “La saldatura tra interessi politici del Fascismo e interessi economici degli industriali e degli agrari è avvenuta tra il 1925 e il 1926 anche intorno all’importante nome di Teresio Borsalino – ha affermato – il quale ha sempre agito per lo sviluppo e il bene della sua Azienda e della città che la ospitava”.

Fortissimo è infatti il legame tra la famiglia Borsalino e la città di Alessandria così come quello lavorativo e affettivo con un’altra illustre famiglia, quella dei Gardella. La storica dell’architettura Annalisa Dameri ha sottolineato quanto Ignazio Gardella fosse affezionato alla nostra città, tanto da affermare che le due opere architettoniche in cui si identificava erano proprio il Dispensario e la Casa degli impiegati. “Alessandria è la capitale dell’architettura del Novecento e buona parte di queste opere d’arte appartiene al patrimonio ospedaliero. – ha evidenziato – Gardella è stato uno dei massimi esponenti dell’architettura moderna e tra le opere più visitate dagli esperti di tutto il mondo c’è proprio il Dispensario di Alessandria”.

Dopo aver descritto con precisione e interesse le diverse opere di Ignazio Gardella e del padre Arnaldo, tra cui il Sanatorio, la lezione di storia dell’arte si è conclusa con la presentazione di Hospitalia, l’indagine fotografica di architetture ospedaliere realizzata dall’architetto Elena Franco. “L’obiettivo di questo lavoro iniziato nel 2012 è di porre l’attenzione mediatica in genere e non solo scientifica sul tema del riuso del patrimonio antico ospedaliero. Le strutture dell’Azienda Ospedaliera di Alessandria sono ritratte in ben cento foto – continua – e sono sicura che anche attraverso la fotografia sia possibile raccontare questi edifici artistici all’interno dei più disparati ambienti, perché meritano di essere tutelati e valorizzati”.

Al termine della giornata è stato inoltre possibile visionare, presso la Biblioteca Biomedica, alcuni rari manoscritti appartenenti al patrimonio bibliotecario aziendale come le preziose Cinquecentine di argomento medico.