Elezioni politiche, candidati alessandrini: chi c’è, chi manca [Controvento]

Elezioni: regole da far girare la testa [Le pagelle di GZL] CorriereAl 1di Ettore Grassano

 
Chi c’è, chi manca, chi potrebbe aggiungersi da qui al 29 gennaio, data ultima per la presentazione dei candidati (e delle candidate: peraltro quasi sempre solo riempilista, la farsa delle quote rosa continua) alle elezioni politiche del 4 marzo.

Nei giorni scorsi, con l’aiuto di Mauro Traverso, abbiamo provato a raccontarvi come funziona, dal punto di vista tecnico, la non brillantissima legge elettorale partorita dopo lunghissimo travaglio dal parlamento uscente: la chiamano ‘rosatellum’, dal nome del capogruppo Pd alla Camera che l’ha proposta, ed è un mix di uninonimale e proporzionale, senza preferenze.

Ma non preoccupiamoci troppo: le complicazioni sono tutte per i ‘capoccia’ dei diversi partiti che, in queste settimane, sono alle prese con i ‘rompicapo’ dele candidature sicure, di quelle a rischio e di quelle assolutamente improbabili, da semplici riempilista, a buon rendere.

Partiamo dal centro destra dunque, che tutti i sondaggi danno largamente in testa: il punto interrogativo non è se vincerà le elezioni, ma se come coalizone riuscirà a raggiungere il 40% dei consensi, con conseguente bonus di parlamentari: solo così, Molinari: “Alessandria come Novara sarà biglietto da visita per conquistare la Regione Piemonte: nei prossimi mesi scelte strategiche, e programmazione quinquennale” CorriereAlunitamente alla vittoria nel 70% dei collegi uninominali, l’alleanza Berlusconi Salvini Meloni più quarte gambe e cespugli vari (fondamentali in questa fase) potrà avere il respiro per costruire un governo solido. A Bruxelles piacendo, si intende. in caso contrario via libera ad una serie di trattative trasversali, dagli esiti imprevedibili. Di una cosa però state certi: non si tornerà a votare dopo 6 mesi, perchè le nuove regole che prevedono il vitalizio parlamentare solo se si completa il mandato, unitamente ai tanti volti nuovi in tutti gli schieramenti, fan sì che ‘la stabilità del paese’ venga prima di tutto.

Autonomia del Piemonte? La Lega Nord ci crede. Molinari: "Nasce il comitato Promotore per il Referendum: diamo voce a chi a cuore il futuro della Regione" CorriereAl 1Via ai nomi dunque: per la Lega appare scontata la candidatura, e anche l’elezione, di Riccardo Molinari, segretario piemontese del Carroccio alle prese, in queste settimane, con il ‘rompicapo’ delle liste di partito, ma soprattutto di coalizione, collegio per collegio. Molinari (che è anche assessore con cariche ‘pesanti’ a Palazzo Rosso: altra questione che, dopo le elezioni andrà per forza affrontata) ha ‘il passo’ e le competenze del politico vero, è nel consiglio federale della Lega e vicinissimo a Salvini e c’è davvero da sperare che, una volta a Roma, possa rappresentare per tutto il territorio una risorsa preziosa. Da troppo tempo siamo una provincia da parlamentari ‘peones’, e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. E’ probabile però che la Lega in provincia di parlamentari Le promesse mantenute [Il Flessibile] CorriereAl 1possa eleggerne addirittura due, e il secondo nome che circola è, per il Senato, quello di Giovanni Battista Poggio, 62 anni, sindaco di Capriata d’Orba e segretario provinciale: un militante di quelli che non si sono mai risparmiati, ‘anima’ da tanti anni della Festa della Lega proprio a Capriata.

 

E Forza Italia? Lì in pole position ci sono Massimo Berutti, ex sindaco di Tortona Berutti (FI): “Regione torinocentrica: il centro sinistra ha abbandonato le periferie al loro destino”. Sulle elezioni provinciali: “Baldi soluzione di valore” CorriereAle attuale consigliere regionale, e ‘l’inossidabile’ Ugo Cavallera, che sotto sotto sogna ancora di coronare il suo lunghissimo percorso politico con uno scranno da senatore. Ma, se appare scontato che Forza Italia abbia la forza di eleggere in provincia almeno un parlamentare, non bisogna trascurare 1) che ‘lo scacchiere’ delle trattative e degli scambi è su base regionale, e non locale 2) che nel partito di Berlusconi non conta tanto l’elenco dei candidati che parte da Torino per Arcore, quanto quello dei ‘prescelti’ che fa il percorso contrario. Occhio ai ‘paracadutati’ più o meno illustri, insomma.

Fratelli d’Italia dovrebbe ‘conquistare’ un paio di seggi su scala Piemonte, ma appare difficile che ci possa essere un nome alessandrino. Anche perchè il ‘cavallino di razza’ locale, il segretario provinciale Federico Riboldi (vice presidente della Provincia) ha fiutato l’aria per tempo, e appare deciso a giocarsi carte vere e pesanti nel 2019: da candidato sindaco nella sua città ad esempio, Casale Monferrato, o magari anche da consigliere regionale.

Buone possibilità per il Senato, invece, potrebbe averle Gianni Barosini, attuale Merci via treno da Mortara alla Cina Barosini: "opportunità che anche Alessandria saprà cogliere" CorriereAl 2assessore in comune ad Alessandria, ma soprattutto segretario regionale Udc, con un ruolo strategico in Anci, e un canale privilegiato con i vertici romani del suo partito. Insomma, se la cosiddetta ‘quarta gamba’ della coalizione di centro destra dovesse ottenere, su base regionale, almeno 2 seggi, è probabile che uno dei due spetti proprio a Barosini.

Questo, salvo sorprese, lo scenario del centro destra.

 

Sul fronte Movimento 5 Stelle, riflettori puntati, in settimana, sulle ‘parlamentarie interne’, che dovrebbbero tenersi mercoledì: passo fondamentale verso l’individuazione dei candidati ufficiali, tra non pochi ‘aspiranti. Anche se, da regolamento, al capo politico e al ‘direttorio centrale’ spetta poi l’ultima, decisiva parola. C’è poco da dire o da fare: il modello dell’uomo solo in cabina di regia, implementato da Silvio Berlusconi nel 1994, ha talmente ‘stravinto’ che oggi lo applicano tutti, ma proprio tutti.
5 Stelle di Alessandria: Traverso e Castagna i primi aspiranti parlamentari CorriereAl 1I candidati alessandrini del Movimento comunque risultano ad oggi 3: Mauro Traverso, 65 anni, pensionato, figura nota ai nostri lettori, e che si impegna a fondo da anni nel gruppo (meetup) alessandrino, e che fu anche candidato alle regionali nel 2014; Giuseppe Castagna, avvocato 31 enne, e Maria Assunta Matrisciano, della Susy, 41 anni, che si occupa di risorse umane.

 

Complicata e ‘fluida’ invece la situazione nel centro sinistra. Lì la figura alessandrina Fornaro (Mdp-Liberi e Uguali): “Siamo il Quarto Polo nazionale: alternativi alla destra e ai 5Stelle, ma anche a questo PD” CorriereAlche emerge come più probabile per il futuro Parlamento è il senatore Federico Fornaro, che proprio oggi a Casale Monferrato aprirà, al fianco di Massimo D’Alema, la campagna elettorale di Liberi e Uguali con Pietro Grasso. Il partito di Fornaro ha realisticamente in Piemonte una ‘forbice’ che può portare a Roma dai 2 ai 5 parlamentari: ed è probabile che Fornaro ci sia comunque, anche se ancora con un punto interrogativo tra candidatura alla Camera o al Senato.

E il Partito Democratico? Lì gli alessandrini uscenti sono ben 3: i deputati Fabio Lavagno e Cristina Bargero, entrambi casalesi, e il senatore Daniele Borioli, valenzano. Ci sarebbe poi anche la senatrice novese Manuela Repetti, ex Forza Italia ‘fulminata’ sulla via di Renzi nel corso dell’ultimo mandato parlamentare. E francamente, con l’aria che tira nei sondaggi ma soprattutto tra la gente, appare improbabile immaginare che la pattuglia uscente sia tutta rieletta. Senza contare le possibili new entry: per settimane si è parlato del Massa Waltertortonese Walter Massa, il ‘re’ del timorasso, ‘paracadutato’ direttamente da Renzi, via Farinetti. Nel partito i mugugni non sono mancati. Poi ci sarebbe l’ex sindaco di Alessandria Rita Rossa, che sia pur sconfitta non solo alle urne lo scorso giugno, ma anche successivamente perdente nella battaglia congressuale, pare comunque intenzionata a giocare le sue carte.

Settimane dunque, destinate a riservarci ancora più di qualche sorpresa.

Ma niente paura cari elettori. Con questa legge elettorale decidere quale candidato o candidata votare non è un nostro problema: noi dobbiamo solo scegliere sulla scheda ‘il brand’ che ci piace di più. Al resto stan già pensando loro. E’ l’ultima frontiera: la democrazia 4.0.