Palazzo Rosso sui rifiuti impari da Monselice!

Gli orologi del Municipio [Un tuffo nel passato] CorriereAl 5In una riunione di qualche tempo fa con gli amici del Comitato di Castelceriolo avevo dovuto citare una mia esperienza acquisita dopo una visita in una zona del Veneto  vicina al circondario di Monselice, un paese della provincia di Padova che ha avuto in passato una storia di danni ambientali a causa della presenza di una serie di cementifici, che hanno provocato inquinamenti non proprio come nella nostra vicina Spinetta, ma quasi.

Il circondario di Monselice comprende località paesaggisticamente interessanti e ricche di testimonianze artistiche come Arquà, Este e Montagnana ed altri paesi più piccoli come Pernumia. Tutti i loro cittadini hanno lottato ed hanno ottenuto significativi risultanti, al punto che adesso possono vantarsi di vivere in località dove non esistono strade dissestate come le nostre, non esistono più da tempo i cassoni stradali per la raccolta dell’immondizia che straborda per terra e nei fossi, avendo scelto la differenziata spinta con ottimi risultati ed in più è stato avviato un attento monitoraggio dell’ambiente agricolo nel tentativo di salvaguardare la rete di scolo delle acque.
Mi sono copiato il testo dell’ordinanza del sindaco di Pernumia, che ho visto appeso sui muri di quel ridente paesello e vorrei che facesse altrettanto il sindaco della nostra città per la salvaguardia del nostro territorio. Pensate che sia solo una mia pia illusione?
I nostri compaesani di origine veneta non hanno un po’ di rimpianto per l’aver abbandonato la loro regione per vivere qui da noi con tutti i confronti negativi che ci penalizzano?
 
Comune di Pernumia (provincia di Padova)
OGGETTO:  Ordinanza per pulizia fossi e ripristino funzionalità della rete idrica superficiale.
Avviso
IL SINDACO
VISTO il regolamento comunale di Polizia Rurale approvato con delibera di Consiglio Comunale n. 19 del 06.06.2007 il quale detta puntuali disposizioni per quanto riguarda la gestione delle acque piovane ed irrigue, nonché i criteri per l’aratura dei terreni e miglioramenti fondiari;
 
OSSERVATO che il mancato rispetto delle norme regolamentari di cui trattasi comporta l’applicazione di sanzioni amministrative a carico dei soggetti proprietari e/o esecutori della violazione così come stabilito dai Titoli IV° e V° del Regolamento sopra richiamato;
 
CONSIDERATO che l’attuale stato della rete idrica superficiale nel territorio comunale, con particolare riguardo agli scoli di proprietà privata, risulta essere gravemente compromesso nella sua funzionalità a causa della mancata manutenzione ordinaria e straordinaria degli scoli esistenti, oltre al fatto che, sovente, le arature dei campi vengono eseguite fino a ridosso del ciglio scarpata e alla esecuzione impropria di manufatti che ostruiscono o riducono la portata idraulica degli scoli stessi;
 
RILEVATO che in occasione delle recenti precipitazioni piovose si sono manifestati allagamenti estesi in varie parti del territorio comunale, comprese anche alcune zone residenziali, che hanno provocato danni alle residenze e alle coltivazioni agricole in atto;
 
PRECISATO che lo stato di degrado della rete idrica superficiale è dovuto prevalentemente ad una mancata manutenzione dei fossi con taglio dell’erba dalle scarpate senza allontanamento della stessa, oltre che ad una mancata risezionatura degli scoli con continui interventi (quali l’aratura dei campi) che portano ad una progressiva riduzione della sezione utile del fosso, nonché all’esecuzione di accessi carrai realizzati dai frontisti senza rispetto delle norme tecniche di esecuzione, che impediscono il regolare deflusso delle acque superficiali;
 
RITENUTO necessario mantenere e/o ripristinare il sistema idrico superficiale di raccolta ed allontanamento delle acque piovane, imponendo ai privati frontisti l’esecuzione di periodici interventi manutentivi sui fossi privati al fine al fine di evitare ulteriori allagamenti con pregiudizio e pericolo per le abitazioni e per i fondi coltivati;
 
DATO atto che detti interventi dovranno essere eseguiti con la massima urgenza al fine di ripristinare la funzionalità del sistema idrico superficiale;
 
RITENUTO indispensabile per motivi igienico sanitari, di pubblica incolumità e di sicurezza stradale, ribadire l’importanza ed urgenza dell’adempimento a tutti gli obblighi sopra citati in modo che l’intera rete scolante venga ricondotta e mantenuta costantemente in perfetta efficienza al fine di evitare allagamenti da acqua piovana, favorendo il deflusso delle acque e limitando i ristagni di acqua;
VISTA l’ordinanza n. 1010 del 16.02.2011, protocollo n. 956, affissa all’Albo Pretorio e affissa a mezzo manifesti nell’ambito del territorio comunale con la quale veniva disposta la pulizia dei fossi e degli scoli facenti parte del sistema idrico di smaltimento superficiale delle acque, con rimozione dei manufatti abusivi e di ostruzione degli scoli stessi;
 
DATO atto che in attuazione di detta ordinanza diversi frontisti hanno provveduto a pulire i fossi e gli scoli posti in fregio alle loro proprietà;
 
RITENUTO opportuno procedere con un ulteriore avviso sugli obblighi dell’ordinanza sopra richiamata disponendo al contempo l’esecuzione dei lavori in sostituzione dei frontisti inadempienti addebitando successivamente i costi da ciò derivanti;
 
VISTI gli articoli 50, comma 5 e 54 comma 2, del D.Lgs. 18.08.2000, n. 267;
 
TUTTO ciò premesso
AVVISA
 
i cittadini proprietari degli immobili che sono interessati da attraversamenti di condotte, fossi privati, consortili od interpoderali ed affossature minori della rete di sgrondo delle acque meteoriche che:
  1. è fatto obbligo di rispettare l’ordinanza n. 1010 del 16.02.2011, protocollo n. 956, con la quale si è disposta la manutenzione costante e la pulizia dei fossi, del taglio dei rami e delle siepi sporgenti su strade comunali;
  2. è necessario siano eseguiti con estrema urgenza i lavori di ripristino della funzionalità idraulica di ogni tipo di affossatura mediante il risezionamento dei fossi esistenti e riapertura dei fossi e dei canali chiusi senza le necessarie autorizzazione e/o nulla osta degli Enti competenti (Comune e Consorzio di Bonifica), estirpazione di piante, ceppaie od altri impedimenti.
 
Tali lavori dovranno essere perentoriamente eseguiti nel primo periodo di pausa delle colture compreso tra il raccolto e la nuova aratura per la semina e comunque essere ultimati entro i primi mesi dell’anno 2018.
A partire dal mese di marzo 2018 questo Comune, a mezzo dei propri Uffici verificherà, a campione o su segnalazione, l’avvenuta esecuzione del ripristino della funzionalità idraulica e dimensionale dei corsi d’acqua.
In caso di inerzia o di mancato intervento da parte degli interessati oltre all’applicazione delle sanzioni previste, questo Comune interverrà in via sostitutiva, anche all’interno delle proprietà private attraversate dagli scoli, procedendo all’esecuzione dei lavori ritenuti idonei e necessari, anche sulla base di documentazione agli atti, depositando il materiale di scavo sui fondi di pertinenza con l’onere della stesa a carico dei proprietari.
Tutte le spese relative alle opere eseguite per i lavori di cui sopra saranno addebitate alle proprietà frontiste inadempienti con recupero delle somme mediante, se necessario, riscossione coatta.
L’accesso ai fondi avverrà con l’assistenza delle Forze dell’Ordine e non saranno prese in considerazione eventuali richieste di danni a culture e/o fondi causati dal calpestio dei mezzi o per il deposito del materiale di scavo.
                                                                                                                       Firmato: Il Sindaco
 
Quello che vorrei far capire a coloro che si riempiono la bocca di paroloni tipo “messa in sicurezza del territorio”  oppure organizzano convegni sulle problematiche della gestione ordinaria della manutenzione del patrimonio pubblico, ma poi dopo decenni siamo ancora qui a lamentare dissesti e disastri senza aver cavato, come si suole dire, un ragno dal buco, ma soltanto dovuto affrontare emergenze con forti esborsi di denaro pubblico e privato è il fatto che dovremmo imparare da coloro che senza spendere o nulla o poco di più hanno organizzato, come i veneti che ho citato, una gestione esemplare della raccolta differenziata, oltre ad un vero ed efficace controllo del territorio, demandato per legge prima di tutto al sindaco che con opportune ordinanze provvede a correggere ogni abuso.
Ma noi alessandrini cosa abbiamo fatto? Abbiamo messo a comandare gente che non sa nulla del territorio che gli sta attorno e, cosa ancor più grave, pare fregarsene delle conseguenze.
Luigi Timo – Castelceriolo