Ad Alessandria chiude anche lo sportello Europe Direct: chi dobbiamo ringraziare? [Controvento]

Ad Alessandria chiude anche lo sportello Europe Direct: chi dobbiamo ringraziare? [Controvento] CorriereAl 2di Ettore Grassano

 

 

Lo sportello Europe Direct saluta Alessandria, e ne va.
Da settimane il clima a Palazzo Ghilini era incline al pessimismo, ora è arrivata la comunicazione ufficiale: semaforo rosso, dopo 10 anni di attività, si chiude.

La rete d’Informazione dell’Unione Europea a casa nostra aveva aperto i battenti nel 2009, su Bando del 2008. All’epoca al Parlamento Europeo c’era Tino Rossi, e al Senato (commissione Affari Comunitari), la tortonese Rossana Boldi. Entrambi leghisti (poi Rossi cambiò strada), entrambi fortemente impegnati in questa scommessa, ritenuta strategica per il territorio. Determinante, va ricordato, fu anche il supporto di qualche funzionario intraprendente, qui a casa nostra.

Ma la realtà è che, dopo aver lavorato intensamente per anni, lo sportello Europe Direct alessandrino era stato già progressivamente ‘abbandonato’ al suo destino, come segnalammo in questo articolo nel 2016, chiacchierando con l’europarlamentare a 5 Stelle Tiziana Beghin.

Disinvestimenti e indifferenza culminati nella chiusura di oggi, che ovviamente, come tutte le sconfitte, sembra non avere padri.

Eppure un deficit di competenze e investimenti potrebbe esserci stato, eccome. Confidiamo in chiarimenti nei prossimi giorni.

Sia come sia, Europe Direct ad Alessandria chiude, viva Europe Direct. Per Provincia di Alessandria, firmata la convenzione con l’Università di Genova per ospitare studenti in tirocinio formativo CorriereAlla cronaca: a livello Italia anche altri progetti non sono stati finanziati, ma in Piemonte a Vercelli le risorse sono state confermate, e lo Sportello promosso a pieni voti. Così a Torino. Si parla anche di qualche nuova apertura in Piemonte, vedremo se e dove.

Di sicuro Alessandria, da oggi, è ancora più lontana dall’Europa. L’Africa, in compenso, si avvicina sempre più.