Fornaro (Mdp-Liberi e Uguali): “Siamo il quarto polo nazionale: alternativi alla destra e ai 5Stelle, ma anche a questo PD”

Fornaro (Mdp-Liberi e Uguali): “Siamo il Quarto Polo nazionale: alternativi alla destra e ai 5Stelle, ma anche a questo PD” CorriereAldi Ettore Grassano

 

 

“Liberi e Uguali rappresenta l’alternativa concreta che milioni di italiani aspettano, da anni: se sapremo riportare gli elettori alle urne avremo vinto la nostra sfida, e apriremo una nuova fase di partecipazione democratica nel paese. Mi pare che ne sia grande bisogno”.

Il senatore Federico Fornaro ha vissuto la legislatura ormai agli sgoccioli (la prima per lui a Roma, dopo un’intensa attività amministrativa sul territorio) fra barricare e riflettori, compiendo un percorso certamente intenso. Sempre al top delle classifiche di presenza e produttività peraltro: i dati di fine legislatura lo danno come parlamentare piemontese più ‘stakanovista’, e al secondo posto assoluto come presenze a Palazzo Madama, 99,9% circa.

“Bersaniano” della prima ora, ha lottato per anni per cambiare il PD dall’interno, non proprio amatissimo dal nuovo corso renziano (“alle riunioni di partito Renzi chiama tutti col nome proprio, ma io rimango solo Fornaro”, ci confessò sorridendo in una precedente intervista), ma universalmente apprezzato per la sua capacità di analisi tecnica dei dati, a partire dai flussi e dalle dinamiche elettorali. Ha provato anche a proporre (appoggiato dai parlamentari della sinistra PD, poi tutti più o meno confluiti in Mdp, e oggi pronti a sostenere il progetto politico Liberi e Uguali con Pietro Grasso) un nuovo modello di legge elettorale, il ‘fornarellum’, ma il PD renziano ha fatto scelte diverse: “oggi a Roma non trovi nessuno disposto a Grasso Senatoprendersi la paternità del ‘rosatellum’, ossia la legge con cui andremo alle urne: che è tutto dire, no?”.

Proviamo allora (mentre pare quasi certo che si andrà a votare il 4 marzo) a fare con il senatore Fornaro, una ‘galoppata’ sugli ultimi cinque anni non solo di politica, ma di vita sociale ed economica del paese: e a capire cosa concretamente Liberi e Uguali con Pietro Grasso proporrà agli italiani nei prossimi mesi di (intensa) campagna elettorale. Lo incontriamo nella nuova sede alessandrina di Mdp, in via Palermo ad Alessandria: alle nostre spalle, una splendida foto in bianco e nero di Enrico Berlinguer con i capelli al vento.
Fornaro (MDP): “Legge di bilancio e ius soli ‘prove del nove’ per questo Governo: all’Italia servono politiche di sinistra”. E su Palazzo Ghilini e Palazzo Rosso…. CorriereAlSenatore Fornaro, febbraio 2013 – marzo 2018: comunque una legislatura intera, e in pochi di avrebbe scommesso all’inizio…
Siamo andati ad un passo dalla chiusura anticipata almeno in due circostanze: le due elezioni del Presidente della Repubblica, e il referendum costituzionale di un anno fa. Poi si è preferito procedere, e ora siamo al capolinea naturale.

 

Un bilancio è sempre complicato, ma proviamoci: più luci o più ombre?
Potrei impostare tutte le mie argomentazioni su un anti renzismo da campagna elettorale, diciamo così. Ma preferisco tentare una riflessione più tecnica e pacata. Sul fronte dei diritti civili, mi pare ad esempio che ci siano senz’altro più luci che ombre. Passi in avanti ne sono stati fatti certamente, pur con la grande amarezza per la vicenda ius soli, per come sin qui si è sviluppata, con l’indecente conclusione di far mancare il numero legale da parte della destra e del Movimento 5 Stelle. Purtroppo lo scenario cambia completamente se tentiamo una lettura economica dell’operato del Governo: caratterizzato da un’impostazione di fondo, e da singoli provvedimenti, assolutamente inadeguati.

C’eravate anche voi però, sia pur sempre con ‘distinguo’ critici….Fornaro (Mdp-Liberi e Uguali): “Siamo il Quarto Polo nazionale: alternativi alla destra e ai 5Stelle, ma anche a questo PD” CorriereAl 1
Immagino si riferisca al jobs act: e le dico senza remore che, se potessi tornare indietro, personalmente sarei più intransigente, e non lo voterei. Neppure con tutte i ‘distinguo’ dell’epoca, appunto: e pur essendo convinto che un percorso di modernizzazione del mondo del lavoro fosse e sia necessario: non ci sto a chi vuole farci apparire un partito di nostalgici, una sorta di riedizione del Pci fuori tempo massimo.

Destinazione Casale Monferrato: Matteo Renzi sarà in città giovedì mattina CorriereAlParliamo di economia dunque: quali gli errori di Renzi?
Enormi: provvedimenti costosi e discutibili (come gli 80 euro distribuiti senza tener conto delle situazioni delle famiglie, oltre che di quelle dei singoli individui), equità sociale calpestata, nessuna capacità di progettare investimenti durevoli, che sono gli unici a poter fare da vòlano positivo a tutto il sistema. Ma soprattutto la vita del PD di Renzi ha coinciso con una delle stagioni con maggior disuguaglianza dell’età repubblica: e non solo non si è opposto, ma si è ‘accomodato’ nel solco di vent’anni di neoliberismo, perdendo completamente di vista le proprie radici, il dna del proprio elettorato.

Eppure da un anno ci raccontano che ‘va tutto bene Madama la Fornaro (Mdp-Liberi e Uguali): “Siamo il Quarto Polo nazionale: alternativi alla destra e ai 5Stelle, ma anche a questo PD” CorriereAl 2Marchesa’, l’export vola, la locomotiva Italia ha ripreso la sua marcia…
(sorride, ndr) Peccato che la grande maggioranza degli italiani non se ne siano accorti, e anzi abbiano l’impressione di vivere in vivere una crisi senza sbocchi, con un’assoluta mancanza di fiducia nel futuro. Ma ragioniamo coi numeri: rispetto al 2007, mancano ancora all’appello, in questo paese, 110 miliardi di euro, di cui 90 di investimenti: e senza investimenti veri, in infrastrutture, qualsiasi ripartenza vera e solida è impossibile. La politica dei tagli nella spesa pubblica ha fiaccato pesantemente settori nevralgici come la sanità (che ancora regge, ma solo grazie ai sacrifici di medici e infermieri) e la scuola, dove abbiamo operatori fiaccati e scoraggiati, per non dire dell’università: 18% di laureati, contro il 37% dei paesi industrializzati.
Le scelte renziane dei bonus indiscriminati, e degli sgravi decontributivi alle imprese si stanno mostrando per quello che sono: fuochi di paglia, fiammate che durano lo spazio di una stagione.

Eppure, senatore Fornaro, i grandi media e anche alcune istituzioni continuano con la narrazione del paese in ripresa, anche se gli italiani hanno certamente una percezione diversa….
E’ indubbio che alcuni parametri macroeconomici siano migliorati, ma la sensazione è che la crescita del Pil (comunque tra le più basse dei paesi europei e occidentali, ndr) sia più effetto di dinamiche internazionali, e della politica monetaria della BCE, che non determinata dalle decisioni governative. Ancora numeri, che non mentono mai: il tasso di disoccupazione nel 2008 era del 6,7%, oggi siamo all’11,1%. La disoccupazione giovanile nel nord ovest è passata nello stesso periodo dal 13,8% al 34,1%. E questo senza neppure entrare nel merito della qualità dell’occupazione, che è un altro elemento non trascurabile.

 

Sabato ad Alessandria inaugurazione sede Articolo 1 - Mdp CorriereAlRenzi però vi snobba: brutti, sporchi, cattivi, e soprattutto vecchi. Vi presenta come un amarcord insomma….
A noi non interessa fare la campagna elettorale contro Renzi, e neanche contro i 5 Stelle o la destra. La nostra netta sensazione è che, da quando abbiamo presentato la proposta di Liberi e Uguali con Pietro Grasso, si sia accesa in questo paese una speranza, legata ad un progetto che è alternativo ai 3 poli esistenti in questi anni, che hanno spinto quasi metà degli italiani all’astensionismo, per sfiducia e rassegnazione. E altri a votare, in buona fede, un Movimento 5 Stelle che ora, con la candidatura Di Maio, sta mostrando pienamente i suoi enormi limiti. Siamo assolutamente convinti d’altra parte che il neoliberismo, dentro il cui solco si muovono ampiamente sia Renzi che Berlusconi, abbia mostrato negli ultimi vent’anni tutti i suoi limiti, e che ci sia bisogno di un progetto completamente nuovo.

 

Nel mondo del lavoro, in particolare, è passata l’idea che i diritti non E' solo un lavoro [ALlibri] CorriereAlcontano più: si prende quel che c’è e si ringrazia pure….
Esattamente. La parola sfruttamento è tornata di drammatica attualità, e da lì dobbiamo ripartire. La politica non può essere appiattita sulle esigenze di una parte, che è quella delle aziende, a discapito dei diritti dei lavoratori: ma è quello che succede da parecchi anni. Non conviene neppure agli imprenditori, un mondo così, e tanti di loro se ne stanno rendendo conto. Un paese come l’Italia non lo rilanci comprimendo ulteriormente il costo del lavoro, ma puntando sull’innovazione, investendo risorse pubbliche e private in ricerca e sviluppo. Secondo il PD di Renzi il mercato del lavoro è simmetrico: imprenditori e lavoratori stanno sullo stesso piano, e tutto può essere regolato da domanda e offerta. Secondo noi invece il mercato del lavoro è per sua natura asimmetrico, e il compito della politica è proprio quello di mediare, e di compensare questo squilibrio con interventi che consentano sviluppo senza sfruttamento. Non mi pare una differenza da poco, e ho l’impressione che tanti italiani la pensino come noi.

Renzi D'AlemaSul logo c’è Grasso, ma comanda D’Alema, dice sempre Renzi…
Pietro Grasso ha già risposto al riguardo. E ha detto una cosa decisamente più importante rispetto alle polemiche personali: il nostro obiettivo è ricostruire l’Italia, puntando sulla coesione sociale e sul dialogo con i corpi intermedi. L’epoca dell’uomo solo al comando è finita, o almeno così ci auguriamo, per il bene di questo paese.

Lei è un esperto di elezioni e flussi elettorali: come andranno le prossime elezioni?
Nessuno a Roma è pronto a prendersi la responsabilità della pessima legge con cui andremo alle urne. Il Rosatellum pare costruito appositamente per consentire a posteriori larghe intese fra Pd e Forza Italia, e anche la ‘narrazione’ dei grandi media va in questa direzione. Del resto mi pare improbabile che uno dei poli in campo possa ottenere non solo il 40% dei consensi, ma anche aggiudicarsi il 70% dei collegi uninominali: che è di fatto la condizione necessaria per poter governare da soli. Vedremo.

Sarà candidato?Urna voto
Sicuramente sì, anche se stiamo anche valutando la situazione complessiva in Piemonte. Ci aspettiamo un risultato significativo, per dare il via ad un cambiamento vero, assolutamente indispensabile e non procrastinabile.

 
A sinistra però c’è anche chi non ci sta, e ha preso altre strade…
Rispettiamo certamente le scelte di tutti, ma siamo convinti che la strada dell’unità a sinistra, di cui Liberi e Uguali rappresenta la prima ‘sintesi’ elettorale, sia la strada giusta per tornare a dare ad ampie fasce della popolazione un’adeguata rappresentanza, e un’alternativa di peso. Naturalmente ora tocca agli elettori darci un segnale forte, e la spinta necessaria per contare davvero.