Continuano ad arrivare segnalazioni.
Ormai il web ne è tempestato.
Non c’è quiz televisivo o radiofonico che non metta in evidenza quanto le ultime generazioni siano lacunose.
Vengono meno nel calcolo a mente, non conoscono la cronologia storica, confondono le capitali geografiche e le bandiere, hanno una manualità scadente e interessi esterni alle quattro mura scolastiche.
Troviamo quindi uomini e donne under 30 sprovveduti in cultura generale e inconsapevoli di esserlo.
Qualche giorno fa un giovane ventenne proveniente dal nord-est italico è stato rinvenuto all’angolo di una strada periferica di Cairo Montenotte affamato e in avanzato stato di congelamento.
“Cercavo la piana di Giza…” pare che abbia dichiarato al medico di turno al pronto soccorso.
Chi vive nella scuola – e ne conosce i meandri – sa bene che non c’è tempo per la conoscenza delle strutture di base.
I ragazzi sono impegnati in attività trasversali; quella che anticamente veniva definita educazione civica oggi viene spalmata con decine di appuntamenti imposti dalle istituzioni comunali, regionali e ministeriali.
Si partecipa a corsi sulla raccolta differenziata, convegni sul bullismo e il cyberbullismo, riflessioni sull’immigrazione, approfondimenti sull’integrazione, pet therapy, veganesimo, pratiche orientali e molto altro ancora.
Nonostante i tour de force di almeno sei ore a giornata non c’è tempo per le tabelline e le espressioni, per i tempi verbali e la poesia, per la musica sul pentagramma e i colori a tempera, per la geografia e la storia, per lo sport e la sana competizione.
Ci dicono che dobbiamo praticare una scuola nuova ma dobbiamo farlo con strutture e soprattutto mentalità vecchie, a fianco di baroni e marchesine che si fanno le scarpe per un falso potere o per qualche euro di bonus premiale in più.
Lo dico sempre ai ragazzi: la vita vera è fuori dalla scuola, qui dentro i voti, le lodi e i rimproveri sono carezze o buffetti sulle guance rispetto agli scapaccioni che prenderete fuori; datevi da fare per conto vostro, rispettate gli adulti ma non aspettateli.
Non c’è più tempo.