Artana (Confapi): “Alessandria è al centro del triangolo industriale…o delle Bermude?”. Le piccole imprese tra bisogno di innovazione e ‘paralisi’ delle istituzioni

Artana (Confapi): “Alessandria è al centro del triangolo industriale…o delle Bermude?”. Le piccole imprese tra bisogno di innovazione e ‘paralisi’ delle istituzioni CorriereAl 2di Ettore Grassano

 

“Il mio ottimismo di imprenditore è incrollabile, ma le confesso che ogni tanto, quando mi dicono che Alessandria è al centro del triangolo, mi verrebbe da rispondere sì, quello delle Bermude!”. Luciano Artana, vice presidente di Confapi Alessandria, sceglie la strada dell’ironia per far emergere, con una battuta, un sentimento di disagio condiviso da molti piccoli e medi imprenditori, di casa nostra e forse non solo: “la sensazione è che l’attenzione delle istituzioni, quando si ragiona di investimenti per lo sviluppo del paese, sia tutta focalizzata su alcuni grandi nomi e poli industriali. Logica molto rischiosa, soprattutto in province come la nostra. Se il grande gruppo fallisce, o semplicemente decide di delocalizzare, si rimane in braghe di tela”.

Meglio 10 aziende da 100 dipendenti l’una insomma, che una sola da 1.000. Il che, Artana (Confapi): “Alessandria è al centro del triangolo industriale…o delle Bermude?”. Le piccole imprese tra bisogno di innovazione e ‘paralisi’ delle istituzioni CorriereAltrattandosi del vice presidente di Confapi, potrebbe apparire anche un mero interesse corporativo: “Ma non è così: sono riflessioni di buon senso, che credo siano condivise da chiunque, imprenditore o no, ha davvero a cuore il futuro della nostra provincia”.

Artana, di suo, al futuro ci crede, e ci scommette in prima persona: “siamo un gruppo con circa 650 addetti, partiti dalle mense aziendali, che pure ancora abbiamo. Ma nel corso degli anni abbiamo deciso di puntare sulla diversificazione, fondamentale: quindi ristoranti, bar, pasticcerie, panifici, catering di alto profilo: tra i nostri clienti c’è anche Berlusconi, che di qualità se ne intende”. Artana fa poi un piccolo esempio personale, concreto e significativo: “stiamo per aprire un panificio a Basaluzzo, non lontano da Alessandria. Un’attività che darà lavoro a 10-15 persone, posti di lavoro che prima non c’erano. Sa quanti contributi e agevolazioni riceveremo dalla Regione, e dalla mano pubblica in generale? Zero euro…ci hanno detto che le casse sono vuote: in compenso grane tante, per concedere autorizzazioni sacrosante, e indispensabili”.

Altro che aziende che si possono aprire in 3 giorni insomma, secondo uno slogan ‘trasversale’ utilizzato, nel tempo, dallo stesso Berlusconi, ma anche da Veltroni e Renzi.

Imprese straniere in crescita costante: in provincia di Alessandria sono il 9%. Coscia (Camera di Commercio): "traino per l'economia" CorriereAl 4A Confapi Alessandria raccontano una storia un po’ diversa: “Il percorso per aprire una piccola azienda è ancora oggi uno slalom tra burocrazia, risorse scarse, contributi negati. Per non dire delle banche, che per prestarti 50 mila euro ti chiedono in ostaggio l’intera famiglia!”. Un paio di casi, anche recenti e locali, sembrano andare in quella direzione: “Niente nomi, ci mancherebbe che oltre al danno aggiungiamo anche le beffe: ma ci sono almeno due esempi recenti di attività pronte a partire qui in zona, che hanno dovuto tergiversare per parecchi mesi, in attesa di autorizzazioni: nel frattempo però sono finiti i soldi, e tanti saluti”.

A Confapi però non si perdono d’animo, e il vice presidente Artana rilancia: “il Tortona più illuminata: nuovi lampioni a Led in numerose vie e piazze CorriereAl 1sindaco di Alessandria Cuttica è lì ormai da 6 mesi, affiancato ora dal presidente della Provincia Baldi: cosa aspettano ad aprire un tavolo con le associazioni di categoria, per discutere di sviluppo con grande concretezza? Gli imprenditori dagli enti locali non vogliono soldi, ci mancherebbe. Però ognuno faccia il suo mestiere, no? A loro il compito di creare le condizioni, dotando questa provincia (che è vasta, e i problemi non sono solo nel capoluogo) delle necessarie infrastrutture, e dell’attrattività necessaria. Non serve portare qui chissà chi: basterebbero alcune imprese di piccola e media dimensione, ma votate all’innovazione e alla crescita, e Alessandria cambierebbe passo immediatamente”.

Una piccola concessione Artana la fa all’iniziativa del vice sindaco di Alessandria Buzzi Langhi di diminuire gli oneri di insediamento nelle aree comunali ancora Artana (Confapi): “Alessandria è al centro del triangolo industriale…o delle Bermude?”. Le piccole imprese tra bisogno di innovazione e ‘paralisi’ delle istituzioni CorriereAl 1disponibili (quasi tutte a Spinetta Marengo, ndr), ma rilancia il tema di cui in tanti parlano in queste settimane, che è quello dei collegamenti fra Alessandria e le grandi città del nord, Milano in particolare. “Alessandria è di fatto un quartiere di Milano – provoca il vice presidente Confapi – ma un quartiere quasi privo di collegamenti decenti con la principale città del nord. E badate bene: le attività chiudono anche a Milano, quando non funzionano. La differenza però è che là ad una chiusura corrisponde sempre un’apertura, o magari due. Da noi vediamo tutti la situazione: abbiamo un concentrato incredibile di supermercati, questo sì. Ma ormai siamo alla cannibalizzazione, e alla fuga dei negozi anche da gallerie prestigiose”.

Che sia la volta buona, allora, per riuscire a collegare Alessandria e Milano con un trasporto ferroviario ‘all’onor del mondo’, in grado di rendere quella tratta percorribile in maniera agevole in qualsiasi momento della giornata? E’ Cesare Manganelli, direttore di Confapi, ad intervenire sul tema: “Basta volerlo, e ovviamente prevedere anche un adeguato piano di investimenti. Almeno in orario mattutino e serale ci vogliono collegamenti ogni mezz’ora, prevedendo anche (come già succede in altre città d’Italia, da Siena a Matera) pulmini che partono dal centro di Alessandria, e arrivano a Milano la mattina presto e la sera tardi, in coincidenza con gli orari di Freccia Rossa e Pendolino: oggi la direttrice Milano Roma è sempre più strategica, e tutti hanno l’esigenza di andare e tornare in giornata. Oltretutto il treno ha completamente sostituito l’area: ci metti meno, costa meno, arrivi direttamente nel cuore di Roma, e non ad un’ora di auto. Certo, Alessandria in questo momento è iper penalizzata, e deve tornare a farsi sentire sui tavoli che contano”.

Nelle scorse settimane i proclami e le buone intenzioni, sul fronte degli amministratori locali, non sono mancati: ora gli imprenditori alessandrini attendono i fatti. “Abbiamo circa 150 aziende associate – conclude Manganelli –, di cui il 40% metalmeccaniche, mentre il resto spazia dal food, sempre più in crescita, alla gomma plastica, chimica, trasporti e servizi. Per quasi tutti i nostri soci la questione trasporti, sia su rotaia che su gomma, è essenziale: dopo le promesse, attendiamo i fatti”. Insomma, politica alessandrina se ci sei batti un colpo, e fatti sentire e rispettare anche oltre Tanaro e Bormida.