Per una sinistra che parta dai bisogni e non dagli interessi

Al ballottaggio di Alessandria Rifondazione non vota CorriereAlHo letto che anche ad Alessandria, si terrà un evento per costruire la “sinistra unita”, tra Sinistra Italiana, Possibile e MDP art. 1.

Anche noi, siamo di sinistra e abbiamo 18.000 mila iscritti di sinistra, 100 dei quali risiedono nella nostra provincia. Abbiamo appoggiato, onestamente, il progetto civico del Brancaccio, convinti che la strada fosse quella giusta. Partire dal basso, tra la gente.

Ma non è stato così. Per altri costruire, significa mettere insieme il ceto politico, le segreterie nazionali.

Per noi NO. Abbiamo deciso di non allearci con chi ha votato la legge Fornero, il Job Act. Con chi ha smantellato l’articolo 18, ha privatizzato la sanità pubblica e non ha reso pubblica l’acqua nemmeno dopo la vittoria del referendum. Con chi non ha sostenuto e stigmatizzato le lotte territoriali contro la TAV e il terzo valico.

Fare una lista con chi ha votato il pareggio in bilancio in Costituzione, che in Europa ha deciso di affamare e distruggere il popolo Greco, NON CI INTERESSA.

Essere di sinistra significa essere coerenti e conseguenti.

Il 18 novembre nonostante l’annullamento della Assemblea del Brancaccio, voluto da Montanari e Falcone, si è comunque tenuta un’assemblea autorganizzata che ha visto la presenza di 900 persone in carne ed ossa, tantissimi giovani, uomini e donne, tante sigle di lotte contro lo sfruttamento, i lavoratori e lavoratrici licenziati del call center di ALMAVIVA, insegnanti, disoccupati precari e sindacalisti.

Erano presenti alcuni partiti della sinistra, tra cui Rifondazione Comunista. Ci siamo trovati grazie ai giovani del centro sociale ex “Opg Sò pazzo”, che hanno deciso di dare insieme a tutti un volto nuovo vero e credibile alla politica. Inizieremo pertanto ad avviare le assemblee provinciali, che porteranno ad una sintesi di programmi regione per regione.

Entro la metà di dicembre ci sarà un nuovo incontro nazionale aperto a tutti, e poi partiremo con la raccolta delle firme che questa legge anticostituzionale ci obbliga.

Queste elezioni potevano essere l’inizio di un percorso unitario, partendo dai contenuti e dai metodi, hanno preferito unire le sigle per racimolare un parlamentare. È necessario ricostruire un protagonismo delle persone, dei cittadini, dei lavoratori delle donne, e non l’ennesimo protagonismo di ceti politici che hanno ridotto la sinistra a una parola difficile da pronunciare.

Ad Alessandria questi stessi partiti che oggi si presentano contro il Partito Democratico e Renzi, hanno sostenuto convintamente la maggioranza di Rita Rossa, renziana, in comune ad Alessandria. In nome del voto utile? L’unico voto utile è quello per la giustizia sociale, per la sanità pubblica efficiente e gratuità, per un salario dignitoso, per il futuro dell’ambiente e dei nostri figli. Questo vogliamo portare anche nella nostra provincia. Un percorso che non si ferma alle elezioni politiche, un percorso che vuole ribaltare i rapporti di forza, un percorso che dia voce alla gente.

Potere al popolo, come dicevano i ragazzi incontrati a Roma.
Giovanni Cirri
Segretario provinciale di Alessandria di Rifondazione Comunista