Asti secco docg: il brindisi ora lo si fa tutto l’anno! [Il gusto del territorio]

Asti secco docg: il brindisi ora lo si fa tutto l'anno! [Il gusto del territorio] CorriereAldi Eleonora Scafaro

 
Sabato scorso, a Canelli, il Consorzio di tutela ha presentato ufficialmente l’Asti secco docg (denominazione di origine controllata e garantita). Versione non dolce dell’Asti docg, è una realtà che conta già settecento mila bottiglie e il Consorzio di Tutela ha messo in campo risorse per la promozione per un totale di 1,3 milioni per il 2017 e 1,5 milioni per il 2018, senza contare i 4 milioni per il mercato statunitense.

“Abbiamo voluto dedicare uno speciale momento di festa a tutti coloro che ogni giorno, con dedizione e passione, contribuiscono al successo della nostra denominazione, presentando le aziende vitivinicole, le case spumantiere, i progetti per il riposizionamento della Docg e la nuova campagna di comunicazione istituzionale” ha spiegato Romano Dogliotti, il presidente del Consorzio. Intanto è stato anche portato a termine l’iter di modifica del disciplinare dell’Asti docg che oggi prevede anche la nuova tipologia nelle declinazioni “secco, demi sec e dry” che partendo da un’unica base produttiva lascerà però una certa libertà di interpretazione ad ogni azienda.

“Dieci anni fa in Italia si vendevano 100 milioni di bottiglie di spumanti, di questi 40 milioni erano spumanti dolci” dichiara Giorgio Bosticco, direttore del Consorzio dell’Asti.

Nel 2017 la quota è cresciuta di circa 20 milioni, arrivando così a 120 milioni di bottiglie, mentre le dolci sono scese a 25 mila. E come già accennato da Dogliotti, anche Bosticco sottolinea che serve un restyling: “Un piano comunicativo che faccia sapere la mondo che esiste una terza via del Moscato”. “Una via autentica e alla moda per far capire al consumatore che con l’Asti non si fa festa solo a Natale, ma che si può brindare tutto l’anno” ha spiegato Maurizio Cisi, direttore di AB09, agenzia di comunicazione che ha progettato la campagna marketing dell’Asti.

“L’Asti Secco è una grande opportunità per tornare ai 100 milioni di bottiglie che è l’obiettivo minimo che il Consorzio di Tutela si deve dare.
Evidenziamo che non si tratta di una battaglia contro il Prosecco, che ha certamente altri numeri, ma è una sfida per il nostro territorio, per avere anche qui uno spumante secco di qualità, che possa garantire un reddito migliore ai nostri produttori” ha invece commenta Carlo Ricagni, direttore provinciale Cia Alessandria.

L’Asti secco, quindi, è una novità che sta facendo gola a molti, soprattutto il mercato enologico e gli addetti ai lavori. La presentazione ha coinvolto cinquecento, tra viticoltori, imprenditori, industriali dello spumante e giornalisti, oltre al coinvolgimento di circa 50 comuni del sud Piemonte e 4000 aziende attive su quasi 10 mila ettari di superficie vitata.

Alla festa hanno anche parteciperanno gli chef stellati della provincia di Asti, Walter Ferretto del Il Cascinalenuovo, Mariuccia Ferrero del San Marco e Massimiliano Musso di Cà Vittoria che hanno preparato specialità dolce e salate per accompagnare l’Asti Secco, l’Asti Dolce e il Moscato d’Asti. Il nuovo spumante è stato presentato, poi, anche a Roma il 21 novembre, mentre il 28 sarà il turno di Milano.