L’economia, il terzo millennio e il sindacato diviso fra ’77 e mediazione calcolata [Centosessantacaratteri]

10 a Enrico Sozzetti, zero agli anonimi del web! [Le pagelle di GZL] CorriereAldi Enrico Sozzetti

 

 

Il mondo cambia, l’economia corre, ma il sindacato sembra sempre ostaggio di modelli che non esistono più, oppure pesantemente condizionato da opportunismi e calcoli ‘politici’ che ben poco hanno a che fare con un ruolo di parte sociale all’altezza dei tempi (piacciano o meno). Paolo Gentiloni, presidente del Consiglio dei ministri, lo ha (involontariamente?) sottolineato durante l’assemblea congiunta degli industriali di Alessandria, Novara e Vercelli sia parlando delle pensioni, sia dell’occupazione. Il confronto fra governo e sindacati confederali ha visto ancora una volta arroccamenti e tentativi di aperture tipiche di modelli di una contrattazione che in buona misura sembrano appartenere a una stagione della storia che non si ripeterà più. Dopo l’ultimo confronto con Palazzo Chigi proprio sulle pensioni la Cisl ha espresso una posizione di condivisione, la Cgil è su posizioni opposte e la Uil si colloca in una posizione intermedia. È così un po’ su tutto (e lasciamo da parte l’uso dello strumento dello sciopero, sempre in apertura e chiusura della settimana, che mostra un affanno enorme e che mette in un angolo spesso e volentieri solo i cittadini ostaggio di proteste di pochi, senza arrivare a una soluzione definitiva dei problemi) a livello nazionale, ma anche a livello locale.

L’economia, il terzo millennio e il sindacato diviso fra ’77 e mediazione calcolata [Centosessantacaratteri] CorriereAl

Le imprese stanno investendo su innovazione e tecnologia? Nascono startup che operano su mercati nuovi e impensabili sino a poco tempo fa? Si sviluppano modelli di business mai visti in passato? Non importa. Infatti c’è un sindacato che parla di fabbriche e operai con il linguaggio a scavalco fra Carlo Marx e il movimentismo del ’77, invocando modelli economici (assistiti dal ‘pubblico’) e di impresa fuori da ogni dimensione e dimenticando spesso, nelle analisi, che esiste un comparto fatto di terziario avanzato (tanto per usare uno schematismo), oltre a lavoratori che rifuggono proprio dal sindacato (perché? Qualcuno se lo è mai chiesto seriamente e onestamente?). E c’è il sindacato accondiscendente, che spesso, tra buonafede e un po’ di calcolo opportunista, opta per non disturbare il manovratore e sceglie, a prescindere, di guardare al bicchiere mezzo pieno.

Tortona più illuminata: nuovi lampioni a Led in numerose vie e piazze CorriereAl 2

Succede un po’ dappertutto e Alessandria non è certo esente. Il recente incontro a Palazzo Rosso organizzato dal Comune sui collegamenti ferroviari fra Alessandria e Milano ha fatto emergere chiaramente le differenze di visione e di proposta. Franco Armosino, segretario della Cgil, ha ripetuto come un mantra un ‘ricettario’ fatto di ‘provincia più anziana d’Italia’, ‘necessità di ripartire dalla vocazione produttiva del territorio’, ‘puntare sul turismo e sulla cultura (immancabile la citazione di Marengo, invece stavolta non è stata citata Borsalino)’, difesa dei diritti e stimolo affinché l’Alessandrino torni a essere attrattivo, ma non parla di terziario, scuola, pubblica amministrazione che occupano migliaia di addetti e rappresentano una cospicua fetta dell’economia locale. Come stimolare lo sviluppo? Non si sa bene, tranne un richiamo alla politica e alla mobilità. Nei confronti della prima la Cgil (che aveva invitato a votare per Rita Rossa con un appello sottoscritto dai vertici regionali fino a quelli locali, con un appello inusuale per chi non dovrebbe essere più cinghia di trasmissione dei partiti) dice di aspettare sempre una chiamata dalla nuova amministrazione comunale e infatti l’atteggiamento durante l’incontro è stato segnato anche da toni rigidi, mentre rispetto alla mobilità prima è stato detto che è “strategica”, poi che è “pessima” e infine c’è stata scarsa chiarezza fra servizi, rete esistente e ruoli delle parti sedute al tavolo.

Marco Ciani nuovo segretario generale Cisl Alessandria-Asti CorriereAl 1

La Cisl, con Marco Ciani, ripercorre le tappe arcinote di un territorio fatto di città centro zona che non si parlano, di scarsa, se non nulla, collaborazione e sinergia, oltre a “poca tendenza a fare squadra”. Poi nell’analisi c’è spazio anche per il “capoluogo debole”, ma anche il tentativo di alzare l’asticella del confronto e cita l’esempio di Casale dove, grazie anche al dialogo con Vercelli, la Regione Piemonte, la Lombardia e il gruppo Ferrovie dello Stato qualcosa si sta muovendo per riportare i convogli sui binari che attraversano questo pezzo di nord ovest. A margine della riunione lo stesso Ciani ribadisce la necessità di un “dialogo a tutto campo, come quello avviato con il Comune”.

Gregori 1

E la Uil? Dopo l’attivismo della stagione in cui l’attuale segretario, Aldo Gregori, ha condiviso le battaglie a fianco di Silvana Tiberti (Cgil) e Alessio Ferraris (Cisl), oggi l’organizzazione appare leggermente appannata. Grazie al centro studi nazionale ogni tanto diffonde dati e analisi, senza però più quella incisività che invece sarebbe necessaria, anche perché sul territorio, a parte l’Ufficio studi di Confindustria Alessandria e UnionCamere Piemonte, di elaborazioni economiche ormai se ne vedono davvero poche.