Rischio alluvioni: come mettere Alessandria in sicurezza

Lombardi nuovaCome ogni anno la data del 6 novembre ci riporta alla mente la drammatica alluvione del 1994. I comitati di cittadini ci ricordano in questi giorni l’importanza della manutenzione  dell’alveo del Tanaro. E’ attività rilevante che non dovrebbe neanche essere oggetto di sollecitazione nei riguardi di AIPO che l’ha principalmente in carico. Dovremmo viceversa indirizzare la nostra attenzione al livello di sicurezza attuale del nostro territorio nei riguardi del rischio alluvioni .Il territorio comunale di Alessandria è zona ricca di acque: fiumi, torrenti, ruscelli, falde acquifere superficiali e profonde provenienti da Appennini e Colline. Doni preziosi di “Madre Natura” usati per le coltivazioni e per l’artigianato e l’industria.

Tuttavia, l’uso improprio che se ne è fatto sta compromettendo questo prezioso patrimonio in tutto il nostro Paese: contaminazioni delle acque di falda e dei fiumi di natura industriale, esondazioni frequenti e smottamenti di terreni collinari causati dalla cementificazione del terreno, abusivismo edilizio, urbanizzazione senza regole e criteri adeguati.

Desidero ricordare che per porre freno a tale scriteriato sviluppo e iniziare il difficile cammino del risanamento l’Ammnistrazione Comunale di Centrosinistra-della quale feci  parte in qualità di Assessore all’Ambiente-creò un’Unità di Progetto formata unicamente da Personale Tecnico Comunale  che condusse un importante lavoro di analisi e studio dei rischi di alluvione e di dissesto basandosi sulle “Mappe di pericolosità e Rischio” sviluppate dall’Autorità di Bacino e dalla Regione Piemonte. Si tratta di una mappatura del territorio del Piemonte che individua aree nelle quali le alluvioni sono rare, poco frequenti o frequenti e possono causare danni a persone o beni da poco rilevanti ad assai rilevanti.

Tale analisi e studio, uniti alla consultazione di progetti preliminari disponibili o fatti sviluppare in via preliminare ad hoc (è questo il caso dello studio dei Rii minori che è stato finanziato dall’Amministrazione Comunale nel corso del 2016) hanno permesso di identificare e descrivere gli interventi sul territorio necessari a risanarlo in maniera adeguata.

La descrizione e i risultati di tale attività sono stati riportati in una relazione presentata dallo scrivente il 15 marzo 2017 alla Giunta Comunale. Ne è stato approvato il contenuto e la proposta di inviarlo alla Regione Piemonte per poter aprire un tavolo di discussione basato su solide basi.

Gli interventi principali elaborati sono i seguenti:

  • Interventi sul fiume Tanaro. Le difese spondali del Tanaro hanno retto alla piena del novembre 2016 ma il margine di sicurezza si è rilevato inadeguato. E’urgente incrementarlo con i seguenti interventi per i quali è stato elaborata la progettazione da parte di AIPO:
  • abbassamento della soglia sulla quale insisteva il vecchio Ponte Cittadella
  • consolidamento e ulteriore innalzamento degli argini fra Ponte Tiziano e nuovo Ponte Cittadella Il consolidamento è particolarmente importante: in occasione della piena del 2016 gli argini hanno mostrato debolezze strutturali.
  • creazione di una prima cassa di esondazione naturale (cioè non cementificata) di 12 milioni di m3 a monte della Città di Alessandria. Ulteriori casse per una capacità complessiva di 50/60 milioni di m3 permetterebbero una messa in sicurezza a fronte di portate di 4000/4200 m3/s quali quelle dell’alluvione del 1994.

 

 

  • Interventi sul fiume Bormida. Arretramento degli argini in sponda destra dalla fascia golenale A alla B offrendo quindi al fiume un’area di laminazione più vasta. Tale intervento deve esere fatto contestualmente alla costruzione di un nuovo ponte con viadotto in rilevato.

 

  • Interventi sul “Bacino del Rio Loreto”. Si tratta di un reticolo di corsi d’acqua costituiti principalmente dai rii Loreto, Maddalena, Giardinetto, Longine e del Ponte Rosso situati nella zona Ovest del territorio comunale. Gli allagamenti e gli smottamenti hanno una frequenza elevata annuale e a volte semestrale: causano danni il più delle volte di lieve entità ma ricorrenti e frustranti per gli abitanti. La problematica della sistemazione idraulica dell’area per essere efficace non può affrontarsi per ogni singolo rio ma deve prevedere la sistemazione dell’intera area.

 

  • Interventi sul Rio Lovassina. Scorre tombato sotto l’abitato di Spinetta Marengo e di Litta Parodi provenendo da Pozzolo Formigaro. Esonda frequentemente causando forti disagi e danni anche di natura sanitaria in quanto in esso sono convogliati parte degli scarichi fognari civili. Il progetto preliminare, svolto alcuni anni orsono, prevede la costruzione di un bacino di esondazione e di un canale scolmatore che devia le acque di piena alla Bormida.

 

A completamento dell’analisi è stata fatta una valutazione economica delle risorse necessarie per questa grande azione di risanamento del territorio. L’importo totale — nella relazione sono stati riportati dettagliatamente i costi dei vari interventi — è rilevante: 115 milioni di euro. Tale importo include anche un importo di incentivazione alla delocalizzazione di abitazioni site in aree golenali.

Il far realizzare le opere elencate è l’attività principale che l’attuale amministrazione comunale dovrebbe  svolgere nei riguardi dell’amministrazione regionale richiedendo l’apertura di un tavolo tecnico. E’ anche l’attività che unitamente alla manutenzione dell’alveo del Tanaro- ma ben più importante- i Comitati dovrebbero chiedere al presidente Chiamparino.Il finanziamento delle opere dovrà poi essere richiesto dalla Regione Piemonte all’Unità di Missione opportunamente creata alle dipendenze della Presidenza del Consiglio dei Ministri per il risanamento idrogeologico della Nazione e per la messa in sicurezza sismica.

I fondi saranno erogati in un Piano pluriennale seguendo criteri di priorità. Si tratta di un programma di investimenti immane, ma anche dell’iniziativa più rilevante che il nostro Paese può accingersi ad intraprendere e che offrirà possibilità di lavoro diversificate e soprattutto con carattere locale.

Ritengo che per rendere possibile, in tempi ragionevoli, la realizzazione di tale grande progetto il Governo dovrà riconsiderare l’elenco delle cosiddette “Grandi Opere” e valutare quali di esse nello scenario attuale abbiano ancora rilevanza e/o esigenza prioritaria. Un’opera come il terzo valico dei Giovi la cui utilità si sta dimostrando indifendibile e aggraverà la situazione ambientale costerà 6,3 miliardi con ben poche ricadute occupazionali sul nostro territorio. A fronte di ciò non eccessivi e ben più utili possono apparire  I 110 milioni di euro necessari alla messa in sicurezza idraulica del comune di Alessandria.

 

Claudio Lombardi – Alessandria