Se vuoi cambiare vita (professionale), devi rinunciare a un ingrediente [Win the Bank]

Win The Bank - Intervento di Valerio Malvezzi al Congresso della Lega al GAM a Torino CorriereAldi Valerio Malvezzi

 
L’Avvocato dell’ufficio contratti della grande società pubblica di Roma lesse la lettera con attenzione, quel pomeriggio, nell’ufficio in penombra.

“Ne è sicuro?” – mi chiese, posando gli occhiali sulla scrivania.

Al mio cenno di conferma, aggiunse: “In trent’anni di servizio presso questa società, è la prima volta che mi succede di vedere uno fare una scelta del genere.”

Più tardi, il Direttore Operativo mi prese da parte: “Ma sei sicuro?” – mi chiese – “Ma quando ti ricapita un’occasione del genere? Guarda, ho l’autorità per dirti di mettere la cifra che vuoi sul rinnovo triennale della carica.”

Confermai per la seconda volta la mia decisione di lasciare la Presidenza della società del Gruppo, facente parte di una importante società pubblica, che oggi si chiama Invitalia, perché semplicemente avevo dei nuovi progetti professionali.

Se vuoi cambiare vita (professionale), devi rinunciare a un ingrediente [Win the Bank] CorriereAl

In serata, prima di avviarmi alla stazione, passai a salutare l’Amministratore Delegato, che mi aveva convocato.

“Professore, visto che a quanto pare le sue dimissioni sono irrevocabili e non è un fatto di soldi, mi può togliere ora una curiosità?” – mi chiese con tono confidenziale, sulla soglia del suo ufficio al sesto piano – “Ma lei, alla fine, in quota a chi era?”

Ora, per chi non è avvezzo alle logiche delle cariche pubbliche romane, la frase si traduce così; “tanto, ormai che te ne vai, mi puoi dire, per sapermi regolare in futuro, quale potente uomo politico ti aveva messo a presiedere una delle società del mio Gruppo, prima che arrivassi io?”

“A nessuno.” – risposi – “Sono venuto qui segnalato da un head hunter, come esperto di industria privata.”

Ricordo ancora oggi l’incredulo manager esplodere in una franca risata.

Non lo avevo mai visto ridere prima, in tanti mesi.

Risi anche io, per solidarietà.

Lui rimase convinto che – le regole in quegli ambienti sono quelle – fossi stato raccomandato da chissà quale potente, e io decisi che non valeva la pena togliere le belle credenze a un essere infelice.

Basta poco, per far contente le persone.

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