Effetto domino [Il Flessibile]

 CorriereAldi Dario B. Caruso

 
Nei prossimi mesi in altri Stati, sull’esempio di ciò che accade in Spagna, vedremo sollevarsi le voci degli autonomisti che con differenti motivazioni – molte delle quali peraltro plausibili – chiederanno di sganciarsi dai governi centrali.

La storia è vecchia come il mondo.
Resta da capire quale sia la strada da percorrere.
Se è vero che da una parte i leader dei paesi europei sono piuttosto stinti, dall’altra milioni di cittadini reclamano indipendenza.

Perfino la Angelona, quel caterpillar che appariva immarcescibile e inossidabile, perde consensi a favore delle estremità xenofobe. Lei, salutata come centro di gravità di un’Europa unita e forte, vede la sua corazzata perdere colpi (scandali interni, occupazione in calo) e il suo appeal venire meno; ne consegue che anche i Paesi satellite hanno una bussola impazzita.

La Grande Europa è un progetto fragile e le piccole regioni che costellano il Vecchio Continente (per tacere di Brexit) sono numerose santabarbara innescate.

Oltre l’80 % dei Catalani chiede l’indipendenza (e i Paesi Baschi?).
I Fiamminghi tengono in scacco il Belgio.

Le spinte indipendentiste degli Scozzesi vanno e vengono come le maree.
Per tacere della vicina Corsica e del Nord Est italiano che tra Veneto e Trentino non tarderanno a dare grattacapi.

Tutti gli sforzi della cosiddetta società civile sono tesi all’inclusione, dalla scuola al mondo del lavoro, dalla politica alla Chiesa.

Nel frattempo però il Grande Manovratore gioca con le tessere di una partita a domino che, probabilmente, non è il caso di giocare.
Perchè a questi giochi non vince nessuno.