Non cambiare [Il Flessibile]

 CorriereAldi Dario B. Caruso

 

La valigia che ci portiamo dietro, ogni anno pesa un po’ meno.

Ogni volta che lasciamo un luogo lasciamo qualcosa di noi in quel luogo; la valigia si fa dunque più lieve e diviene commisurata alle energie che con il tempo, lentamente, si affievoliscono.

Un nuovo ambiente di lavoro merita buoni propositi.

Cerco di essere gentile, disponibile, ascolto con cura, osservo con attenzione, mi metto a disposizione per le necessità immediate.

Faccio tutte quelle cose che mi possano permettere di entrare in sintonia col nuovo microcosmo e farne parte in maniera utile e produttiva.

Ritrovo colleghi che conosco da sempre e con i quali abbiamo percorso tratti Non cambiare [Il Flessibile] CorriereAlprofessionali comuni negli anni passati.

Non sono cambiati, hanno lo stesso sorriso oppure lo stesso ghigno, la stessa stretta di mano sincera o molliccia.

Mi dicono “sei sempre lo stesso”.

Bene, ne sono lieto.

Cambiare vuol dire non cambiare, restare sempre uguale a se stesso e permettersi quella coerenza di cui potersi vantare.

Non la coerenza dell’immobilità ma la coerenza della passione per le proprie azioni.

Quando mi dicono “sei sempre lo stesso” mi sollevo di un palmo perché dietro quel ciuffo castano che non c’è più, dietro quel volto segnato non sono cambiato.

Vivo la mia valigia come risorsa.

È rammendata in alcuni punti, macchiata di strada e polvere, lisa agli angoli ma non mi va di cambiarla poiché mi assomiglia.

La mia valigia sono io.