5 domande a… Monica Moccagatta

Moccagatta Monicadi Andrea Antonuccio

Appassionata di teatro (frequenta da tre anni la scuola di Massimo Bagliani, che lei stessa definisce “il Maestro”), di lettura e di enogastronomia (con Piercarla Negro anima la vineria “Mezzo Litro” di Alessandria), Monica Moccagatta ha ideato 14 anni fa il Capodanno Alessandrino, appuntamento ormai imperdibile per la nostra città, giunto alla tredicesima edizione. E noi, in attesa del 31 agosto, le abbiamo fatto le nostre fatidiche “5 domande…”.

moccagatta041) Monica, che cos’è Alessandria per te?
Nel 1992, anno di acquisto di un bar del centro, “Il Softy”, con altri due meravigliosi soci, inizia la mia avventura in Alessandria. Non arrivo da lontano, io sono di Castellazzo Bormida. Devo dire che ho sempre avuto un buon rapporto con gli alessandrini, di rispetto reciproco.

2) Dimmi qualcosa del “tuo” Capodanno alessandrino: emozioni, incontri, amicizie…
Per me è un’idea, non un business. E’ una missione, con tanti amici che collaborano per la città. Penso a Renato Vacotti, che tutti gli anni disegna il manifesto e rappresenta graficamente le mie richieste sul tema. A Mimma Caligaris con tutti i comunicati stampa, i consigli e il tempo che dedica. O ad Andrea Musso, per tutto ciò che riguarda la struttura social-web. Ma anche alla mia socia Piercarla Negro, che da nove anni accetta questa sfida e mi lascia del tempo per il Capodanno.

"Passione": è questa la parola d'ordine del Capodanno Alessandrino CorriereAl3) Quale sarà il tema di questo Capodanno?
E’ un tema che “arriva” quasi da solo: è la passione! L’anno scorso era la rivoluzione, come esigenza di cambiare delle cose. Quest’anno, la passione: un percorso che ha un motore così potente che non fa sentire fatica.

4) Parlando di Alessandria, che suggerimento daresti al neo sindaco Gianfranco Cuttica di Revigliasco per migliorare la città?
Gli direi di usare la stessa passione di quando difendeva la Valle Bormida, e non apparteneva ancora a un partito.

5) Ultima domanda: il tuo sogno nel cassetto?
Fare l’attrice, come le adolescenti. Ecco, da grande vorrei fare l’attrice di teatro. Un simpatico sogno… Soprattutto talmente irraggiungibile che posso continuare a sognare per tutta la vita. La fantasia non mi manca!