Ponte Meier, discariche abusive e Aral: le emergenze non mancano mai [Le pagelle di GZL]

Copia di Una passeggiata sul nuovo ponte Meier CorriereAldi Graziella Zaccone Languzzi

 

 

1) All’ing. Marco Neri, dirigente del comune di Alessandria: un bel 7 (e chi legge regolarmente queste pagelle sa che si tratta di da parte mia di un voto notevole), meritato durante il pregresso della sua storia professionale nelle vesti di dirigente pubblico, per l’onestà e il coraggio di dichiarare e sostenere nel dopo Calvo, durante il “regno” Scagni e a seguire, che l’ex ponte sul Tanaro (conosciuto come ponte Cittadella) era pericolante, già declassato negli anni ’80 per gravi problemi di fondazione. Per questa sua posizione nel passato ha anche trascorso periodi duri per un dirigente pubblico. Su questo storico conservo una importante documentazione tecnica consegnatemi in quel periodo dallo stesso ingegnere, partendo da lì noi Comitati iniziammo a far “lavorare” la Procura in ambito. Cito il link di una intervista rilasciata da Neri nel 2013 che fa parte del mio archivio, dove ci stanno i fatti reali e non le chiacchiere da bar sulla vicenda del vecchio ponte, e a tal proposito riporto la frase finale dell’intervista: “Anche se sul tema di tuttologi (alcuni in buona fede e altri meno, probabilmente) ne abbiamo sentiti troppi. George Bernard Shaw diceva: “diffida della falsa conoscenza, è peggiore dell’ignoranza”.
Fatta la premessa storica, e assegnato il buon voto per il pregresso perché è corretto dare a “Cesare ciò che è di Cesare”, c’è una domanda rivolta all’Ing. Marco Neri nella costruzione del ponte Meier: “è finito e rifinito in tutte le sue parti come da capitolato?”  Lo chiedo perché nei giorni scorsi ho ricevuto un filmato, foto e una dettagliata relazione realizzata da Mario Chichi (conosciutissimo in città per la sua passione per la fotografia), in merito allo stato del corrimano in legno del ponte, lato pedonale. Sul corrimano si notano profonde fessurazioni, e da una prima valutazione mi viene detto che il legno o non è stato trattato con prodotto conservativo oppure è legno non stagionato o inadeguato. Visto che il ponte è ancora in garanzia, se i corrimano in questione hanno già problemi, forse sarebbe utile non lasciar passare troppo tempo.
Voto: 7

 

 

2) Ormai siamo terra di cave e discariche: alcune legali, molte abusive a cielo Ponte Meier, discariche abusive e Aral: allarmi per tutti i gusti CorriereAl 1aperto ben visibili a tutti, compresi i preposti, e di cui nessuno si occupa, senza contare quelle che ci sono ma ormai non si vedono, perché ormai ricoperte e coltivate: ciò che è seppellito là sotto non si saprà mai. Nei giorni scorsi, esattamente il 12 luglio, Gianni Senetta mi ha inviato molte foto e un filmato su due discariche a cielo aperto, suppongo abusive, nei pressi di Cascinali Stampa e Pagella, a Lobbi, una frazione della nostra città. Sono vecchi scavi al pari di cave prodotte per ricavarci la terra utile alla costruzione dei cavalcavia sulla A21 Torino – Brescia (realizzazione fine anni 50–60). Gianni Senetta racconta che la vegetazione ha già preso piede, avvolgendo ogni materiale gettato nel suo interno. In mezzo ai rovi del canneto ci sono cumuli di materiale che potrebbe anche essere Eternit (qualcuno ha mai verificato?), una carcassa di auto, elettrodomestici di grandi dimensioni, bidoni, inerti vari da edilizia e chissà che altro. Dopo varie segnalazioni inascoltate da parte di Senetta agli Enti preposti a partire dal 2015, nel 2016 si è interessata della vicenda anche l’ANPANA Onlus (Associazione Nazionale Protezione Animali, Natura e Ambiente), molto probabilmente inascoltata anche lei. Un articolo del novembre 2014 ci fornisce particolari su quella discarica: “Ex cava Cascina Stampa: “discarica” a cielo aperto da 30 anni”.
Ponte Meier, discariche abusive e Aral: le emergenze non mancano mai [Le pagelle di GZL] CorriereAlOggi Senetta con una vera vocazione ecologista ci riprova, ed è tornato sul posto accompagnato dal neo vicepresidente del consiglio comunale di Alessandria Piervittorio Ciccaglioni, con la speranza di ottenere un risultato. E’ un vero peccato che un territorio di buona terra fertile, adagiato sulla più grande falda di preziosa acqua, sia contaminato da incivili che ci gettano di tutto, ma anche da chi non fa nulla per porre freno. Per chi non lo sa, Lobbi ha un passato interessante, con la sua fonte termale con acqua clorurata-sodico-magnesiaca denominata “della salute” e alcune sue case dette “trunere”, case in terra che dovrebbero essere protette dalla L.R. del Piemonte 2/2006. Quello che è andato perso purtroppo non si può riavere indietro: ma cerchiamo di avere almeno la decenza di salvaguardare ciò che rimane come il suolo, il verde, l’acqua e il decoro paesaggistico.
Voto: 2

 

3) Sulla vicenda ARAL avevo deciso di astenermi, per non trattare questo La 'patata bollente' dei rifiuti alessandrini: per Aral un commissario fino ad ottobre? CorriereAltipo di “miserie” umane e politiche che sono al vaglio della Magistratura (di Brescia). Purtroppo però ho cominciato a pormi dei se…..Ad esempio: se i nomi emersi in questa inchiesta fossero stati uomini o donne di centro destra, sarebbero usciti ugualmente (come in questo caso) appena dopo le elezioni (la vicenda, lo ricordo, non è solo alessandrima, ma coinvolge numerosi comuni anche di peso rilevante), oppure ‘il bubbone’ sarebbe emerso in campagna elettorale? E se l’inchiesta non fosse partita da Brescia (nonostante segnali ‘lanciati’ in questi anni da Emanuele Locci, dai Cinque Stelle e addirittura da un assessore della Giunta Rossa), qui a casa nostra sarebbero mai partite indagini serie? Sarò maligna ma i cattivi pensieri nelle persone comuni che, come la sottoscritta, seguono con passione la politica nazionale, regionale e locale sono più che legittimi: troppo spesso si percepisce una differenza di trattamento, da parte di certa giustizia e certa informazione! I rifiuti puzzano, ma sono merce ‘di ingrasso’ per chi se ne occupa, quasi sempre con intrecci e connivenze con la malavita organizzata. Da decenni faccio parte di coordinamenti di cittadini volontari che seguono la ‘partita’ dei rifiuti su scala locale, regionale e interregionale. Conosco abbastanza bene la materia insomma, e studiandola a fondo ho scoperto cosa ruota attorno a questo settore, il perché di certe scelte, il malaffare e il gioco delle tre scimmiette di molti responsabili in certe amministrazioni, e in certa giustizia. Ogni relazione annuale della Corte dei Conti è stato un bollettino di guerra anche sulla gestione nazionale dei rifiuti, una denuncia urlata ma inascoltata. Tornando ad ARAL, si legge su La Stampa di domenica 16 nelle pag. 39 e 41 questa notizia: “Nuova minaccia dal caso ARAL a rischio i conti del Comune – Preoccupazione per la sopravvivenza dell’azienda ed eventuali richieste danni ”. Nel testo a firma Bottino/Mariotti vi sono due righe preoccupanti: “tanto che c’è chi adombra il rischio di un secondo dissesto”. A questo punto siamo messi proprio bene, e di chi ci si può ancora fidare per dirigere le nostre aziende? Intanto le indagini ‘camminano’, e ogni giorno si conosce una “goccia” di questa nuova tragedia alessandrina.
Voto: 2