I primi cento giorni del sindaco Cuttica [Controvento]

Sindaco Rossa a ruota libera: bilancio di fine mandato e 'trailer' del programma elettorale CorriereAl 4di Ettore Grassano

 
In questi primi giorni post elettorali ad Alessandria sono le nomine di giunta, con annessi e connessi, a tenere banco sotto i portici e nei corridoi di Palazzo Rosso.

Chi sarà assessore a cosa, chi prenderà in mano la multiutility (vera cassaforte comunale, soprattutto alle voci gas e rifiuti), come sarà riorganizzata la macchina dirigenziale.

Temi delicati e decisivi, per carità, a cui è sacrosanto che il sindaco Gianfranco Cuttica di Revigliasco e il suo staff prestino il massimo di attenzione.

A noi però interessa di più, da adesso in avanti, ‘misurare’ e magari stimolare la nuova maggioranza sul fronte delle cose da fare per la città, e per la comunità alessandrina.

Partiamo da un dato di immagine, che conta eccome. Gianfranco Cuttica Passaggio di consegne a Palazzo Rosso: al lavoro il nuovo sindaco Cuttica CorriereAl‘funziona’, a livello non solo mediatico (in tv è stato lodato dallo stesso Mentana, che un po’ se ne intende), ma più in generale di rapporti umani: anche chi non lo ha votato (e pensiamo non tanto ai 14 mila e rotti elettori che hanno sostenuto Rossa al ballottaggio, ma alla maggioranza degli alessandrini, circa 40 mila, che al ballottaggio non ha votato proprio: la democrazia ormai funziona così ovunque, dobbiamo abituarci) ne apprezza il garbo, l’eleganza, la cultura. Ma anche il suo essere persona educata e di buon senso, lontanissima dal format dell’uomo solo al comando che pare aver ‘fatto un po’ il suo tempo’, a giudicare dal sentiment generale del paese.

Ma, lo sappiamo bene, la ‘luna di miele’ con gli elettori, ossia quel misto di curiosità e voglia di cambiamento che sempre accompagnano l’elezione di un nuovo sindaco, non dura in eterno. Chiedete agli ultimi ‘inquilini’ di Palazzo Rosso (Scagni, Fabbio, Rossa), che lo hanno già sperimentato.

Fondamentale dunque che Cuttica di Revigliasco, nei primi 100 giorni di mandato (da qui a ottobre, insomma) dia segnali concreti ed efficaci, che facciano capire a chi vive in città e nei sobborghi (e anche a chi da fuori potrebbe essere invogliato a venirci a vivere, o a fare impresa) che a Palazzo si sta lavorando per un futuro degno di essere vissuto, e costruito tutti insieme.

Due caratteristiche positive colpiscono nel nuovo sindaco di Alessandria:

1) Non è ‘divisivo’, pur rappresentando certamente uno schieramento politico, il centro destra, e un partito che ha una forte identità culturale e territoriale, la Lega Nord. Ha detto Cuttica l’altro giorno in diretta radio, più o meno “Mi fermano persone che non conosco, e mi dicono che mi hanno votato. Sono contento, intendiamoci. Ma davvero sono qui per cercare di fare qualcosa di buono per Alessandria tutta: chi mi ha votato e chi no”.  E chi ha idee si faccia avanti.

2) Non è arrivista, o carrierista. Difficilmente di Cuttica si può pensare che stia facendo questo o quell’altro per andare a Roma, o a Bruxelles o in paradiso. Anzi, sempre l’altro giorno ha ribadito: “Mi dò un orizzonte di 5 anni: il secondo mandato non è nelle mie ambizioni, e non lavorerò certo per essere rieletto, ma per realizzare ciò che serve. E se ci fosse da prendere qualche decisione impopolare, ma che ritengo utile in prospettiva per la città, lo farò senza esitazioni”.

Tutto bene quindi? Non ancora, tutto da fare semmai. A partire dalla riorganizzazione della macchina comunale e delle partecipate (“salivo lo scalone di Palazzo Rosso il pomeriggio dell’insediamento, e due signori mi hanno avvicinato per chiedermi cosa devono fare con i cassonetti della Cittadella, perchè fino al giorno prima se ne occupava il tale: ma vi pare possibile che debba occuparsene il sindaco?”. No, a noi no, e neanche qualche personaggio dello staff, ma non ci stupiamo che fosse così..), per poi passare alle priorità vere.

Quali? “Nei primi cento giorni certamente decoro della città, fare tornare Alessandria una città normale. E la questione tribunale, come ho sempre promesso. Nei cinque anni, invece, certamente creare le condizioni perchè Alessandria torni ad essere attrattiva per cittadini e imprese, e non respingente”.

Il sindaco Bardone scrive al Prefetto: "Sui profughi Tortona ha già fatto la sua parte, ora tocca agli altri" CorriereAlAltra questione non trascurabile, soprattutto alla luce delle cronache nazionali di questi giorni, è l’emergenza profughi. C’è la possibilità che il comune di Alessandria (magari nelle sue non poche, e già semi-abbandonate, frazioni) debba ospitare altri migranti, per imposizione governativa? “E’ questione che devo prendere in mano in questi giorni, e verificare. Ma la nostra posizione, come Lega e come centro destra, è nota, e nel caso faremo valere le nostre ragioni”.