Azienda Ospedaliera di Alessandria: alla scoperta del nuovo Blocco operatorio

Ecco perchè l'Ospedale di Alessandria merita di diventare IRCCS CorriereAl“Abbiamo ribaltato il paradigma” queste le parole di Giovanna Baraldi, direttore generale dell’Azienda Ospedaliera Santi Antonio e Biagio e Cesare Arrigo di Alessandria in occasione del sopralluogo effettuato con la stampa per sintetizzare la filosofia che ha portato l’Azienda nella realizzazione del Nuovo Blocco operatorio.

L’inaugurazione si terrà giovedì 29 giugno, alle 14,30, alla presenza dell’Assessore regionale Antonio Saitta, come ha ricordato Baraldi e sarà un momento di ringraziamento per tutti coloro che hanno lavorato: “Ancor prima di avere la certezza del finanziamento, abbiamo dato avvio al gruppo di lavoro multidisciplinare che si è occupato dell’individuazione di tutte le necessità e che ha portato poi alla gestione delle gare. Una scelta che ci ha ripagato e le nostre sale sono la testimonianza della nostra soddisfazione”.

Si tratta di otto sale operatorie, di cui una destinata alla chirurgia robotica e due dedicate alle urgenze; una sala di accoglienza con otto letti disponibili; una sala di monitoraggio con sei letti, dedicata ai pazienti appena operati che hanno bisogno di un ulteriore controllo prima di poter essere riportati nei reparti di provenienza. L’investimento complessivo è di quattro milioni e novecentomila euro, come ha sottolineato il direttore amministrativo Francesco Arena, che illustrato l’iter di implementazione di otto sale tecnologicamente avanzate.

Mauro Salvini, direttore del Dipartimento Chirurgico ha spiegato: “Il progetto prevede tutto il necessario per operare al meglio, ma nessun orpello, che dovrà coprire la necessità tecnologica dei prossimi dieci anni, caratterizzato dall’integrazione e dalla tecnologia, in particolare dalla connettività, che rappresenta un valore aggiunto. Tutte le sale sono in comunicazione ed è possibile connettere il segnale delle sale verso tutto l’ospedale, ed in prospettiva verso altri ospedali. Le sale sono tutte uguali per non spostare il paziente e attrezzate in modo “pensile” ossia sollevate da terra allo scopo di rendere più sicuri e sani gli ambienti, oltre che più ergonomici per gli operatori”.

Paola Costanzo, direttore sanitario dell’Azienda, ha ricordato come in questi mesi si sia lavorato anche all’attività di revisione organizzativa delle sale, con un Comitato di Buon uso delle sale, per arrivare pronti a questo nuovo traguardo: “L’attività che sarà realizzata nel nuovo blocco sarà di alta complessità, mentre nelle precedenti sale sarà spostata quella di media e bassa complessità, attraverso una riorganizzazione dell’attività, grazie ad una sapiente ottimizzazione delle risorse”.