Gli alessandrini bocciano l’arroganza: il centro destra riparta da competenze e dialogo con la città [Controvento]

Sindaco Rossa a ruota libera: bilancio di fine mandato e 'trailer' del programma elettorale CorriereAl 2di Ettore Grassano

 
“Mi sforzo, ma non capisco”. “L’arroganza non paga, mai”. Questi, tra i tanti commenti che ho letto sui social e che mi sono appuntato durante le tante telefonate di queste ore mi sembrano i più sintetici ed efficaci. E sembrano, anche se proferiti da persone diverse, in diversi contesti, un’indiretta ‘botta e risposta’, che spiega un po’ la vicenda elettorale alessandrina.

Certo, c‘è l’onda nazionale, partita già lo scorso dicembre ai tempi dei referendum. C’è il disastro politico di un quarantenne strafottente, Matteo Renzi, che con la sinistra c’entra nulla, e che invece di farsi un partito suo, tre anni fa, ha pensato bene (con l’appoggio dei sia pur deboli ‘poteri forti’ di questo paese, e forse non solo di quelli) di conquistare il Pd: con quali conseguenze lo vediamo tutti. E se mai ci faranno ancora votare alle politiche con una legge elettorale appena appena dignitosa, lo vedremo ancora di più.

Però rifugiarci solo nello scenario nazionale sarebbe tanto comodo Con l'estrema destra non c'è civismo CorriereAlquanto fuorviante. “Chi non ci vota ci odia”, scrive lunedì su facebook il senatore alessandrino PD Daniele Borioli: ma speriamo che questo sia vero solo per una minima parte, e comunque solo in termini strettamente elettorali. Di tutto oggi abbiamo bisogno, tranne che di odio in politica.

E’ vero invece che il centro sinistra alessandrino ci ha messo del suo in questi cinque anni, se non per farsi odiare, comunque per generare ‘insofferenza’ nell’elettorato, ponendo le basi per la ‘secca’ sconfitta di domenica.

Il PD ‘rossiano’ avrebbe perso, al ballottaggio, anche contro i 5 Stelle, se ci fossero arrivati loro anzichè il centro destra: semplicemente perchè non puoi gestire una comunità senza ascoltarla, o peggio cercando di imporle i tuoi ‘valori’ etico-culturali. Non puoi costantemente proporti (nei rapporti personali, come sui social, che oggi pesano tantissimo) come la parte migliore ‘a prescindere’, e gli altri che si adeguino, e tacciano.

Sindaco Rossa a ruota libera: bilancio di fine mandato e 'trailer' del programma elettorale CorriereAl 5E’ mancata completamente l’umiltà, a Rita Rossa e alla sua squadra, e questo gli alessandrini non l’hanno sopportato.

Così come probabilmente hanno trovato eccessivo, e forse fuori luogo, che una delle due associazioni del commercio si sia nei fatti così fortemente schierata al fianco del centro sinistra (al punto che già si conosceva il nome del futuro ‘assessore di riferimento’), e che invece l’altra associazione sia stata assolutamente marginalizzata, non si è mai capito bene con quale ratio.

E ancora, numeri del ballottaggio alla mano, ci pare che siano stati assolutamente Rossa e Trifoglio: "Non apparentamento di vertice, ma scelta nell'interesse degli alessandrini" CorriereAlpenalizzanti sia il ‘triplo salto carpiato’ della candidata del Quarto Polo (passata nel giro di un week end dal ‘mai più con Rita” a “ci sono tra noi profonde affinità”), sia l’appello un po’ goffo della Cgil, che ci auguriamo possa ritrovare al più presto ‘la bussola’, e tornare a lottare davvero per i lavoratori, anzichè occuparsi d’altro. Sbaglia profondamente chi pensa che di sindacato non ci sia più bisogno: è esattamente il contrario, dato il neo schiavismo imperante nel mondo del lavoro. Ma servono sindacati veri, trasparenti, e che vadano a braccetto con i lavoratori: non stampelle per singoli politici ‘di riferimento’.

Ma guardiamo avanti.

Gli alessandrini bocciano l'arroganza: il centro destra riparta da competenze e dialogo con la città [Controvento] CorriereAlPoliticamente la vittoria di Gianfranco Cuttica di Revigliasco (come quella del sindaco Canelli un anno fa a Novara, per chi segue anche vicende non alessandrine)
va ascritta in gran parte a Riccardo Molinari, segretario nazionale della Lega Piemont, che nella ‘burrasca’ e nei ‘tira e molla’ del centro destra nell’ultimo anno ha saputo puntare su una figura che oggi tutti incensano, ma che certamente in partenza, come lo stesso Cuttica di Revigliasco ha più volte ricordato in questi giorni, non godeva dei favori del pronostico, e prima ancora forse neanche aveva l’appoggio di tutta la coalizione.

Molinari (come Salvini: di cui fa comodo a tanti trasmettere un’immagine becera, e che invece è ‘testa politica’ fine assai) sa progettare politica di governo, e non solo di opposizione. Tenetelo d’occhio, perchè non è che politici di questa razza Alessandria ne abbia mai prodotti tanti. Men che meno tra i contemporanei.

Ora Cuttica deve governare Alessandria per cinque anni. Non facendo Tutti gli aspiranti consiglieri della Lega Nord nella corsa per Palazzo Rosso. Sabato inaugurazione della sede elettorale del candidato sindaco Cuttica di Revigliasco CorriereAl 1tabula rasa, non buttando a mare tutto. Ma stabilendo le corrette priorità, e portandole avanti con determinazione e trasparenza. Avendo come riferimento la comunità dei cittadini, anziché piccoli cenacoli di amici, come è successo spesso, anche di recente. E certamente guardandosi anche da personaggi ingombranti e ampiamente ‘sputtanati’, figli di una stagione che speriamo ampiamente superata.

Per quel poco che lo conosciamo, il sindaco Cuttica può farcela. Perchè ha la socratica umiltà di chi sa di non sapere tutto, e un bagaglio culturale solido, che gli permetterà di ragionare sui perchè, e non solo sui come.
Poi non è un arrivista, questo lo si capisce appena lo si incontra, ed è già molto di questi tempi.

Da dove partire? Ne parleremo con calma, e a tappe. Certamente la squadra è un primo snodo importante: ci sono equilibri politici da rispettare, ma anche la necessità di scegliere persone di qualità (assessori, ma anche dirigenti e staff, multiutility inclusa), che consentano di non deragliare alle prime difficoltà (che ci saranno), e di lavorare su un progetto concreto di città, con poche priorità forti. Che sono lavoro (inteso come sviluppo e capacità attrattiva: non assistenza), sicurezza vera per le persone, e naturalmente una ‘macchina pubblica’ rapida ed efficiente.

Il consiglio finale (per ora) è trasparenza, e capacità di ascoltare gli alessandrini, e le loro esigenze: al centro sinistra appena ‘liquidato’ nelle urne questo aspetto è mancato completamente, sostituito da una autoreferenzialità stucchevole.