Province da cancellare o ripristinare? Per ora stanno nel limbo [Le pagelle di GZL]

Provincia di Alessandria, firmata la convenzione con l’Università di Genova per ospitare studenti in tirocinio formativo CorriereAldi Graziella Zaccone Languzzi

 
2) Le Province, fra le prime vittime del Governo Renzi, da anni giacciono nel limbo di una riforma incompiuta, che ha generato solo ancor maggiore inefficienza, e nessun risparmio reale. Neppure il referendum dello scorso dicembre, con cui il popolo ha sonoramente bocciato la ‘riforma’ di Renzi, è bastato a ripristinare la situazione pregressa.
Questa news mi riporta a trattars l’argomento: Ottria: “La situazione dei dipendenti delle ex Province distaccati in Regione va affrontata e risolta”. Il consigliere regionale Ottria chiede che sia affrontata una questione importante, che da quel che si legge è ancora nel limbo. Le frenesie del ministro “Delirio” e del governo Renzi hanno tolto ai cittadini il diritto a servizi e sicurezza, creando una grave emergenza causata da tagli irragionevoli, senza riformare almeno le competenze, lasciando questo Ente in stato di abbandono. Dalla Corte dei Conti si legge: “Le Province devono poter disporre delle risorse finanziarie, di personale e strumentali necessarie per l’esercizio delle loro funzioni fondamentali e per la garanzia dei servizi essenziali per i cittadini ed i territori”. Questo è quanto la Corte dei Conti – Sezione Autonomie scrive nel Documento consegnato alla Commissione Parlamentare per l’attuazione del federalismo fiscale nell’Audizione sulla finanza delle Province e delle Città metropolitane il 23 febbraio 2017. Siamo a febbraio 2017, e fra batoste politiche, personali e ogni chiacchiericcio sui componenti del suo “giglio magico” pensate che a Renzi possa interessare ciò che sancisce la Corte dei Conti? Io credo di no! Ma se tutto andrà per il meglio, certi “apprendisti stregoni” ce li toglieremo presto di torno.
Voto: 2

 

2) Elezioni politiche 2017? Se tutto fila liscio e Mattarella ritiene che sia giunto Elezioni nuovail tempo di sciogliere le Camere, potremmo entro fine anno tornare al voto. Sono trascorsi quasi cinque disastrosi anni, e il bilancio è: quattro governi nominati, un trasformismo parlamentare in cui circa trecento rappresentanti del popolo hanno cambiato casacca (c’è pure chi è riuscito ad attraversare l’intero arco politico), senza contare i chiacchierati, corrotti e impresentabili. Questo è il quadro della situazione. Che si ritorni al voto la ritengo una buona notizia, quella cattiva è che attorno alla “greppia” ci sono sempre gli stessi, di cui alcuni ormai sono “decotti” e altri più giovani sono stati deleteri per l’Italia, quindi se non è zuppa è pan bagnato. Toccherebbe a noi essere più coraggiosi e furbi dei francesi, che hanno avuto l’opportunità di provare a cambiare ma non l’hanno fatto: a buon intenditor poche parole. All’improvviso tutti d’accordo, ma con lo sbarramento del 5% i “cespugli” sono a rischio rielezione. Per la loro sopravvivenza, sempre che si vada a votare dopo l’estate, centristi, sinistra, Verdi, Radicali e Idv si dovranno aggregare. Alfano dopo uno “sturbo” iniziale sta già lavorando per raccattare inutili “arnesi” suo pari per sopravvivere. Renzi che ha sfruttato a comodo suo Alfano oggi dichiara: “Non si può bloccare tutto per Alfano. Se dopo anni che sei stato al governo, hai fatto il ministro di tutto, non riesci a prendere il 5%, è evidente che non possiamo bloccare tutto. E comunque, è un fatto positivo che i piccoli partiti rimangano fuori”: capito? Ma “gatta ci cova” e dalle trasmissioni di attualità politica emergono opinioni diverse sull’andare al voto fra quattro o cinque mesi, perché ci potrebbero essere implicazioni economiche, finanziarie e non solo. Qualche malpensante dice che Renzi teme il voto dopo la Legge di Bilancio, che già si preannuncia lacrime e sangue. Penso male anch’io, Renzi è un volpone, per lui i cittadini e il paese sono solo un accessorio rispetto ai suoi interessi personali.
Voto: 3

 

Province da cancellare o ripristinare? Per ora stanno nel limbo [Le pagelle di GZL] CorriereAl3) La strage di Manchester: consiglierei agli inglesi di collocare Mister Bean a dirigere i Servizi Segreti, dato quanto sta emergendo dopo l’attentato terroristico che ha colpito il concerto pop di Manchester causando 22 morti e 50 feriti di cui 17 ancora gravissimi. Quanto è accaduto ha dell’assurdo, I servizi britannici, a quanto ci viene raccontato, conoscevano le mosse di questo killer/kamikaze, “risorsa” integrata di seconda generazione, quindi inglese a tutti gli effetti, figlio di rifugiato libico. L’Isis ne ha rivendicato le gesta, e si scopre che con lui tutta la famiglia sarebbe stata coinvolta nel progettare altri attentati. Quelle di seconda e terza generazione sarebbero le “risorse” future utili ai paesi UE, che anche l’Italia con sforzi economici rilevanti sta “allevando”. L’Inghilterra, secondo news di dieci anni fa, non era all’oscuro in merito al terrorismo e su ciò che sarebbe potuto accadere. Ecco un titolo del 2006: “Almeno 30 attentati in fase di pianificazione in Gran Bretagna. Tony Blair: “E’ una minaccia molto reale, ci accompagnerà per una generazione” Londra, attivi 200 gruppi terroristici L’allarme lanciato dai servizi segreti”. Tornando ai giorni nostri e a seguito della tragedia di Manchester in Francia: “Macron, proroga dello stato di emergenza fino al prossimo 1 novembre”- E in Italia? Milano con Sala in testa fa cortei per l’ accoglienza di tante “risorse” che produrranno le seconde generazioni e “grasso che cola” alla Buzzi&Carminati.
Nel frattempo chi se l’è perso si legga qui “I pugni sul tavolo” di Mattia Feltri.
In effetti i nostri “comandanti” hanno tutt’altro di cui occuparsi e preoccuparsi sull’immediato: elezioni comunali per conoscere anzitempo la temperatura degli elettori in previsione delle eventuali elezioni politiche autunnali.
Voto: 2