Coalizione Trifoglio Sindaco, riconosciuta candidabilità di Vicentiu Topa. Presentati candidati della lista Quarto Polo

Quarto Polo: "Un programma elettorale scritto con i cittadini" CorriereAlC’è dunque “un giudice a Torino”, dice una nota del Quarto Polo, commentando con soddisfazione la decisione della Seconda Sezione del TAR del Piemonte, che ha positivamente riconosciuto il ricorso da parte della lista “Patto per Alessandria”, in relazione all’esclusione di Vicentiu Iulian Topa da parte della Commissione elettorale di Alessandria, che l’aveva dichiarato incandidabile.

“In base alle motivazioni addotte nella Sentenza – spiega la nota del Quarto Polo – il summenzionato concittadino potrà pertanto presentarsi come candidato consigliere nell’ambito della lista che appoggia la dott.ssa Oria Trifoglio nella sua campagna per la carica di Sindaco della città. In particolare, è interessante e indicativo porre l’attenzione sul fatto che il primo giudizio della Commissione elettorale sia stato giudicato “eccessivamente severo” dallo stesso TAR: siamo d’altronde certi che tale “severità” sia scaturita da un’errata, benché imparziale valutazione della Commissione stessa, e non da altri fattori di carattere politico”.

Intanto martedì mattina, nella sede della coalizione civica in via Bissati 4, alla presenza della candidata sindaco Oria Trifoglio è stata presentata la lista “Quarto Polo”, che, insieme a “Partecipazione Democratica” e “Patto per Alessandria”, forma la Coalizione che la propone come prossimo Sindaco di Alessandria.

Trifoglio ha sottolineato come tale compagine, anche per diversi nomi che vi compaiono, ponga al centro della sua azione programmatica i concetti di salute e benessere, quest’ultimo declinato in tutte le sue varie espressioni. E dunque miri a una città pulita, decorosa, salubre, nella quale possa tornare la felicità di vivere in un contesto attraente, accogliente, sano e gradevole, per se stessi e per le generazione future. La candidata a Sindaco ha quindi presentato i due capilista: Giacomo Balduzzi e Simone Annaratone.

Il ricercatore universitario ha evidenziato la vasta rappresentanza della società civile, l’attenzione profonda verso la qualità della vita, la promozione di tutti quegli ambiti in cui la salute viene salvaguardata e promossa, la necessità di migliorare la situazione del traffico e della mobilità. Per Balduzzi l’intero movimento non ha la pretesa di rivoluzionare in cinque anni la pessima situazione attuale, mAnnaratone consiglioa propone un metodo di lavoro che consenta un cambiamento di direzione. Il consigliere comunale uscente ha invece rimarcato la trasversalità e il senso civico del progetto,teso al perseguimento del bene comune.

Annaratone ha voluto citare – come modello da seguire – una frase di Trifoglio: “Siamo per fare, non per parlare, né polemizzare”. Il giovane amministratore ha infine proposto di partire dall’ordinaria amministrazione, dall’ascolto, dal coinvolgimento e dalla partecipazione dei concittadini.

A seguire, altri candidati hanno preso la parola.

Boccassi UgoL’editore Ugo Boccassi, definendo la sua come “l’ultima corsa di Nestore” (dal celebre film di Sordi), presa dopo una lunga e ponderata riflessione, ha puntato sulla memoria e le radici storiche, concepite non nostalgicamente, ma come propedeutico riferimento per il futuro.

Federica Gismondi, operatrice nel volontariato, ha auspicato il coinvolgimento sinergico fra e con le associazioni che agiscono nell’ambito socio-sanitario-assistenziale, ribadendo le opportunità offerte dai bandi europei e nazionali.

Valeria Ghelleri, infermiera, ha chiarito che il benessere non è solo “assenza di malattie”: la sua opera al “Gelso” costituisce testimonianza di sensibilità, altruismo e accompagnamento verso chiunque soffra e i propri cari.

Daniela Lanzavecchia, medico di famiglia, ha tristemente constatato il progressivo abbandono da parte delle Istituzioni di ciò che un tempo era la “polis”: bisogna ripartire dai valori di comunità e da un’idea di città coesa e solidale. Sul concetto di “polis” si è pure soffermato lo studente universitario Valerio Vanin, che dall’idea di uomo aristotelicamente inteso come “animale sociale”, ha offerto il suo contributo in termini di idee, da condividere e fare passare sul piano della prassi.

Elisabetta Campese, ostetrica, si è concentrata – ça va sans dire – sul valore della vita umana, che va supportata da parte di Istituzioni (comunali, provinciali e regionali) e partiti, spesso presenti quando si tratta di “fare passerella”, ma poi assenti nell’effettiva gestione e manutenzione della cosa pubblica.

Salvatore Ippolito, maresciallo della G.d.F., ha puntato sul rispetto della legge, comprese quelle elementari norme del vivere civile su cui è doveroso basare un’ordinata convivenza.

Infine, Marcello Capone, intermediario immobiliare di origini capitoline, ha confrontato l’Alessandria degli anni ’80 (a cui risale il suo trasferimento), città pulita, decorosa, organizzata, alla situazione attuale, tanto simile, per incuria, disordine e malgoverno, alla Roma dei nostri giorni.