Non solo grigi: la storia di Diego Juri Ferrari, campione alessandrino di arti marziali

Non solo grigi: la storia di Diego Juri Ferrari, campione alessandrino di arti marziali CorriereAl 1  di Debora Pessot

 

 

Alessandria non vanta solo una tradizione calcistica, ma custodisce campioni che tengono alto il nome della città, spesso a nostra insaputa.
Capita così di sapere per caso che un giovane alessandrino, con grande fatica e sudore, si sia guadagnato sul campo o, meglio, sul ring numerosi premi illustri grazie alle arti marziali.

Stiamo parlando di Diego Juri Ferrari vice campione del mondo (2015) e campione europeo (2014) di Light Sanda. Sotto i colori della Nazionale Italiana di Kung Fu ha vinto un oro europeo ed un argento mondiale. Classe 1978 agente della Polizia di Stato di Alessandria, rende onore alla nostra città non solo in ambito lavorativo ma anche per i suoi traguardi sportivi. È stato recentemente premiato tra i migliori istruttori di Krav Maga a Bruxelles, dove ha tenuto degli stage per le forze di polizia Belghe e per la cittadinanza, dal sindaco della città e dai parlamentari europei belgi, che gli hanno conferito una importante onorificenza il “Certificat de merit” della città.

 

 

Diego ci puoi spiegare cos’è il Krav maga e quando è nata questa disciplina?
Il Krav Maga è una disciplina che si avvale di altri sport di difesa personale, prendendo da essi i migliori colpi. Potrebbe essere definita un collage delle migliori mosse. Il concetto e la filosofia che contraddistingue questa arte sta nel non mostrare mai la propria forza. Cosa non semplice, perché quando si viene aggrediti la prima cosa che si fa è esattamente l’opposto, ovvero assumere posizioni di difesa. Nel Krav Maga si insegna a mostrarsi deboli ed intimoriti per far avvicinare il più possibile l’aggressore a difese abbassate. In questo modo, e a distanza ravvicinata, è possibile colpire nei punti vitali quali gola, occhi e organi sessuali. Come arte nasce in Israele dopo la seconda guerra mondiale, quando gli ebrei furono decimati anche militarmente a seguito dell’olocausto. Dovettero addestrare in fretta le loro forze con pochi mezzi e quindi nacque questa disciplina che nella sua origine insegna ad uccidere con le mani. Venne ideata da Imre Emerich Lichtenfeld ed il nome Krav Maga in ebraico significa distanza corta.

 

Quando ti sei avvicinato al Krav Maga?Non solo grigi: la storia di Diego Juri Ferrari, campione alessandrino di arti marziali CorriereAl 2
Fin dall’età di 8 anni ho praticato arti marziali. A livello personale ho iniziato nel 2003. I trascorsi nelle forze dell’ordine mi hanno permesso di impararlo ai massimi livelli. Ad Alessandria ho iniziato ad insegnarlo abbastanza tardi perché sono un atleta ancora in attività. Combatto infatti nel circuito di Kung Fu Light Sanda e nel circuito di Kung Fu tradizionale sotto la Nazionale Italiana. Sono membro della Nazionale UNFIGHT, una nuova disciplina che probabilmente verrà ammessa alle Olimpiadi di Tokyo 2020 alle quali, probabilmente, parteciperò.
Quand’è iniziato il tuo percorso sportivo e cosa ha alimentato la tua passione?
Grazie al mio lavoro. Essendo un poliziotto mi capita spesso di avere contatti ravvicinati con persone armate di coltello od altro,. Il Krav Maga mi permette, in queste circostanze, di disarmare una persona senza l’uso dell’arma. Naturalmente ove possibile.

Da quando sei nella Polizia di Stato?
Dal 1998. Possiamo dire che è una tradizione di famiglia.

Cosa significa essere vice campione mondiale e campione Europeo di discipline così complesse e quanto impegno richiedono?
Significa sentirsi gratificato del tempo che gli dedico quotidianamente. Mi alleno per tante ore al giorno. Per fortuna ho la collaborazione di tutti i colleghi, i capi ufficio ed il Questore in prima persona, che mi hanno sempre sostenuto, ovviamente compatibilmente e nei limiti dei servizi operativi di istituto, che hanno sempre la priorità su tutto. Se il lavoro mi impegna tanto mi alleno a casa dove ho adibito uno spazio a ciò.

Non solo grigi: la storia di Diego Juri Ferrari, campione alessandrino di arti marziali CorriereAlCome concili questa attività con la famiglia e la vita sociale?
Ho una fidanzata, futura moglie, splendida. Mi sprona a fare sempre meglio credendo in me ed in quello che faccio.
A Bruxelles sei stato insignito del “certificat de” dal Sindaco della città e al Parlamento Europeo dai parlamentari belgi. Ci racconti quella giornata?
Abbiamo tenuto degli stage per le forze belghe ed altri aperti anche alla cittadinanza. L’Italia ha una grande tradizione in merito. Il Belgio si trova a dover affrontare una situazione purtroppo non semplice a livello di sicurezza e pertanto, dopo aver visto la nostra preparazione, hanno deciso di farci fare a me e agli altri 10 istruttori di Krav Maga, un periodo di preparazione per i loro agenti. In tale occasione il Sindaco della città di Bruxelles ci ha consegnato presso il Municipio il “Certificat de merit de Bruxelles” e siamo stati premiati come migliori istruttori anche presso il Parlamento Europeo dai loro parlamentari.
Invece ai tuoi allievi di Krav Maga cosa insegni?
Insegno a difendersi, ad avere sangue freddo anche dinnanzi a situazioni limite. Alle donne insegno come difendersi in caso di rapina, violenza sessuale o violenza domestica. Ai bambini invece insegno come difendersi nel caso in cui siano vittime di bullismo o di tentato rapimento. Tengo anche incontri più brevi, circa 10, per le persone che non vogliono cimentarsi con il Krav Maga, durante i quali apprendono le tecniche di base anti violenza e anti rapina.

 

Fai degli stage anche in Italia?
Si. Sono rivolti a chi si occupa di sicurezza o scorte e ad industriali che vogliono Non solo grigi: la storia di Diego Juri Ferrari, campione alessandrino di arti marziali CorriereAl 3addestrare le loro guardie del corpo. Inoltra faccio stage sull’uso dello spray al peperoncino. In molti sottovalutano le proprietà di questo spray, che se usato male, può essere neutralizzante per chi lo usa e non per l’aggressore.

 

Ti è mai capitato di dover usare queste tecniche durante il lavoro?
Sì, ma so usarle senza eccessi essendo un maestro e sapendo, perciò, fin dove mi posso spingere. Tutto è commisurato alla situazione che si presenta.
Qualcosa che non ho chiesto e che vorresti dirmi?
Sono molto orgoglioso di essere stato nominato Tecnico Nazionale di Krav Maga. Saremo in 10 commissari ad allenare 1400 istruttori. In preparazione di ciò, credo a maggio, andrò in Israele tra Gerusalemme e Tel Aviv per operare con le forze di sicurezza israeliane. Successivamente farò un altro stage di specializzazione sull’uso delle lame in Malesia, a Kuala Lampur, con il più grande maestro Jak Othman che mi ospiterà a casa sua. Vorrei anche citare e ringraziare, la società alessandrina del Kodokan che ritengo sia una grande scuola consentendomi di ottenere tanti successi nel Kung Fu, e il Presidente della Associazione di Krav Maga Giuseppe Palma.
Sogni nel cassetto?
Una volta in pensione, mi piacerebbe aprire una palestra tutta mia in Toscana dove è nata la mia fidanzata Valentina, contradaiola come me. Apparteniamo, infatti, entrambi alla contrada della “Chiocciola”. Attualmente insegno in una palestra alessandrina dove svolgo queste attività con molto entusiasmo.

 

Diego, grazie per l’intervista e se dovessi vincere le Olimpiadi di Tokyo, spero di avere l’esclusiva..