10 a Manuela Ulandi, 9 agli abitanti di via Galimberti [Le pagelle di GZL]

Ulandi nuova1) A Manuela Ulandi, neo presidente provinciale della Confesercenti, per il contenuto dell’intervista “Ma l’anarchia è un disastro. Servono regole”, rilasciata a Antonella Mariotti de La Stampa sull’argomento che ha tenuto banco nelle festività pasquali per lo sciopero del personale dell’Outlet. Un’intervista che condivido in pieno e la definizione “anarchia” calza a pennello già da quando il governo Prodi nel gennaio 1998 “liberalizzò” il settore commercio, credendo di offrire regole più fluide, creando confusione e disordine, perché in Italia fatta una legge poi la si abbandona al suo destino, senza seguirne l’iter per valutarne eventuali falle, e quindi per modificarla o migliorarla. A seguire la riforma sulla liberalizzazione fu peggiorata dalla “deregulation” del governo Monti, che stabilisce: “Approvato il decreto di riforma del settore. Abolite anche le 14 tabelle merceologiche. Rivoluzione commercio. Spariscono le licenze. Chiunque potrà aprire un negozio fino a 300 metri quadri, e vendere ciò che vorrà”. Nell’intervista Manuela Ulandi dichiara che “servono delle “regole”, e ha ragione: con il Decreto Salva Italia Monti ha rovinato il commercio tradizionale inserendo un’anarchia totale”. Monti, ancora lui: ne avesse fatta una buona! Ma ritorniamo alla parola ”anarchia”. Come giustamente spiega la Ulandi liberalizzazione e deregolamentazione non hanno prodotto lavoro, non hanno reso un buon servizio ai negozi tradizionali (che hanno un’importante funzione anche sociale), e se questo è il risultato che sono stati in grado di offrire a questo paese i governi negli ultimi vent’anni, mi chiedo che utilità sia avere ancora certi personaggi, sempre gli stessi, in quei palazzi del potere nazionale: ben mantenuti, ossequiati solo per colpa nostra, che come pecorelle non riusciamo a reagire mandandoli a zappare la terra una volta per tutte.
Voto: 10

 

2) Quando ho sentito dai tg nazionali questa notizia: “Manovra, stretta su ‘portoghesi’ Sarti (Lega Nord): "Quando sarà ripristinato il collegamento autobus con il Centro Riabilitativo Borsalino?" CorriereAlbus, multa fino a 200 euro” ho pensato che questi “cervelloni” governativi vivono al di fuori dalla realtà che li circonda. D’altra parte come potrebbero conoscere la vita reale se i mezzi di trasporto non li utilizzano perché viaggiano su macchinoni di lusso con autista e pure scortati. Quindi hanno “sentenziato”: multe più ‘salate’ per chi viene scoperto a viaggiare senza il biglietto dell’autobus, video sui mezzi e sulle banchine per individuare l’evasore. E’ una delle norme della bozza facente parte della manovra che fissa una multa a partire da 200 euro di sanzione per i “portoghesi”. Sono previsti anche agenti accertatori fuori dagli organici degli enti gestori. Ciliegina sulla torta e bontà loro, hanno pensato ad un rimborso del biglietto in caso di ritardi superiori a 30 minuti, ma non si capisce cosa sia previsto per chi è abbonato. Tutto ciò fa parte della riforma Madia che forse pensa di essere un ministro di Germania o Inghilterra. E oltre a queste regole il governo stanzia gli euro per installare video e stipendiare agenti accertatori? Vi immaginate queste regole qui a casa nostra? Video di controllo su bus e pensiline? E’ già tanto se abbiamo i bus e alcune pensiline coperte. Agenti accertatori? Va già bene che abbiamo gli autisti. Rimborso del biglietto su ritardi superiori ai 30 minuti? Ma quando mai! Queste regole le hanno confezionate solo per gli autoctoni? Che sono poi quelli che pagano, perché i “portoghesi” che noto sui bus cittadini sono in gran parte le nostre “risorse”, soprattutto in gonnella accompagnate da prole e passeggini, e ci osservano ad obliterare il biglietto e magari ci considerano pure cretini, gli unici cretini che contribuiscono a mantenere il servizio. Ora qualche buonista avrà da risentirsi per ciò che scrivo, ma solo chi utilizza i mezzi nota queste situazioni. I buonisti, l’amministrazione, i preposti fingono di non sapere. Risorse, zingare, drogati: vorrei vedere un controllore fare la multa e farli scendere. Oggi minimo si prendono delle botte, e vorrei capire chi riuscirà ad incassare tali multe se per errore un controllore zelante e coraggioso ne appioppa qualcuna. Ma poi esiste ancora la figura del controllore? Io non ho più avuto l’occasione di incontrarne uno.
Voto: 2

 

10 a Manuela Ulandi, 9 agli abitanti di via Galimberti [Le pagelle di GZL] CorriereAl3) Ai residenti di via Galimberti (Alessandria) e al buon esempio civico che esprimono sul conferimento rifiuti. Isole ecologiche sempre pulite, quindi buoni comportamenti civici di chi vive nel mio quartiere: il Galimberti appunto. Sull’ inciviltà dei cittadini bastano le denunce di Gianni Senetta, che pubblica puntualmente su Facebook foto, filmati di isole ecologiche in vari punti della città, seppellite da sacchetti di immondizia, e in molti casi lasciando i cassonetti semi-vuoti con mobili, materassi, rottami vari a contorno. Quindi ho potuto constatare che le isole ecologiche di questa porzione di quartiere sono sempre pulite, niente sacchi fuori, niente arnesi e rottami abbandonati. Eppure su questo tratto di strada ci sono grossi palazzoni residenziali e case popolari abitate da tante famiglie, una comunità di vario grado sociale e di rifiuti se ne producono parecchi. Nonostante ciò prendo atto con orgoglio visto che faccio parte di questa comunità, che esiste anche una cittadinanza civile, pulita a cui tiene all’ordine e all’igiene conferendo i rifiuti all’interno dei cassonetti. L’Azienda preposta il suo lavoro lo svolge allo stesso modo e con le stesse tempistiche nel resto della città come nel mio quartiere, e se ci riusciamo noi ad essere ordinati e puliti mi chiedo quali siano le cause del degrado in altre vie della città perennemente denunciato su Facebook. Tra gli anni 2005 e 2009 ho trattato l’argomento gestione rifiuti all’interno di Comitati locali, provinciali, regionali, interregionali, ho collaborato ad impostare importanti convegni a Casale Monferrato sull’argomento, ho partecipato ad incontri con preposti tecnici e politici, ho letto molti testi sull’argomento e cercato di capire come avrebbe potuto funzionare la gestione rifiuti in una città differentemente da una frazione o paese. Credo senza presunzione di conoscere bene la materia, quindi ho realizzato che ci sono cittadini incivili, ma c’è certamente chi crea le vergognose situazioni a cui assistiamo.
Ora c’è chi vorrebbe il “porta a porta spinto”, metodo invasivo, antigenico, pericoloso e costoso, ma per spiegare queste mie ultime affermazioni non basta una pagella. Ci ritorneremo.
Voto: 9