Il sindaco Rossa stasera in Fraschetta: che coraggio! [Controvento]

Il sindaco Rossa stasera in Fraschetta: che coraggio! [Controvento] CorriereAldi Ettore Grassano

 

 

Stasera il sindaco di Alessandria Rita Rossa ‘sbarca’ in Fraschetta, a Castelceriolo, per l’apertura ufficiale della campagna elettorale, dopo la presentazione al bar Alba, al Cristo, nei giorni scorsi.

Più che passione e competenza (refrain della campagna elettorale del sindaco uscente, aspirante alla riconferma) ci vuole un bel coraggio, in effetti, a ripartire dalla periferia, dopo 5 anni così.

Eh sì, perchè è evidente che anche il centro storico cittadino ha i suoi bei problemi Via Dossena(pensiamo solo alla crisi del commercio, e ad un inesistente piano del traffico), ma lì qualcosina in questi ultimi anni, coi fondi europei, si è cercato di fare. Dal ponte Meier al Pisu per intenderci, pur con risultati spesso imbarazzanti: vedasi via Dossena.

Ma i tanti sobborghi di Alessandria, caro sindaco, oggi sembrano la Romania di Ceausescu: negli anni del crollo del regime, si intende. Peggio della Fraschetta, da questo punto di vista, credo ci sia solo Casalbagliano, di cui si è riparlato di recente, e di cui anche noi torneremo ad occuparci presto.

Ma superato il ponte sul fiume Bormida, appunto, bisognerebbe mettere ormai sulle cartine un bel ‘hic sunt leones’, come si faceva ai tempi dell’impero romano per segnalare le zone inesplorate, o meglio nel nostro caso abbandonate al loro infausto destino.

Opposizioni di Palazzo Rosso all'attacco: "Marengo Hub? Solo una bufala del sindaco Rossa!" CorriereAlLa stessa unica infrastruttura di collegamento viario giace in pessime condizioni strutturali, e non è solo questione di emergenze alluvionali.
“Attenti a quel ponte”, avvertiva già nel 2013 l’attuale vicesindaco Cattaneo, residente tra l’altro proprio a Spinetta: e non ci risulta francamente che da allora siano stati fatti passi in avanti.

Attenzione: parliamo della Fraschetta come davvero si presenta oggi, dopo 5 anni di assoluto abbandono targato centro sinistra, che si va certamente a sommare a situazioni pregresse. Che poi ci vengano a raccontare che esistono mirabolanti progetti per ottenere finanziamenti europei e realizzare piste ciclabili (una priorità assoluta per la Fraschetta, come noto!) e altre amenità, conta zero. Così come conta zero, anzi fa proprio incazzare, sentirci dire che, in base a pluriennali studi di esperti, si è scoperto che in Fraschetta si muore di cancro più che altrove ma….sulle cause non c’è ancora nessuna certezza!

Signor sindaco, basta farsi un giro nei cimiteri dei sobborghi oltre Bormida (abbandonati pure quelli, come le strade periferiche) e chiedere in giro che mestiere facevano o dove vivevano tutti quei 50-60 enni anzitempo accompagnati all’ultima dimora, per dare risposta ai quesiti amletici dei vostri esperti.

L’elenco dei disastri in Fraschetta potrebbe continuare a lungo, sobborgo per sobborgo. Da piazze che non vedono ‘uno straccio’ di manutenzione dagli anni Settanta del secolo scorso (dica ai suoi giannizzeri di farsi un giro alla stazione Fs di San Giuliano Vecchio, ad esempio), al verde pubblico inesistente, con fossi abbandonati al loro destino o al generoso volontariato dei privati. E poi la sicurezza, che certo non è solo competenza del sindaco, ma su cui non si intravede comunque un progetto, integrato o disintegrato che sia.

Capitolo a parte è quello della raccolta dei rifiuti: ad oggi pessima, con Perissinotto (Amag Ambiente): “Presto al via ‘porta a porta’ in Fraschetta: obiettivo 70% di raccolta differenziata entro il 2020” 1cassonetti ‘vuotati’ con scarsa regolarità e attenzione, e cittadini che lasciano la plastica o la carta là dove possono, in aree ecologiche improvvisate.

Ora leggiamo che proprio da Castelceriolo sta per partire il nuovo ‘porta a porta’, che sarà poi esteso rapidamente a tutti gli altri paesi della Fraschetta. La mia impressione è che non sia questione di raccolta stradale o ‘porta a porta’, ma di come poi concretamente la si realizza. Con quali competenze, quale voglia, quale spirito di collaborazione con i cittadini-clienti (obbligati ad esserlo, peraltro). Se oggi infatti è sgradevole ritrovarsi con cassonetti stracolmi e svuotati con scarsa puntualità, proviamo ad immaginarci simili conseguenze domani, con la raccolta domiciliare.

Incrociamo le dita, caro sindaco, e le diamo il benvenuto in Fraschetta. Noi però stasera, a cantare in coro, non ci saremo.