Ivaldi: “Riaccendiamo Alessandria, tutti insieme”. Mercoledì sera la presentazione del progetto civico per la città

Ivaldi: “Riaccendiamo Alessandria, tutti insieme”. Mercoledì sera la presentazione del progetto civico per la città CorriereAl Fluviale Gianni Ivaldi, e preparatissimo. Si presenta all’incontro con un malloppo di appunti (“è il programma a cui abbiamo lavorato per mesi, e che cercheremo di attuare, se gli alessandrini ci premieranno”), che ci illustra punto per punto, con assoluta meticolosità, e tanti esempi concreti.

In attesa della presentazione pubblica di mercoledì sera (ore 21, ex Tagliera del Pelo, via Wagner 38), in cui il candidato sindaco racconterà agli elettori il progetto di città di Led e Riaccendiamo Alessandria (le due liste civiche che lo sostengono), proviamo a darvi qualche anticipazione, e a capire quali siano le motivazioni che hanno spinto l’ex capogruppo del Pd a Palazzo Rosso, poi assessore nella prima giunta Rossa, a ‘mettersi in proprio’. Forte di un comprovato consenso personale (fu il consigliere comunale più votato in assoluto nel 2012, con oltre 800 preferenze), Ivaldi negli ultimi due anni, uscito dal Partito Democratico, si è dedicato ad un’intensa attività di tipo civico: “con Led abbiamo organizzato una ventina di incontri pubblici in città, su temi veri e di concreto interesse per i cittadini: è attraverso questo percorso che è maturata la nostra decisione di non fermarci, anzi di fare appunto un passo in avanti, verso la rappresentanza politica: e dico noi perché davvero Led e Riaccendiamo Alessandria sono progetti collettivi, di un vasto schieramento di persone comuni, esponenti della società civile della nostra città: con estrazioni politiche anche diverse, ma il comune obiettivo di ridare ad Alessandria una speranza di cambiamento in meglio, e di futuro. Perché oggi siamo davvero mal messi, non trova?”. Proviamo allora a capire meglio i punti qualificanti della proposta del candidato sindaco Gianni Ivaldi.

 
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Dalle piccole cose, dal decoro, dalla sicurezza. La nostra è una città che ha grandi potenzialità, ma che da troppo tempo vive nella rassegnazione. Basta vedere in che condizioni sono le strade, il verde pubblico, le proprietà comunali: un abbandono che si cerca appena appena di camuffare in campagna elettorale. Ma non basta.

E’ un problema di risorse scarse, si dice…
Ma non solo: è anche una questione di organizzazione, di volontà e di capacità. Ci sono progetti realizzabili anche a costo zero, basta volerlo. E non si deve inventare nulla: io, che sono curioso, quando ho cominciato ad occuparmi della cosa pubblica mi sono messo a girare in altre città, per capire cosa fanno. Non realtà metropolitane, ma situazioni assimilabili alla nostra: Asti, Pavia, Parma, Modena. Vi assicuro che non tutta Italia giace nell’abbandono in cui versa Alessandria. Proprio a Modena, ad esempio, stanno lavorando su una stretta sinergia tra polizia di Stato e corpo dei vigili, che ha consentito di migliorare e rendere più efficienti gli interventi sul fronte della sicurezza, con un’efficace opera di prevenzione. Perché prevenire è davvero meglio che curare: e alla fine costa meno.

Atm autobusLa ‘macchina’ dei servizi comunali quindi va riorganizzata?
Completamente: in comune ci sono più di 600 dipendenti, buona parte dei quali con ottime capacità. Ma sono abbandonati a se stessi, senza motivazioni e senza un progetto. La multiutility è andata in una certa direzione in questi anni, e ne prendiamo atto. Ma da adesso in avanti che si fa? Ad Alessandria manca ancora persino un piano del traffico: e se non parti da lì, da come vuoi ridisegnare l’accesso e la fruibilità del centro e delle periferie, chiaro che parlare di innovazione nei trasporti diventa pura retorica.

Lei ha spesso utilizzato l’area dei giardini della stazione per i suoi Ivaldi: “Riaccendiamo Alessandria, tutti insieme”. Mercoledì sera la presentazione del progetto civico per la città CorriereAl 2incontri con la stampa in questi mesi: come mai?
Perché quella è un’area simbolica della città, e purtroppo del suo degrado: i giardini sono un biglietto da visita, così come tutta l’area antistante. Gli alessandrini meno giovani ricordano quando quest’area era vivace, frequentata da giovani e da famiglie. Perché in questi cinque anni nulla è stato fatto per riqualificarla davvero? Noi lo faremo. Così come è necessario lavorare sul rilancio del commercio tradizionale, di quartiere e di prossimità. Il commercio è economia (cito i dati Conferercenti: ad Alessandria ci sono 2.200 attività economiche, che danno lavoro a circa 9 mila addetti, per 860 milioni di euro di fatturato), ma è anche qualità della vita per tutti: una via con bei negozi è una via ben frequentata, e più sicura. Certo il comune deve tenerla pulita, ben illuminata, magari sorvegliata con telecamere: quello che altrove è ormai la norma insomma. Vuole un altro esempio assurdo di degrado in centro? I giardini Pittaluga di via Cavour: ma è così difficile fare un bando per aprire lì dentro una bella gelateria/caffetteria, di qualità, con l’impegno da parte del privato di tenere in ordine anche l’area circostante? Non credo: invece quello che potrebbe essere un fiore all’occhiello diventa un luogo sporco, pericoloso, abbandonato.

Altro tema al centro del suo programma è la partecipazione: oggi a coinvolgere le persone si fa così fatica?
Dipende da cosa sai proporre e stimolare. Alessandria ha un enorme bagaglio di risorse umane, e il mondo del volontariato è ricchissimo di entusiasmo, e di persone intelligenti. Anche qui, il comune deve sapere fare rete, essere da stimolo e collante. Io partecipo sarà uno dei nostri slogan in questa campagna elettorale, ma soprattutto la partecipazione e il coinvolgimento delle persone caratterizzerà poi tutta la nostra attività di amministratori.

Ivaldi: “Riaccendiamo Alessandria, tutti insieme”. Mercoledì sera la presentazione del progetto civico per la città CorriereAl 3Gli animali continuano ad essere una sua passione?
(sorride, ndr) Gli animali sono esseri viventi a cui va garantito il massimo di rispetto e di dignità sempre. E naturalmente in molti casi sono anche una compagnia importante per tante persone sole. Certamente sono al centro del nostro programma: no assoluto ai circhi con animali in città, innanzitutto. E spazi adeguati dove poterli portare, anche in centro: ovviamente con forte responsabilizzazione dei proprietari anche, per quanto riguarda i cani in particolare. Il canile di Cascina Rosa è una realtà importante, da aiutare a incentivare: anche se, personalmente, avevo un progetto diverso: avrei voluto un canile ‘parco’, non solo di gabbie ma anche con molto verde, in cui la gente avrebbe potuto andare a passeggiare, e soprattutto in cui fosse stimolata ad interagire con i cani, e ad adottarli. Il canile, per come la vedo io, in un mondo perfetto non dovrebbe esistere: e deve essere per i cani un luogo di transito, di passaggio verso una vera casa.

Parliamo di lavoro: il sindaco e l’amministrazione comunale in che Lavoro: Inps, a marzo oltre 100mln ore cig, +2,1% annomodo possono provare a dare una mano ad un’economia locale che definire ‘in panne’ è persino poco?
Certamente non è più il tempo delle assunzioni pubbliche, questo lo sappiamo tutti. Ma il sindaco di un capoluogo di provincia i temi del lavoro e dell’occupazione li deve porre con forza, dialogando con le parti sociali, pensando da un lato a come sostenere i più deboli, dall’altro a come porre le condizioni per lo sviluppo. O Alessandria torna ad essere attrattiva per insediamenti produttivi, o non ripartirà. Per riuscirci occorre pensare a politiche di sgravi sugli oneri, ma anche fare in modo che esistano infrastrutture all’altezza. Penso alla viabilità e ai trasporti, naturalmente, ma anche alla banda larga: che manca ancora in gran parte del territorio comunale. In tante frazioni non si va oltre l’adsl degli anni Novanta, con situazioni di particolare disagio, come quella emersa nei mesi scorsi a Casalbagliano, dove persino l’adsl è un miraggio.

Cittadella di Alessandria: la strada è ancora lunga e tortuosaAlessandria può essere attrattiva anche turisticamente?
Certo che sì, anche se certamente non saremo mai una meta di turismo di massa, come può succedere in certe località di mare o di montagna. Ma Alessandria ha tante peculiarità, artistiche, culturali oltre che enogastronomiche, che la rendono potenzialmente attrattiva. Bisogna lavorarci, ad esempio sfruttando risorse importanti come la Cittadella e la Valfré, che devono diventare moderni ‘contenitori’ di eventi, progetti, iniziative. In questi anni, al di là delle chiacchiere, la Cittadella è diventata sempre più pericolante, la Valfrè è stata completamente saccheggiata nell’indifferenza generale. Anche qui occorre decisamente cambiare marcia.

Ci faccia capire una cosa però: perché ha deciso di correre da solo, e non Urna votoin alleanza con altri, ad esempio il Quarto Polo? E, se le liste che la sostengono non dovessero condurla fino al ballottaggio, chi appoggereste al secondo turno?
Abbiamo partecipato volentieri ad alcuni incontri del Quarto Polo, e abbiamo con i promotori di quel progetto, a partire da Borgoglio e Trifoglio, un ottimo rapporto. Come del resto il dialogo è sempre stato aperto e trasparente con tutti: da Locci ai 5 Stelle, a numerosi esponenti del Partito Democratico. Però, dopo esserci a lungo confrontati tra noi, abbiamo deciso che il percorso intrapreso con Led dovesse continuare in autonomia: ovviamente aperti al confronto con tutti coloro che condividono i nostri progetti. Al secondo turno…speriamo di andarci noi. Se così non sarà, il 12 giugno faremo le valutazioni opportune: assolutamente pragmatiche e trasparenti, e non ideologiche. Lo ripeto: al di là delle esperienze personali di ognuno di noi, quello di Led è progetto assolutamente civico e trasversale.

Ettore Grassano