Sipario [Il Citazionista]

Per sipario due ciabatte [Il Citazionista] CorriereAl

di Andrea Antonuccio.

«Nessuno squallore, era come se la sala fosse piena. Verdone si rivelò per ciò che è, un mago»
Franco Cordelli, Corriere della Sera, 11 aprile 2017

Come ha scritto Franco Cordelli sul Corriere della Sera, anche Carlo Verdone, genio inarrivabile, agli inizi recitò in una sala vuota. Lo stesso è capitato, qualche giorno fa, all’attore Giovanni Mongiano, 67 anni, eroe per caso delle cronache nazionali (e non solo).

Come probabilmente saprete, sabato 8 aprile al teatro del Popolo di Gallarate Mongiano si è trovato di fronte alla platea vuota. Malgrado le insistenze di fonico e cassiera che lo invitavano cortesemente a far su baracca e burattini senza colpo ferire, ha recitato lo stesso. “Ero già vestito e truccato. Mi sono detto: ‘Io lo spettacolo lo faccio stesso’. E così ho iniziato il monologo”.

Non so perché, ma questo episodio, carino e mi auguro utile per le prossime date dello stesso Mongiano, mi ha fatto ripensare alla solitudine dell’attore. Un uomo che è sempre circondato da persone: pubblico, amici (veri?), tecnici, registi, allievi… Un uomo che, come diceva il grande Giorgio Albertazzi, “finge di fingere”.

Ogni sera l’attore porta in scena un dramma. Ma non quello scritto sul copione, che è appunto “finzione di finzione”. Porta in scena un dramma personale, il suo proprio, quello di un uomo che racconta una verità creduta solo fino al calare del sipario.

L’attore conosce, e riproduce, le storie più interessanti e profonde dell’animo umano. Le sa tutte a memoria, le parti sue e quelle degli altri. L’attore conosce il dramma della vita, nascosto in altri drammi. Ecco perché la sua “malattia professionale” è la depressione.

L’attore è un depresso, almeno potenziale. E guardate che non stiamo parlando di mezze figure che faticano a trovare una scrittura (Mongiano non è certo tra queste, è uno bravo). Stiamo parlando di Vittorio Gassman o di Robin Williams, per fare due esempi molto popolari. Due depressi cronici. Uno, Williams, si è suicidato, l’altro ha combattuto tutta la vita contro la “bestia”.

Penso anche a un attore e regista meno conosciuto, ma altrettanto complicato. Penso a Memè Perlini, che la settimana scorsa si è buttato giù dal balcone di casa, a 69 anni. Come ho letto su qualche giornale, prima di lanciarsi nel vuoto si è tolto le ciabatte e le ha lasciate, ben allineate, sul balcone. Il suo ultimo inchino.

Sipario.