Barosini: “Lotta al degrado e rilancio dell’occupazione: se un sindaco non sa fare questo, a che serve?”

Barosini al fianco di Cuttica di Revigliasco: "Un unico centro destra per dare forza ad Alessandria" CorriereAl“Sono in consiglio comunale dal 2007, e dopo un decennio di impegno nelle commissioni, ma soprattutto tra la gente, mi sento pronto per un incarico di governo, in giunta. Perché il centro destra con Cuttica sindaco governerà Alessandria, ne sono certo. Dobbiamo governare, per ridare slancio e speranza a questa città, che lo merita”.

Giovanni Barosini a Palazzo Rosso è presidente della commissione Bilancio, ma è anche consigliere provinciale, presidente della Fand e della commissione Politiche Istituzionali e Riforme dell’Anci (“tutti incarichi gratuiti – sorride -, vivo da sempre del mio stipendo, mai di politica”). Ad Alessandria sono davvero pochi a non conoscerlo: “vivo e lavoro qui da trent’anni, e con gran parte degli alessandrini almeno una volta credo di averci parlato: perché è la mia natura, mi piace stare tra la gente. E anche perché penso che la prima caratteristica di un amministratore locale debba essere la capacità di ascolto”.

Ha chiesto a lungo le primarie del centro destra, Gianni Barosini. Poi, dieci Barosini: “Col centro destra per dovere morale verso la nostra comunità: Cuttica sarà sindaco, e rilanceremo Alessandria”. Molinari: “A Locci mano tesa: sta a lui ora decidere” CorriereAl 2giorni fa, è arrivato l’accordo con il centro destra, e l’annuncio del suo pieno sostegno alla candidatura di Gianfranco Cuttica di Revigliasco.

In questa chiacchierata ci spiega come sono andate davvero le cose, ma soprattutto guarda avanti: di fronte ci sono due mesi di intensa campagna elettorale, che Barosini intende vivere da protagonista: “Ma non da solo, sia chiaro. La lista civica SìAmo Alessandria è forte di importanti esponenti del tessuto cittadino: studenti, donne, esponenti di rilievo del mondo della disabilità e del volontariato, professionisti. E con Cuttica siamo squadra coesa, e lo dimostreremo”.
Sindaco Rossa a ruota libera: bilancio di fine mandato e 'trailer' del programma elettorale CorriereAl 1Gianni Barosini, partiamo dalla sua scelta di sostenere Cuttica di Revigliasco: lei per mesi ha chiesto con forza le primarie del centro destra. Poi ha cambiato idea?
No, per niente. Rimango convinto che le primarie, se ben utilizzate, siano uno strumento importantissimo, e spero di avere posto, all’interno del centro destra, una questione importante, certamente da riprendere. Comprendo peraltro che partiti nazionali come Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia abbiano ritenuto di seguire appunto una linea coerente con le scelte fatte altrove, e a quel punto ci siamo confrontati, molto seriamente, su contenuti e obiettivi: se non ci fosse stato ampio accordo su questi, le assicuro, avrei fatto scelte diverse…

Locci invece le primarie le farà con Priano, pare di capire…
(sorride, ndr) Ma io volevo primarie serie e davvero ‘contendili’, estese al vero centro destra. O un altrettanto serio sondaggio. Emanuele, che stimo, ha fatto scelte diverse: buona fortuna. Però credo che in questa fase disperdere le forze del centro destra sia dannoso: sono per il voto utile, non per quello inutile.

Parliamo di quel che serve oggi ad Alessandria, Barosini: lei sui social non è mai stato tenero, in questi anni, con l’attuale amministrazione…
Non solo sui social veramente, che sono uno strumento di relazione importante, ma non possono sostituire il rapporto con le persone in carne ed ossa. Non credo esista una via centrale o periferica, un sobborgo, una frazione del vasto comune di Alessandria nel quale io non sia stato, in questi cinque anni. Purtroppo la musica è la stessa ovunque: abbandono, insicurezza, sfiducia. Da qui però dobbiamo partire con slancio, con un messaggio positivo e che guarda al futuro.

Anche perché il declino evidente di questa città non può essere tutta Classifica IPR Marketing-Sole 24 Ore: Rita Rossa ancora maglia nera nel gradimento dei cittadini. Appendino miglior sindaco d'Italia CorriereAlcolpa di Rita Rossa, siamo sinceri…
Certamente no. Gli effetti dei disastri economici di questa fase storica, relativi alla nostra città, hanno soprattutto cause antiche. Qualche decennio fa (quando io personalmente di politica non volevo neanche sentirne parlare) i ‘soloni di oggi’ , i ‘novelli registi’ di improbabili candidature civiche traboccanti di vanagloria, imperversavano saccheggiando le nostre numerose partecipate, intasandole di assunzioni superflue e clientelari. La Rossa però ha dato il colpo di grazia alla città. Votando il dissesto ha inferto un colpo mortale ad un’economia già asfittica. È stato un errore imperdonabile.

Lei il dissesto non lo ha votato?
No, così come non ho votato bilanci rispetto ai quali nutrivo perplessità. Sono state scelte ponderate, e che rivendico: perché occorre sempre in ultima analisi rimanere uomini liberi, e scegliere secondo coscienza, con la consapevolezza che con certe decisioni si va ad incidere sulla vita di tutta la comunità.

Polizia 2Da dove ripartire Barosini? Parlando con gli alessandrini, cosa ha capito delle loro reali necessità?
Servono due leve essenziali, che sono anche l’una la possibile conseguenza dell’altra: sono la lotta al degrado della città, e rilancio dell’occupazione. Girando per tutto il comune il degrado è evidente, percepito e reale. E per degrado intendo dalle strade in abbandono al verde pubblico, ma anche la sicurezza. E allora servono telecamere, coordinamento tra le forze dell’ordine, potenziamento del corpo dei vigili che va rimesso in condizione di incidere. Quanto alla fruibilità del centro storico: perché non incentivare chi va a piedi o in bici? Basta mutuare esperienze intelligenti già in essere altrove: ad esempio penseremo a sconti e buoni spesa per chi accumula punti grazie a un’app che tiene conto di tutti i tragitti ecosostenibili. In altre parole, serve una guida forte e autorevole, insieme a idee innovative: restituiamo agli alessandrini dignità, coraggio, voglia di fare.

 

Lei pensa che il comune possa anche essere vòlano dell’economia del Economiaterritorio?
Non in maniera diretta, perché i tempi delle risorse pubbliche investiste con logica clientelare sono finiti: anche se il conto lo paghiamo ancora. Ma amministratori intelligenti e capaci devono valorizzare quello che hanno, e sapere essere ‘attrattivi’ rispetto ad investimenti privati. Rita Rossa per cinque anni è andata sui media di tutta Italia a ‘sbraitare’ che siamo una città fallita: ma chi vuole mai che si avvicini, con un approccio del genere?

 

Faccio l’avvocato del diavolo: in questi cinque anni si è dovuto pensare a risanare….
Quello che abbiamo verificato, e ancora scontiamo e sconteremo, sono tariffe comunali ai massimi consentiti, servizi scadenti (mi riferisco prima di tutto a spazzatura, trasporti, asili). Il dissesto poteva e doveva essere evitato: il debito di Torino pro capite più alto di quello di Alessandria: ma non mi risulta che abbiano dichiarato il dissesto. Così in tante altre realtà: ma guardiamo avanti, e giriamo pagina davvero, o non ne usciremo.

Cuttica di Revigliasco: “Alessandria deve tornare ad essere una città normale, che progetta il proprio futuro”. A partire da Università e Cittadella CorriereAlCuttica di Revigliasco ha le caratteristiche per riuscirci?
Credo che Cuttica, guardano il panel dei candidati e di chi li sostiene, sia l’unica soluzione credibile per Alessandria. E’ persona seria, preparata, responsabile: e pure colto, che non guasta. E’ stato assessore con Francesca Calvo, che insieme a Basile è il nome di sindaco che tutti gli alessandrini, a prescindere dagli schieramenti, associano a serietà ed efficienza.

 

Lei Barosini è anche presidente provinciale Fand, la federazione delle Disabilità 3associazioni della disabilità. Un mondo vasto, che ad Alessandria ha in comune un riferimento importante nella figura del disability manager….
Un mondo vasto, e anche da valorizzare di più. La disabilità riguarda tutti noi, se siamo cittadini responsabili. E non parliamo solo di disabilità motorie, ma anche sensoriali, psichiche, culturali. Senza dimenticare gli anziani, che via via disabili spesso lo diventano. Una maggioranza silenziosa, a cui sono da sempre vicino, anche perché ‘toccato’ in famiglia da un’esperienza diretta. Quindi so cosa significa. La disability manager Paola Testa in comune lavora benissimo, ma credo che debba avere più centralità e risorse: la proporrò anche come disability manager provinciale, perché ha le competenze e le caratteristiche per fare da guida e traino per tutte le altre realtà. Ma in questo universo sono tante le figure di valore: a partire da Paolo Bolzani e Sergio Montagna, con cui ho sempre lavorato benissimo. E vorrei ricordare anche il mio amico e già consigliere comunale Giuseppe Bianchini, che fu decisivo per l’introduzione della figura del disability manager in comune.

Altra sua esperienza, quella all’interno dell’Anci: qual è il polso della situazione degli enti locali? Tutti mal messi come qui da noi?
No…come da noi no, siamo davvero fra i messi peggio, e con responsabilità chiare di chi amministra. Le difficoltà sono ovunque, i comuni soffrono i tagli di risorse, e a mio avviso è stato anche un errore tutto il percorso di indebolimento delle Province: basti citare la situazione drammatica delle strade, e degli edifici scolastici. Però non deve neppure ‘passare’ la logica per cui sindaci e assessori non contano, non possono fare nulla: possono e devono incidere, invece. Bisogna essere capaci però, e avere come unico obiettivo il bene della comunità, e non altri.

Barosini_PippoAd Alessandria vince il centro destra, ipotizziamo. Barosini in giunta, con ruoli apicali? Insomma, se vince Cuttica lei aspira ad essere vicesindaco?
(sorride, ndr) Nella coalizione abbiamo affermato un principio di meritocrazia e trasparenza: gli incarichi saranno distribuiti in base non solo alle competenze, ma anche al risultato delle urne, al responso dei cittadini. Se sarò vice sindaco dunque lo decideranno gli alessandrini, e nessun altro. Mi sembra una logica ‘inattaccabile’, che dice?

Ettore Grassano