9 a Bardone, il sindaco di Tortona che tutela i suoi cittadini [Le pagelle di Gzl]

Bardone sindacodi Graziella Zaccone Languzzi

 

1) Al sindaco di Tortona, Gianluca Bardone. Da “La Stampa” di venerdì 10 marzo a pag.45 si legge “Triplicata la tassa sulla spazzatura alle coop che gestiscono i migranti”. Dice Bardone: “Le strutture che ospitano i profughi, gestite da cooperative create alla “bisogna”, dovranno dare il proprio contributo alla città, pagando le tasse come tutti i tortonesi e non gravando sulle loro spalle, quindi il sindaco ha disposto una verifica sulla posizione tributaria ai fini della tassa rifiuti (Tari) di tutte le cooperative individuate dalla prefettura che si occupano di dare ospitalità ai profughi e ai richiedenti asilo. Nel Comune di Tortona è risultato che le diverse strutture che operano in città pagano la Tari come utenze domestiche ma al contrario producono rifiuti come una struttura alberghiera. Gli uffici comunali quindi dovranno recuperare per ogni cooperativa il tributo non pagato e adeguare gli importi per il futuro, applicando il tributo che più si addice a questo tipo di attività, assimilabile appunto a quella di una struttura alberghiera. Saranno inserite nella categoria delle case di cura e di riposo, pagando una tariffa che sarà circa tre volte quella che pagano adesso”.
Il Sindaco Gianluca Bordone è di area PD, un partito che abitualmente “coccola” le cooperative con mille occhi di riguardo sull’ accoglienza. nNonostante questo, Bardone ha compiuto un atto di giustizia, di parità di diritti seppur agevolati tra imprese, perché queste coop sono imprese, forse le uniche in attivo e che non patiscono problemi di crisi. Quanti altri sindaci del territorio provinciale hanno avuto tale sensibilità nei confronti del “Sig.Pantalone” che paga sempre per tutto e per tutti?
Voto: 9

 

2) Nel leggere l’articolo de “La Stampa” di sabato 11 marzo “I tagli ai reparti di Renato_BalduzziOstetricia. Così sono più efficienti”, sono rimasta sconcertata essendo donna, e a suo tempo mamma. Dio disse alla “costola” dell’uomo: “partorirai con dolore”, il dolore fisico certamente è rimasto fino ad oggi, l’uomo, il maschio, anche il più elevato nel potere, magari politico e/o burocrate che formula leggi, decreti, tagli, soppressioni non sopporterebbe tale dolore. Per il maschio non esiste dolore fisico, è solo qualche attimo di “impegno”, per tutto il resto è a carico esclusivo della femmina.
Nel tempo le donne partorivano nelle stalle, nei campi, nelle case con ogni rischio per se stesse e per la creatura, ma ci siamo evoluti: scienza, medicina, diritto ad avere la massima assistenza in questo contesto.
La donna però rimane considerata solo una “costola” dell’uomo, quindi Sala partovediamo di non darle vita facile, e oggi nonostante le conquiste ottenute si sta tornando indietro, e nel momento del travaglio invece di poteri recarsi nell’ospedale vicino a casa, la “costola” deve affrontare un viaggio di decine di chilometri a gran velocità verso la più vicina struttura sanitaria attrezzata. Questo perchè in diversi ospedali ‘di territorio’ ostetricia è stata soppressa.
Ho faticato a capire il senso di questa intervista rilasciata dall’ex ministro della Sanità. Che c’entra il “campanilismo”, la “percezione di che?”, una “cultura sempre più diffusa” e “se si viene obbligati a nascere in un’altra Regione pazienza?”. Boh! Per una donna e per il suo bimbo la sicurezza nel partorire e venire al mondo sono fondamentali, ce lo siamo guadagnato tale diritto. Diciamo pure che i disagi sanitari che oggi tutti gli italiani devono affrontare sono stati in buona parte ‘partoriti’ dal Governo Monti, un esecutivo che ha destato e ancora desta notevole controversie. L’intervista del nostro illustre concittadino, l’esimio prof. Renato Balduzzi, già ministro della Sanità “nell’indimenticabile” Governo Monti e oggi componente del Consiglio Superiore della Magistratura, sull’argomento della soppressione dei reparti di ostetricia, mi pare ispirata solo ai numeri, senza considerazione per le persone. Non mi è piaciuta per niente.
Voto: 3

 

 
3) Ecco la notizia: “Borioli: Un’interrogazione parlamentare sulla situazione di Ottria (PD) porta i licenziamenti di Telecity in consiglio regionale: "E' in gioco anche la libertà di informazione" CorriereAlTelecity” – ho presentato in questi giorni, insieme ai colleghi Chiti, Esposito, Favero, Ferrara, Fissore, Fornaro, un’interrogazione relativa alla situazione di 69 dipendenti del gruppo Telecity a rischio licenziamento”.
Bene! Finalmente si sono decisi a chiedere al Governo di procedere ad emanare i Decreti Attuativi della Legge di riforma dell’editoria del 2015, che sono molto in ritardo. A febbraio 2017 la FNSI sollecitava il Governo: “Il ministero sblocchi i contributi 2015, il cui mancato riconoscimento mette a rischio l’occupazione in numerose aziende”.
A questo punto vorrei cercare di capire: i legislatori formulano le leggi, per la loro fruibilità è necessaria l’attuazione, diversamente il tutto è inapplicabile. Perché molte leggi devono attendere mesi o anni per entrare in vigore? Perché “l’Ufficio Ministeriale Complicazioni Affari Semplici” è sempre attivo? Che razza di paese “casinaro” è divenuta l’Italia? Alla politica l’informazione fa comodo, quindi ha bisogno di sostegno, si spera nella riuscita dei Senatori nel far sbloccare la situazione in essere, intanto su questo argomento recentemente ho formulato una pagella.
Voto: 6