Palazzo delle Poste e Mosaico [Un tuffo nel passato]

frisina_caldi Tony Frisina.

In Piazza della Libertà fervono i lavori per l’eliminazione del parcheggio davanti al Palazzo delle Poste e Telegrafi e – nel contempo – per la definizione del riutilizzo di tale area.

Paletti di ghisa in stile antico, con catenelle, delimitano e racchiudono la zona antistante il palazzo impreziosito, sulla facciata (e all’interno), dal mosaico futurista, opera dell’artista cortonese Gino Severini.

 

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L’Amministrazione Comunale ha dato avvio a quanto promesso attraverso gli organi di stampa e ribadito nel corso di un documentario (con dichiarazioni rilasciate al critico Philippe Daverio) circa il futuro utilizzo della zona che sta a stretto contatto con l’opera musiva.

Primo suggeritore di questa trasformazione, senza alcun dubbio, è stato il professor Claudio Zarri il quale, attraverso le colonne de Il Piccolo, auspicava proprio ciò che ora è in fase di cambiamento e cioè di creare una zona di rispetto e la chiusura di tale spazio alla sosta degli autoveicoli.

Solidale con il Professore a questo argomento, come ad altri mille, avevo unito anche la mia voce alla sua, pubblicando il mio pensiero sempre sulle colonne del Bisettimanale Alessandrino.

In seguito a queste nostre richieste Renzo Penna, Presidente della Commissione Cultura e Istruzione del Comune di Alessandria, aveva presentato una interpellanza, ottenendo consensi dai consiglieri Oneto e Ferralasco.

Ancora in seguito a queste mosse se ne era poi occupato il giornale La Stampa, con un ampio servizio sull’argomento, dopodiché una intervista al sottoscritto a cura del giornalista Rai Andrea Caglieris aveva fatto sì che del mosaico e di tutta la faccenda se ne occupasse subito dopo – e a livello nazionale – anche Philippe Daverio.

In questi ultimi vent’anni si è parlato moltissimo del mosaico (soprattutto del suo stato di degrado e della sua conservazione) e qualcosa era stato fatto. Ma non abbastanza.

Proprio giovedì 9 u. s., passando a controllare (e a documentare con fotografie) il procedere dei lavori, notavo che – in un punto del mosaico, a mio giudizio più debole di altri – si stavano staccando addirittura gruppi di tessere.

Copia di Piazzetta della Lega e la Gelateria Cercenà [Un tuffo nel passato] CorriereAl 1
Copia di Piazzetta della Lega e la Gelateria Cercenà [Un tuffo nel passato] CorriereAl

Inoltre in una diversa area un’altra tessera stava per sfilarsi dalla sua collocazione a causa di degrado naturale o per via di vibrazioni dovute forse al traffico circostante o ancora per altra causa che ignoro.

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Palazzo delle Poste e Mosaico [Un tuffo nel passato] CorriereAl

 

E poi ancora, per finire, alcune tessere – forse di natura più delicata di tutte le altre – stanno “fiorendo”. Ho osservato infatti che alcune di esse, color oro, stanno espandendo la loro struttura, iniziando addirittura, gonfiandosi, a fuoriuscire dalla loro sede naturale.

È il caso di intervenire ancora una volta e con estrema urgenza per definire un nuovo ed accurato restauro.

Palazzo delle Poste e Mosaico [Un tuffo nel passato] CorriereAl 1

Una delle mie immagini dimostra che è già in corso la consueta ed immaginabile sosta selvaggia da parte di autovetture stazionanti a ridosso del dehor di pertinenza del Bar Pasticceria Gran Caffè. Invito quindi i tutori dell’ordine a porre attenzione a questo problema ed auspico inoltre che si voglia far disporre la zona parcheggio al bordo della piazza a lisca di pesce e non parallelamente alla piazza stessa come avviene già, al fine di usufruire di un maggior numero di posti per la sosta delle automobili.

Palazzo delle Poste e Mosaico [Un tuffo nel passato] CorriereAl 3
Palazzo delle Poste e Mosaico [Un tuffo nel passato] CorriereAl 2

 

Per finire voglio ringraziare quindi l’Amministrazione Comunale per essersi fatta carico di questa importante iniziativa che va senza dubbio a favore della città, dei cittadini ed agli amanti dell’arte.

La cartolina d’epoca che propongo in questa occasione naturalmente non avrebbe potuto avere un soggetto diverso. Rappresenta una parte del grande Palazzo delle Poste di Piazza Vittorio Emanuele II (ora Libertà) ed in primo piano lascia intravvedere parte del basamento del Monumento ad Urbano Rattazzi. Interessante il Grifone che regge con gli artigli lo stemma di una delle città maggiori di questa nostra Provincia.

Palazzo delle Poste e Mosaico [Un tuffo nel passato] CorriereAl 4

Osservando attentamente la cartolina si possono notare ben tre importanti dettagli:

1 – alla base del mosaico delle Poste non è presente alcuna protezione.

2 – sulla facciata del Palazzo delle Poste sono presenti e ben visibili i Fasci Littori, in due gruppi di tre, a racchiudere la scritta in latino che campeggia sul palazzo stesso.

3 – la cancellata in ferro che circondava l’area del Monumento a Rattazzi non è già più in loco ma è sparita (da qualche anno) per fornire il suo modesto contributo di metallo alla Patria.

Palazzo delle Poste e Mosaico [Un tuffo nel passato] CorriereAl 5

Al verso della cartolina troviamo interessanti scritte a stampa. Opera della Ditta P. Marzari di Schio per conto delle Edizioni Riservate Cartoline Oneto di Alessandria. (Chissà se parenti dell’Assessore comunale?). La data di stampa è chiaramente visibile. Anno XX, che corrisponde agli inizi del 1942. La cartolina è stata scritta il 1° Dicembre dello stesso anno e dal timbro si evince che si era già nel XXI anno dell’era fascista.