Giada, Gianna e Francesco: proviamo a conoscere i volontari del Servizio Civile Nazionale che collaborano con l’Ufficio del Disability Manager di Palazzo Rosso

Tre preziosi volontari del Servizio Civile Nazionale per l'Ufficio Disability Manager di Palazzo Rosso: proviamo a conoscerli CorriereAlLa formazione dei tre volontari del Servizio Civile Nazionale collaboratori dell’Ufficio Disability Manager del comune di Alessandria (Francesco Pepe, laureato in Scienze della Comunicazione, Giada Guzzon, laureanda in Design Industriale con una tesi sulla Progettazione Universale, e Gianna Marin, diplomata alla scuola Saluzzo) è proseguita per sei mesi con continuità e approfondimenti relativi ai temi che costruiscono la base del loro corso di formazione specifica.

Grazie alla solerzia, alla professionalità ed alla passione dei formatori sono state analizzate tematiche importanti, quali il diritto di cittadinanza, il diritto dei consumatori, l’accessibilità e l’ambiente, le tecnologie e la cartografia a supporto di programmi e progetti, la comunicazione attraverso immagini, filmati e power point.

“Il livello raggiunto – sottolinea il disability manager Paola Testa – è di eccellenza per tutti e tre i volontari, sia sul piano delle capacità relative all’applicazione informatica che su quello della cultura generale in materia di disabilità”.

Ma chi sono questi tre ragazzi? Sono loro stessi ad autopresentarsi:

 

Ho scelto il Servizio Civile – afferma Gianna Marin – per aggiungere conoscenze al mio Tre preziosi volontari del Servizio Civile Nazionale per l'Ufficio Disability Manager di Palazzo Rosso: proviamo a conoscerli CorriereAl 1bagaglio personale e soprattutto per rendermi utile al prossimo. Vivere la città da cittadini consapevoli è il nome del proghetto a cui ho avuto la fortuna di partecipare. Il nostro obiettivo è quello di abbattere le barriere mentali nostre e altrui. Ci occupiamo di realizzare degli eventi per coloro che hanno problematiche fisiche , sensoriali o cognitive con l’intento di farli sentire inclusi nella nostra società.
Perché ho scelto questo progetto?
Mia madre per dieci lunghi anni ha avuto delle difficoltà serie nel camminare, conseguenze dovute ad un malore, quando io avevo poco più di undici anni. Sono cresciuta osservando le difficoltà a cui lei andava incontro tutti i giorni ed io non potevo in alcun modo aiutarla se non standole accanto con tutta la famiglia. Io vorrei fare la differenza, vorrei poter dare un aiuto a chi ha più bisogno e questo progetto mi dà la possibilità di farlo”.

 

 

“Quando la scorsa estate ho saputo del bando del Servizio Civile nazionale, mi sono incuriosita – esordisce Giada Guzzon. L’idea di poter fare qualcosa di utile per gli altri, imparando e mettendomi in gioco, ha sempre suscitato il mio interesse. Noi Volontari riceviamo un “rimborso spese” ogni mese. I soldi non sonop tanti, ma a me stanno aiutando molto. Confesso, poter godere di una mia autonomia economica è stato uno dei motivi che mi ha spinta ad interessarmi ai progetti del Servizio Civile. Leggendo la descrizione delle varie alternative proposte dal Comune di Alessandria non mi è stato difficile scegliere il progetto più adatto a me. Un intero anno dedicato a coloro che possiedono una disabilità, sono sicura, mi insegnerà molto! Ho scelto il progetto “Vivere la città da cittadini consapevoli “ per essere educata alla disabilità, rendermi utile e vedere la città, gli altri, la vita, con occhi diversi e, spero, più consapevoli”.

 

 

“Prima di iniziare il progetto all’ufficio del disability manager – spiega Francesco Pepe – avevo già presentato domanda per il Servizio Civile, prima in Biblioteca e successivamente alla Ludoteca, in due sessioni diverse, ovviamente. All’epoca la scelta era limitata a due o tre opzioni. L’anno scorso, invece, il Comune di Alessandria ha offerto un’ampia scelta di progetti e vedendo questo, ho pensato che sarebbe stato utile come modo di sensibilizzarmi sia nei confronti delle persone disabili sia in generale. Questo è stato uno dei motivi per cui ho scelto questo progetto; l’altro, invece è per abbattere le barriere mentali contro i pregiudizi. Un terzo motivo per cui ho scelto questo progetto è perché mi piace lavorare e detesto stare con le mani in mano senza fare niente, quindi è un’ottima occasione per fare esperienza e rendermi utile in qualche modo.
Il nostro è un gruppo meraviglioso e unito; vado molto d’accordo con entrambe le ragazze, anche al di fuori dell’ambiente di lavoro. Man mano che il progetto va avanti sto capendo quali possono essere le mie ambizioni per il futuro, le mie potenzialità ed i miei difetti sia in ambito lavorativo che personale, e sto scoprendo qualità che non sapevo di possedere.
Alla fine di tutto mi auguro che ciò che stiamo facendo e mi auguro avremo fatto, non vada perduto”.

I volontari sono ora pronti a partire con le azioni che produrranno la realizzazione di alcuni percorsi di mobilità per tutti, tutti insieme, la diffusione nelle scuole di una cultura del pensare per tutti, la formulazione di eventi quali “Letture d’autore” presso la sala Bobbio della Biblioteca Civica, che offrano risposte partendo dalla lettura dei bisogni, lo sviluppo del progetto Sport per tutti.