Piazzetta della Lega e la Gelateria Cercenà [Un tuffo nel passato]

frisina_caldi Tony Frisina.

A volte, nella vita, ci si trova dinnanzi a binomi inscindibili…

Uno dice Franco Franchi… e l’altro replica Ciccio Ingrassia!

Se dici Ric tutti pensano subito anche a Gian e se si ascolta il nome di Stanlio, cosa può venire in mente se non l’altro simpaticone di nome Ollio?

La stessa cosa accade anche per certi luoghi, per alcune strade o piazze. Vi sono comunioni di identità per cui diventa impossibile scindere i due termini di una “coppia”.

Per arrivare subito al sodo, se si dice Piazzetta della Lega cosa può venir in mente se non Cercenà?

La famosissima ed antica gelateria Cercenà, fiore all’occhiello non solo della Piazzetta ma della Città intera ha chiuso i battenti. Per essere precisi l’ultimo dei Cercenà se n’è andato da Alessandria esattamente un anno fa, lasciando la sua Gelateria in altre mani. Ha chiuso per motivi che non conosciamo neppure bene, portando con sé il suo sapere, le tradizioni che la sua famiglia ha fatto conoscere a tutti i palati nel campo dei gelati, portando con sé la sua cordialità asciutta, da vero montagnino, il suo sorriso leale donato a chi sapeva corrispondere.

Ricordo quando – nel 1987Sandro Locardi, Celestino Cercenà ed io ci siamo adoperati per preparare i festeggiamenti per gli Ottanta anni di attività della famiglia veneta in Alessandria.

Ricorderemo Celestino Cercenà con affetto per le cose buone che sapeva creare adoperando materie prime di primissima qualità (come ha poi continuato a fare Guglielmo) e sicuramente per la straordinaria generosità.

In quell’occasione di festa – e per un mese intero – aveva donato ai bambini delle scuole di Alessandria ben seimila (6.000) gelati! Un dono fatto certamente con il cuore, con tanto affetto per i bambini della città che sentiva appartenergli profondamente, seppure le sue origini avevano radici in un paesino del bellunese di nome Dont, piccola frazione di Val di Zoldo.

Che dire ancora?

Parlare oltre fa solo male al cuore, specialmente per chi – come me – soffre di nostalgia…

La saracinesca della gelateria è già calata da un po’, le insegne col nome invece sono state tolte da pochissimi giorni. Calerà anche qualche lacrima dei veri alessandrini, che passando da Piazzetta, pur sentendo il richiamo particolare, una voglia intensa di gustare un vero gelato artigianale e ascoltare una parola amichevole di Guglielmo non lo potranno più fare.

Per celebrare a modo nostro il mesto momento ho pensato di pubblicare una cartolina estratta dalla rivista Quaderno Alessandrino, edita a mia cura nel 2015, in occasione dei festeggiamenti per gli 80 anni di attività di un’altra realtà alessandrina: la Pasticceria Gallina.

Copia di Alessandria – Carnevale 1926 [Un tuffo nel passato] CorriereAl
Si tratta di una bella cartolina postale stampata dall’editore Vincenzo Piazza. Spedita nel 1930 (quando Celestino era un ragazzino) rappresenta uno scorcio significativo della Piazzetta in cui appaiono anche l’entrata del Cinema Moderno, la bella edicola dei giornali e l’obelisco in memoria dei Caduti alessandrini del Risorgimento italiano.

Sì, so già benissimo che qualcuno vorrà correggere il mio tiro rimbrottando che una gelateria c’è ancora proprio là, dove prima c’era Cercenà, seppure sul muro sia affissa un’altra insegna pubblicitaria.

So benissimo tutto questo, ma so anche che ormai nessuno più ci potrà restituire il sapore inconfondibile di un gelato particolare. Resta solo il sapore amaro di un’epoca che si è chiusa per sempre.