Haunted planet [Il Superstite 318]

Arona Danilo nuovadi Danilo Arona

 
Io sono, faccio lo scrittore. Durante lo svolgimento di questo “arrogante” mestiere, ho avuto modo di appurare che tra scrittori e scrittori esiste, da molto tempo, una inquietante quanto “artistica” condivisione: quella di cogliere, di percepire, identici segnali di allarme, che non sono mere soggettività, ma dati reali e concreti.
Certo, ci troviamo anche in una zona grigia, sospesa tra il metafisico e il simbolico, però sono pure convinto che da anni questa “zona zero” si stia sempre di più “fisicizzando”, materiandosi e materializzandosi.

Come dichiaravo anni fa in un’intervista a Francesco Cascione del blog mentelocale.it, «L’inconscio collettivo del pianeta è in fibrillazione e viviamo in un limbo inconsapevole di aspettativa quotidiana della catastrofe. Il pianeta non sta bene, il cosmo non sta meglio e la tecnologia là fuori è sempre meno affidabile. I fatti di cronaca inspiegabili aumentano ogni giorno (vedere lunga lista di omicidi e e suicidi che non hanno un vero perché per non dire dell’incredibile fenomeno delle missing persons…) e tutto questo, oltre a porre dei problemi d’interpretazone, fa sì che molti scrittori autentici, quelli almeno che hanno un terzo occhio che si apre di tanto in tanto su “altre” dimensioni, siano in grado di ricevere messaggi su tanta precarietà – da dove?… se ne può discutere – e alla loro maniera, con la fiction, vogliono “avvertire”.

Il fatto è che tutti – chi consapevolmente, chi no – ci portiamo dentro una sorta di Haunted planet [Il Superstite 318] CorriereAl“informazione sepolta” dell’Apocalisse, una sorta di traccia filogenetica, trasmessa a livello cellulare ai posteri sin dai primordi dell’umanità. Certo che la tentazione per uno scrittore come me, per quanto agnostico e felicemente laico, è quello di cedere alla possibilità – sempre affrontata e reputata “reale” nei miei scritti – di un’energia anche demoniaca in grado di “entrare dentro” e di “possederti” al pari di un qualsiasi Pazuzu sumerico.

L’ho battezzata nel corso degli anni in tanti modi: Eggregoro, Sale Nero, Black Magic Woman… ma sempre quella è. Una frequenza mostruosa, una vibrazione planetaria che spinge chi la ode tra le braccia dell’Ingiustizia. Forse una faccenda che riesce ad avvicinarsi il più possibile, anche laicamente, al concetto di Male. L’Eggregoro è, fra i tanti che ho usato, il riferimento forse più convincente. Ne richiamo brevemente la definizione, perlomeno quella più comunemente condivisa in ambito esoterico.

Si tratta di forme-pensiero che si generano quando un gruppo di persone riunito concentra la sua attenzione su un determinato oggetto, un discorso, un concetto. oppure condivide una determinata situazione. Dal punto di vista semantico il termine ha la stessa valenza di aggregare, riunire. Diverse culture hanno posto la loro attenzione sugli Eggregori spesso chiamati con diversi nomi, o più semplicemente non menzionati. Un gruppo di preghiera può formare un Eggregoro, ad esempio, a volte inconsapevolmente, a volte con piena cognizione, come avveniva nei monasteri medioevali, dove il vero compito dei monaci e delle loro preghiere era la creazione di queste forme-pensiero che avrebbero dovuto in seguito influenzare positivamente lo svolgimento delle esistenze dei loro simili.

In un’epoca razionalista come la nostra tali concetti possono apparire fantasiosi, eppure queste forme sono facilmente sperimentabili in determinate situazioni, e la loro influenza è percepibile; semplicemente, abbiamo smarrito la capacità di dare un nome a fenomeni che per millenni sono stati ben noti. Vi sono quindi Eggregori positivi, e forme-pensiero negative. Una delle situazioni quotidiane in cui queste ultime si formano con più facilità sono ad esempio le deleterie code in autostrada, dove migliaia di automobilisti in contemporanea esternano i loro sentimenti negativi generati dalla situazione stressante in cui si trovano. In passato vi sono stati gruppi di potere che hanno studiato il fenomeno in maniera scientifica, cercando di ottenere la creazione di Eggregori negativi che potessero assecondarli nei loro progetti di dissoluzione.

Il caso più eclatante fu rappresentato dalle grandi adunate naziste, in cui vere e proprie cerimonie di massa venivano progettate nei minimi particolari per ottenere tali risultati. La storia del XX secolo riserva molti aspetti difficilmente spiegabili razionalmente: ovviamente le élite che utilizzavano le pratiche occulte come fondamento del loro operare avevano tutto l’interesse per screditare tali realtà alla luce del sole. Gli Eggregori negativi sono in grado di influenzare i pensieri e i sentimenti di interi popoli, e si alimentano di questi sentimenti, in un circolo vizioso che genera una spirale crescente e distruttiva.

Non è quindi così paradossale ipotizzare che si formino Eggregori determinati dalla paura, che in questo momento purtroppo è uno dei sentimenti che domina il mondo. Una vibrazione che infonde terrore a livello planetario. Un fenomeno che si riconduce all’azione dello psichismo collettivo – entità collettiva o meglio una massa di energia psichica messa in vibrazione e formata dal pensiero di tutti gli individui appartenenti a un raggruppamento, a un popolo, a una religione, a un ordine- e che può a un certo punto non più “dipendere” da altrui intenzioni, dandosi volontà propria e in questo progettare le proprie metamorfosi… Forse non vediamo ancora il fine lontano dello scopo da raggiungere. Forse non c’è addirittura un fine. Forse la paura planetaria genera fenomeni sull’onda di quelle informazioni sepolte di cui parlavamo prima. Forse, se milioni di persone si mettono in aspettativa dell’Apocalisse, questa arriva. Forse…

Tutte le scuole magiche ammettono l’esistenza dell’Eggregoro fisico. E dobbiamo quindi muoverci sul solco di questo paradosso. Che tanto paradosso dal momento che è acclarato che l’uomo è un continuo emettitore di energia che varia nella sua intensità, frequenza e ampiezza secondo l’intenzione, la parola, e la sua gestualità. Esistono quindi Eggregori fisici, spirituali e forse, Eggregori sonori. Più gente li sente, più loro diventano potenti. Gli Eggregori fisici producono campi energetici in grado di distaccarsi dal piano fisico e che sono in grado di produrre, sotto forma di vibrazioni di una certa frequenza, Eggregori spirituali con caratteristiche negative, in grado di incutere terrore, paure e in grado di “dividere”.

Un fenomeno di risonanza e guarda caso, “onde acustiche di risonanza” è una delle definizioni acclarate in campo più strettamente scientifico per definire gli “strani suoni” e le “vibrazioni misteriose” in aumento esponenziale nel mondo, nonostante i molti fake che inquinano la tematica. Peraltro in campo esoterico gli insiemi eggregorici sono intesi come una serie di campi intensivi, saturi di energie sconosciute e “vive” che seguono le leggi della fisica (magnetismo, elettricità, acustica…), della matematica e dell’insiemistica (lo schema “ondulatorio” degli strani suoni…). Tradizionalmente, quindi, lo spazio è uno spazio quasi “metafisico”, vivente, magico, oppure magnetico o elettromagnetico, dove ogni gesto fatto, ogni segno tracciato, ogni parola pronunciata, ogni suono emesso hanno un senso assoluto, incancellabile, decisivo, positivo o negativo.

I percepiti fenomeni di “risonanza” sono in deciso aumento. Se pensiamo a un insieme energetico in grado di produrre paure, ecco l’ipotesi che dalle infestazioni locali di tipo fantasmatico e “gotico” – di luoghi e case – caratterizzate da strani rumori, suoni e voci, percepibili da persone terze, siamo passati all’ipotesi delle Zone Zero contenute nella Tanatosfera, con l’ulteriore ipotesi che ormai sia tutto il pianeta a essere qua e là “infestato”. Il famoso Taos Hum nel Nuovo Messico non è che uno dei tanti esempi di infestazione sonora del pianeta. Argomento immenso, ci torneremo.