Paparatto (Cgil): “Referendum o intervento legislativo, l’importante è che i voucher spariscano. E sulla Carta dei Diritti non molliamo il colpo!”

Paparatto 1“Il referendum abrogativo è uno strumento, non certo l’obiettivo: l’importante è che si prenda atto della follia di retribuire i lavoratori con i voucher, e della necessità di offrire maggiori tutele sul fronte appalti. E anche, naturalmente, che si torni a porre in maniera ampia la questione di un nuova Carta dei Diritti: compreso il reintegro di chi viene licenziato senza giusta causa”.

Tonino Paparatto, segretario generale della Camera del Lavoro di Alessandria, certamente non ignora come il cammino dei referendum promossi dalla Cgil si ‘intersechi’ anche con le vicende politiche nazionali, interne ed esterne al Partito Democratico.

“Però noi dobbiamo attenerci ai fatti: la Corte Costituzionale ha ritenuto Paparatto (Cgil): “Referendum o intervento legislativo, l’importante è che i voucher spariscano. E sulla Carta dei Diritti non molliamo il colpo!” CorriereAl 2ammissibili 2 dei 3 referendum promossi, in beata solitudine, dalla Cgil nel corso di tutto il 2016: e adesso, a meno di interventi legislativi rilevanti, tra il 15 aprile e il 15 giugno gli italiani dovrebbero essere chiamati ad esprimersi su queste questioni, fondamentali per tutti i lavoratori. Certo, sempre che non cada il Governo…noi comunque i nostri palloncini abbiamo cominciato ad innalzarli in cielo nelle scorse settimane, in tutte le piazze d’Italia, con banchetti informativi e incontri con la gente: e andiamo avanti!”.

Proviamo allora a ‘rifare’ il punto della situazione, e anche a capire cosa ‘bolle’ nella pentola del mondo del lavoro di casa nostra.

 

Camera del LavoroSegretario Paparatto, dica la verità: ve lo aspettavate di tornare così centrali nel dibattito pubblico, quasi di moda?
(sorride, ndr) Certamente siamo sempre stati consapevoli dell’importanza assoluta dei temi posti attraverso i tre temi referendari (voucher, appalti, reintegro dei lavoratori licenziati senza riconoscimento di ‘giusta causa’), e più in generale della necessità di affrontare, davvero e con un ampio dibattito sociale e politico di massa, la questione dei diritti di tutti i lavoratori. Che lo Statuto dei Lavoratori del 1970 appartenga ad un’altra epoca è evidente: da allora è cambiato quasi tutto. Ma non cambierà mai la necessità di garantire a chi lavora diritti, dignità, equi compensi, sicurezza e molto altro. E’ questo il senso della nostra Carta dei Diritti: nel 2016 come Cgil abbiamo raccolto, da soli, 3 milioni e mezzo di firme per i referendum, ma anche 1 milione e 300 mila firme per la Carta. Ci auguriamo che, se non questo, il prossimo Governo e il prossimo Parlamento pongano davvero questa esigenza in cima alla loro agenda di priorità.

Intanto però la Corte Costituzionale ha ‘stoppato’ il quesito per il Paparatto (Cgil): “Referendum o intervento legislativo, l’importante è che i voucher spariscano. E sulla Carta dei Diritti non molliamo il colpo!” CorriereAl 3sostanziale reintegro dell’art. 18, ma ha dato il via libera agli altri due…si faranno davvero?
La bocciatura del quesito sul reintegro dei lavoratori, ‘aggrappandosi’ al fatto che il quesito sarebbe stato in qualche modo anche propositivo (si chiedeva di estendere il reintegro a tutte le aziende sopra i 5 dipendenti, e non agli ‘storici’ 15), c’è stata e, democraticamente, ne prendiamo atto. Ma la questione, è chiaro, non finisce qui: la necessità rimane, fortissima. Gli altri due referendum si dovranno fare, certo. Ad oggi siamo in attesa che chi di competenza fissi la data: credo che ci debbano essere almeno 40 giorni di preavviso, ma francamente speriamo anche qualcosa di più. Nel dubbio però noi siamo già partiti: ne stiamo discutendo nelle nostre sedi, con gli iscritti, ma soprattutto nelle piazze di tutta Italia, con banchetti e dibattiti. Molto meno soli di prima, dopo il risultato del referendum del 4 dicembre…..

In effetti prima di quella data in tanti facevano ‘spallucce’, se sentivano nominare i vostri referendum. Ora sembra che un po’ tutti, dai 5 Stelle alla Lega, a buona parte del PD, siano d’accordo con voi…
Ci fa piacere, anche se proprio fessi non siamo, e ci rendiamo conto che talora l’appoggio è strumentale, ossia finalizzato ad indebolire Renzi. Comunque sia, a noi interessa raggiungere gli obiettivi, a partire dall’abolizione dei voucher, che non hanno per niente risolto il problema dell’occupazione, e sono semmai uno strumento con cui ‘mascherare’ il lavoro nero. Un dato, tanto per rendere l’idea: a fronte di un mercato del lavoro complessivamente in contrazione, nel 2016 l’utilizzo dei voucher in Piemonte è aumentato del 18%, in provincia di Alessandria addirittura del 24%: lo usano un po’ tutti, dall’agricoltura, al lavoro domestico, alla ristorazione.

voucherLo strumento sarà abolito entro l’anno?
Ce lo auguriamo vivamente: su entrambi i temi referendari, se ci fosse un rapido (e davvero risolutivo: non un ‘maquillage’) intervento a livello legislativo, si potrebbe anche evitare di portare gli italiani alle urne. Ma se così non fosse, noi siamo pronti: trattandosi di referendum abrogativi, bisognerà superare il 50% degli aventi diritto, e non sarà una passeggiata. Ma lo scorso dicembre gli italiani hanno dimostrato che agli appuntamenti referendari, quando sono su temi di forte impatto e interesse popolare, ci credono ancora!

Segretario Paparatto, di elezioni amministrative alessandrine parliamo un’altra volta?
Ah, perché qui da voi si vota? Sa, io vivo e voto a Torino! Comunque preferisco fare il mio mestiere, e parlare di sindacato: i temi non ci mancano.
E. G.

 
11 febbraio, il video dell’inizio della campagna referendaria della Cgil ad Alessandria: Liberiamo il Lavoro!