Serra (M5s): “Con noi centinaia di volontari, per cambiare Alessandria davvero: ecco come”. Dal centro alle periferie, prove di governo della città?

Michelangelo Serra candidato sindaco dei 5 Stelle: "Vogliamo restituire Alessandria agli alessandrini" CorriereAl 1“E’ un’esperienza straordinaria, già intensa ora, che neppure ancora conosciamo la data del voto. Centinaia di attivisti sono impegnati ‘pancia a terra’, ognuno per quel che può e che sa fare, e tutti rigorosamente gratis: se non è già questo un piccolo miracolo…”.

Michelangelo Serra, quarantenne architetto candidato sindaco per il Movimento 5 Stelle ad Alessandria, ha un’agenda quotidiana fitta di impegni, ma sa che il bello verrà dopo, in caso di vittoria: “sappiamo benissimo che ci toccherà un compito gravoso, e del resto la nostra campagna elettorale sarà tutta all’insegna della trasparenza, e della condivisione di dati, strumenti, obiettivi. Ma gli alessandrini ci stanno facendo sentire il loro calore: in tanti ci scrivono, intervengono alle nostre serate del martedì (sul funzionamento della macchina comunale, alla sede elettorale del Movimento, ex Audiovox di via Migliara) e del giovedì (alla ex Taglieria del Pelo, sulle diverse priorità della città, in attesa di partire con l’analisi dei 10 punti del programma elettorale), ci scrivono o si presentano, mettendosi a disposizione. Il Movimento è la speranza di cambiamento vero, ce la metteremo tutta”.

Proviamo allora a capire come i ragazzi e le ragazze (ma ci sono anche figure più ‘mature’, sia anagraficamente che per competenze) del Movimento 5 Stelle intendono muoversi in questi mesi di campagna elettorale cittadina, e soprattutto con quale spirito si stanno allenando alle difficoltà del ‘dopo’, se davvero gli elettori dovessero consegnare a loro il mandato di gestire Palazzo Rosso nei prossimi 5 anni.

 

 

Architetto Serra, quanto la sua vita è già ‘stravolta’ da questa Sindaco Rossa a ruota libera: bilancio di fine mandato e 'trailer' del programma elettorale CorriereAl 4candidatura a sindaco?
(sorride divertito, ndr) Completamente direi, addirittura più di quanto mi aspettassi. In verità sono anni che cerco di conciliare la mia attività di libero professionista (senza orari fissi: che è una fortuna, ma anche arma a doppio taglio: significa lavorare sempre) con quella di attività del movimento. Ma metto assolutamente in conto di fare il candidato a tempo pieno da qui alle elezioni: e poi il sindaco, perché Alessandria ne ha davvero bisogno. Speriamo soltanto che il governo fissi la data al più presto: in maniera da poter definire il nostro calendario di iniziative con assoluta certezza.

Serra (M5s): “Con noi centinaia di volontari, per cambiare Alessandria davvero: ecco come”. Dal centro alle periferie, prove di governo della città? CorriereAlL’impressione è che, dopo un periodo di maggior disaffezione, i vostri incontri pubblici siano tornati ad essere frequentatissimi, come ai tempi delle elezioni politiche del 2013…
E’ così, e speriamo che sia un crescendo fino alle elezioni. In realtà da quell’inizio 2013, che coincise peraltro con il mio rientro ad Alessandria dopo diversi anni di vita famigliare e professionale a Torino, il Movimento non si è mai fermato. C’è stato un lavoro costante dentro il palazzo, grazie ai nostri consiglieri comunali, ma anche un lavoro tecnico di approfondimento tematico, con i gruppi di lavoro. Certo, ora c’è addirittura il problema di come coordinare e gestire al meglio l’entusiasmo dei volontari: un problema che credo pochi altri partiti o movimenti oggi abbiano, in Italia e ad Alessandria.

E qual è il vostro ‘piano di battaglia’, da qui alle elezioni?
Vorticoso: gli incontri del martedì sul funzionamento della ‘macchina comunale’, nella nostra sede elettorale di via Migliata, sono addirittura sovraffollati, e molto frequentati anche quelli del giovedì sera alla ex Taglieria del Pelo. Da marzo cominceremo ad illustrare nel dettaglio, in numerosi incontri pubblici in città e nei sobborghi, il nostro programma in dieci passi. Da Corso Roma ai tanti paesi della cintura alessandrina, l’abbandono e la trascuratezza la fanno da padroni: ci sono strade dove non vengono effettuati interventi di ripristino da decenni. In generale, questa maggioranza ha operato cinque anni con la logica del ‘puntello’, dell’intervento ‘in emergenza’, senza mai dare l’impressione di avere un progetto di insieme, e una visione dell’Alessandria di domani. Noi partiremo da lì….

Avete già ‘gettato uno sguardo’ dentro il Palazzo, immagino: qual è il Palazzo Rosso consiglio comunaleclima?
Abbiamo incontrato tutti i dirigenti, che hanno mostrato la massima disponibilità al confronto, e a fornirci il quadro della situazione. Meno disponibilità c’è da parte degli attuali amministratori: da mesi chiediamo che sia reso noto ad esempio il documento di analisi della mobilità sul territorio comunale, che giace sulla scrivania dell’assessore competente. E’ stato elaborato da una società di consulenza di Torino, la Trt, ed è stato pagato dai cittadini di Alessandria: credo intorno ai 60 mila euro. E’ legittimo che gli stessi cittadini possano sapere cosa c’è scritto, no? Eppure….La situazione a Palazzo comunque è molto critica: i dipendenti sono poco più di 600, di età media molto avanzata, e fortemente in difficoltà. Ci sono anche servizi essenziali, come l’anagrafe, in situazione di oggettivo stress, e a rischio. Manca assolutamente una valorizzazione delle competenze, non viene fatta formazione, non si sa dove si vuole andare: i lavoratori del nostro comune sembrano smarriti, e abbandonati a se stessi.

Faccio l’avvocato del diavolo: in questi anni ci si è per forza di cose dovuti concentrare sui bilanci, per rimettere i conti in sesto…
Anche qui, qualche precisazione è più che necessaria. I conti del comune di Alessandria sono tutt’altro che in ordine, e rassicuranti. Servono risorse per intervenire, in tutto il comune e non solo nelle vie del centro (anch’esse disastrate, peraltro), e risorse non ce ne sono. Ma non solo: il fondo con gli accantonamenti previsti dall’Osl per il risarcimento delle aziende creditrici del dissesto è di circa 14 milioni di euro, ma il debito è di 26 milioni di euro: e sono tutte realtà che non hanno accettato fin d’ora accordi ‘al ribasso’: a partire dal Cissaca, creditore da solo per oltre 8 milioni di euro. Se queste realtà mettessero all’incasso tutto quanto loro dovuto, non si saprebbe dove reperire le risorse. Non solo: nei 116 milioni non ammessi dall’Osl ci sono ancora debiti da verificare in carico al comune.

Cissaca 2A proposito di Cissaca: pare che le cooperative sociali che elargiscono servizi fondamentali per le fasce più deboli siano tutt’ora pagate ‘a babbo morto’: si parla di ritardi pluriennali, con cooperative che, per pagare il proprio personale, si fanno anticipare il quantum dalle banche, a interessi non proprio convenienti. Sempre che abbiano da fornire garanzie proprie, perché certi istituti di credito delle fatture del comune pare non si fidino un gran che. Avete idea di come farci tornare ad essere una città normale?
Massima trasparenza, innanzitutto. Appena insediati verificheremo la situazione a fondo, e la comunicheremo agli alessandrini, creditori e fornitori in testa, senza prendere in giro nessuno. Da fuori, l’impressione è che si debba lavorare più seriamente sugli introiti: il comune di Alessandria ha anche tanti crediti in giro, e non risulta che ci sia un’attività così pressante per recuperarli. Soprattutto quelli medio alti, mentre magari ci si accanisce sul disgraziato che non riesce a pagare la singola bolletta o tassa. E anche qui: giusto che i cittadini paghino il dovuto, ma anche che siano avvisati per tempo, senza affanni. In una parola: manca assolutamente la programmazione, e non solo sul fronte finanziario.

Parliamo di progetti finanziati: i comuni più avveduti stanno utilizzando via-san-lorenzoquesta leva in maniera sistemica. Qui si sono perse occasioni importanti: si pensi ai piani regionali di riqualificazione urbana, che hanno premiato in questi anni Tortona, Casale o San Salvatore, mentre Alessandria proponeva di asfaltare strade, e veniva bocciata….
Appunto. A Torino, già gestione Fassino prima ancora che adesso con Chiara Appendino, la logica era ed è: quali progetti potremmo sviluppare? Cosa serve davvero alla città? Su quella base, monitori poi la situazione bandi e finanziamenti europei, statali e regionali. Qui è il contrario: si è sempre inseguita l’emergenza, la situazione contingente. Si scopre che c’è un bando, e ci si inventa di corsa un progetto magari ‘raffazzonato’ per cercare di intercettare risorse. Si veda il recente bando Periferie. Noi procederemo esattamente al contrario.

Rapporti col mondo dell’associazionismo, e dell’impresa?
Intensi, e in divenire. A partire naturalmente dall’associazionismo ambientale, dal momento che per noi la qualità del territorio, e la sua salvaguardia, sono fondamentali. Mi riferisco alla necessità di una bonifica vera della Fraschetta ad esempio, e al Registro Tumori fortemente voluto dai nostri consiglieri. Ma penso soprattutto al Terzo Valico: è vero che non è un’opera alessandrina, ma le sue conseguenze negative, in termini di rischi enormi per la salute, rischiamo di subirli anche noi, con l’utilizzo delle nostre cave. Lì ovviamente la soluzone vera sta solo in uno stop totale del progetto. Ma se così non fosse, a livello comunale imporremo un controllo capillare, vero e rigoroso su tutti i camion, su tutto ciò che verrà introdotto all’interno del nostro territorio

Ascom: "Ad Alessandria scompaiono i negozi nei paesi: servono agevolazioni fiscali!" CorriereAlViabilità e commercio ad Alessandria sono strettamente connessi: vi state confrontando anche con le associazioni dei commercianti?
Assolutamente sì, e siamo pienamente in linea con le loro ragioni: il commercio in città è vita per tutta la comunità. Trasferirlo, come purtroppo largamente è già avvenuto e ancora sta avvenendo (penso ai nuovi progetti in via Giordano Bruno) in grandi centri ‘fuori porta’ significa creare alienazione, e abbandono del centro che diventa un dormitorio. Anche qui, però, serve mettersi ad un tavolo e progettare tutti insieme una nuova Alessandria, in cui vivere e in cui far crescere, nei prossimi anni, i nostri figli.

E la multiutility, architetto Serra? Se toccherà a voi occuparvene, Amag gruppoche scelte farete?
Prima di tutto l’acqua deve rimanere pubblica, senza se e senza ma. Poi c’è lo snodo trasporti: Atm non l’avremmo fatta fallire, ma oggi ci si deve confrontare con questa realtà. Il trasporto pubblico nel nostro comune va ripensato completamente, e con il socio privato che dovesse entrare, a seguito della selezione in corso, vanno posti paletti chiarissimi, ponendo indicazioni chiare. Altrimenti è evidente che un privato punta esclusivamente alla ricerca del proprio utile (consideriamo che stiamo parlando anche della gestione di tutti i parcheggi a pagamento), valutando a quanto ammontano i trasferimenti pubblici, e ‘tagliando’ i servizi che non gli rendono. Poi ci sono altri aspetti, delicatissimi: la ztl, le piste ciclabili. E qui torniamo al tema del piano del traffico, e a quel progetto che giace sulla scrivania dell’assessore: cominciamo a vedere cosa c’è scritto lì dentro, e proviamo a recuperare un ritardo ventennale di Alessandria su questo fronte.

Teleriscaldamento lavori quartiere CristoPoi ci sarebbe il gas, e il progetto teleriscaldamento…
Questo è un altro progetto su cui sia trasparenza che confronto democratico sono completamente mancati. Un progetto da 85 milioni, certo sborsati da un privato che però poi prevede di riportarseli a casa con gli interessi dai cittadini di Alessandria, approvato di fatto dalla giunta, senza nessun dibattito pubblico, e senza che lo stesso consiglio comunale abbia potuto discuterne apertamente: è stato praticamente informato a cose fatte, e chiamato a ratificare scelte prese altrove. Un metodo che va assolutamente rovesciato.

 

Veniamo alla lista dei candidati del Movimento 5 Stelle: è quasi pronta?
Sì, la presenteremo al più presto, e organizzeremo poi numerosi appuntamenti pubblici per presentare i candidati, e le loro proposte. Ovviamente avremo una sola lista, originale: le liste civetta e altri trucchetti della vecchia politica non ci interessano. Tra pochi giorni apriremo anche il bando di selezione per assessori e tecnici: chi ritiene può candidarsi, ed esperienze pregresse in altri partiti non saranno un ostacolo. Ovviamente, questo sì, a tutti sarà chiesta una piena sottoscrizione del programma e degli intenti del Movimento. I nomi saranno resi noti prima delle elezioni solo in caso di assenso delle figure individuate, altrimenti dopo. Esattamente come è successo lo scorso anno a Torino.

Lei cita giustamente spesso Torino. Ma c’è anche Roma, architetto…a Raggi 2polizze come è messo?
(ride, ndr) Malissimo, grazie. Se vuole però possiamo diffondere i miei dati, iban o quel che serve. Scherzi a parte, Roma è Roma: situazione complicatissima, dove però credo che, al di là della propaganda, sarà corretto valutare l’attuale giunta alla fine del mandato. Cito spesso Torino perché davvero è realtà più vicino a noi, e che ho ben conosciuto. La mia militanza a 5 Stelle cominciò proprio lì, ormai parecchi anni, insieme a Vittorio Bertola, nostro primo candidato sindaco sotto la Mole.

E quando i 5 Stelle non esistevano ancora, per chi votava?
Italia dei Valori, Radicali….diciamo che sono sempre stato alla ricerca di forze di opposizione ad un sistema di potere che, come tanti italiani, percepivo distante, e proiettato alla gestione dei propri interessi, e non di quelli degli italiani. Poi per fortuna è nato il Movimento…

Domanda frivola, o forse no: che libro sta leggendo, e che musica ascolta il candidato sindaco Serra?
Ho l’abitudine di leggere più libri contemporaneamente, che ho in giro per casa, sparsi ovunque. In questa fase però niente letteratura: diversi manuali sulle buone pratiche ambientali, su come si gestisce un comune e sul marketing elettorale: sono tutto concentrato sull’obiettivo insomma. Musica invece tanta: swing anni Sessanta, ma anche elettro-swing che è tendenza un po’ più moderna. Però anche opera e musica classica, e con i miei bambini (che hanno rispettivamente 4 anni e mezzo e otto mesi) inevitabilmente sigle di cartoni animati e Zecchino d’Oro. Da ragazzo sono stato dj, e anche cantante: e l’altro giorno mi sono ritrovato a cantare in casa Il Barbiere di Siviglia di Rossini, a due voci con mia figlia!

Ettore Grassano

 

Video intervista a tutto campo con Michelangelo Serra, di Pier Carlo Lava