Il mostro [oltreilciak]

Muda Serenadi Serena Muda

 

 

“Le darei la mano, ma vedo che ce l’ha già” Loris

 

Quella comune e fastidiosa tendenza a voler sbattere a tutti costi “il mostro in prima pagina”, l’accanirsi ciecamente su di un capro espiatorio, il credere biecamente a tutto ciò che viene detto o scritto dalla stampa, con conseguenze spesso disastrose.
Ironizzare su questi aspetti negativi della società, questo sembra essere lo scopo del film comico Il mostro, pellicola del 1994 di Roberto Benigni interpretata dallo stesso e dall’attrice Nicoletta Braschi, film alla cui realizzazione collaborò anche lo scrittore Vincenzo Cerami.

La trama è piuttosto semplice: un assassino seriale si muove tra le strade di  Il mostro [oltreilciak] CorriereAl 1 Roma suscitando il panico generale, essendo anche riuscito a non lasciare tracce significative, fino a quando le forze dell’ordine, grazie ad una serie di strampalate ricostruzioni, non riescono a risalire ad un individuo dal fare strambo e ambiguo, tale Loris.

Si sa che il killer prende di mira le donne, verso cui pare nutrire un interesse morboso e torbido, e quindi la polizia decide di mettere alle costole del presunto delinquente una giovane e bella poliziotta in borghese con lo scopo di coglierlo in fragrante, ed arrestarlo.

La donna, dopo essersi trasferita da lui fingendosi interessata all’appartamento, prova in ogni modo a provocare Loris, che invece risponde sempre in maniera imbarazzata ed indecisa, facendo sospettare alla giovane che forse gli inquirenti abbiano sbagliato soggetto, magari facendosi suggestionare da una serie di comportamenti stravaganti ma sinceri che Loris mette spesso in atto più per ingenuità che per malizia.

Il mostro [oltreilciak] CorriereAl 2Benigni si rivela ingegnoso sia come regista che come attore, è capace infatti di interpretare egregiamente un uomo che vive di espedienti tutto sommato innocui, e che a causa di alcune circostanze beffarde viene scambiato per un maniaco sessuale, fatto peraltro da lui ignorato per gran parte della vicenda.

Spassosa e azzeccata la performance di Nicoletta Braschi, qui nei panni di Jessica, una poliziotta con la testa fra le nuvole, ma anche molto determinata a fermare la minaccia che terrorizza la sua città. Memorabili le scene in cui la ragazza cercherà in modo eccessivo e goffo di sedurre il timidissimo Loris, alle prese con le continue provocazioni della procace coinquilina, fatto che cercherà di raccontare al suo amico Pascucci, dando vita ad un dialogo assolutamente irresistibile nella sua comicità.

Lo spettatore si gode il susseguirsi di una storia ricca di gags ed episodi grotteschi, resi ancora più efficaci in particolare dalla grande bravura recitativa di Benigni, e dalla spontaneità della Braschi, che nonostante alcune pose piuttosto ammicanti non risulta mai volgare.

L’atmosfera fresca e leggera, nonostante il tema affrontato sia tutt’altro Il mostro [oltreilciak] CorriereAlche rilassante, lo rendono un nastro godibile e scorrevole, che risulta ironico senza però sorvolare sulle problematiche sociali relative alla diversità, caratteristica che può realmente far etichettare un individuo come “mostro” solo perchè rifiuta di adattarsi a quelle norme sociali da altri rispettate senza obiezione alcuna.

In fondo, Loris parrebbe ai più come “mostro” anche senza essere accusato di alcun delitto, basterebbe infatti il suo stile di vita sopra le righe a renderlo poco adatto ai ritmi ordinari di un mondo in cui i suoi buffi stratagemmi per “tirare avanti” sono visti come elementi di disturbo, anche se in fondo non portano danni eccessivi a nessuno.

E così si fa il tifo per questo strambo signore che in fondo ha il coraggio di vivere come meglio crede, forse inconsapevole del vero male che alberga nel mondo, ma abbastanza coraggioso per affermare se stesso anche se con modi poco ortodossi. Loris è un eterno bambino, un uomo buono che però viene additato per la sua eccentricità da chi in verità ignora come proprio lì vicino si nasconda qualcuno di molto più pericoloso, capace di compiere azioni realmente aberranti.

Forse per questo lui, nel bel mezzo di una riunione condominiale, dopo essere stato accusato più o meno giustamente dai più per qualche sua stravaganza, con grande candore si volta per andarsene, ma non prima di aver mandato a “quel paese”la fastidiosa maggioranza che tanto lo detesta.