Come è brutta la città…[Controvento]

Come è brutta la città...[Controvento] CorriereAl 3di Ettore Grassano

 

 

“Sono stato a Roma qualche giorno per lavoro, e francamente non mi è sembrata così mal messa: sarà che, arrivando da Alessandria, ti sembra tutto bello…”.

Parole di un amico, l’altra sera.

E un’amica rincara la dose: “Sembriamo la Romania di Ceausescu”.

Vittimismo alessandrino? Bah, secondo me non solo: mentre loro parlavano, a me veniva in mente il pezzo/sfogo di Danilo Arona, che abbiamo pubblicato giovedì pomeriggio, e che in poche ore ha fatto il giro del web.

Quando la merda diventa la metafora di uno stato d’animo condiviso, si direbbe. Ma anche di una situazione di bruttezza fisica e abbandono che è lì, a cui in fondo ci siamo anche abituati, ma che non possiamo negare o far finta di non vedere.

Attenzione:  la pulizia,  il decoro, il rispetto per tutto ciò che è pubblico (o meglio, che semplicemente non è nostro) è un fatto che riguarda la polis come collettività, quindi responsabili siamo tutti noi cittadini, e non certo i partiti, o solo una parte politica.

Eppure se fallimento c’è stato, in questi anni di amministrazione del centro sinistra in città, è stato prima di tutto fallimento estetico.

L’Alessandria del 2017 è brutta, sporca, trascurata. Vive di rattoppi, di ‘pezze’ La merda della notte CorriereAlincollate qui e là, senza che si percepisca un vero progetto di sviluppo urbanistico, un’idea di città, come si dice in questi casi.

Vero, c’è stato il dissesto, la crisi ‘morde’ ovunque e gli enti locali sono tutti alla canna del gas. Ma ci basta andare non solo nell’Urbe (che ha i suoi enormi problemi, ma è pur sempre Roma: non scherziamo neppure con i paragoni), ma anche solo a Pavia, a Asti, a Novara, per non dire di Milano o della bellissima Torino, per capire che qui da noi davvero qualcosa non funziona.

Allora ho fatto un gioco: stimolato anche da una battuta di Cesare Miraglia, sono andato a guardarmi un po’ di foto della vecchia Alessandria, rileggendo alcuni articoli del seguitissimo blog domenicale del nostro Tony Frisina, Un tuffo nel passato, ma anche andando a ‘spulciare’ il profilo facebook di Antonio Maconi. Che cito qui non come responsabile della Ricerca della nostra Azienda Ospedaliera, o come vice presidente della Fondazione CrAl, ma solo come appassionato ‘collezionista’ di splendide immagini dell’Alessandria di qualche decennio fa.

Come è brutta la città...[Controvento] CorriereAl 2E come si fa, guardando certe foto di Corso Roma, o dei viali alessandrini, a non ‘stropicciarsi’ gli occhi, chiedendosi se davvero non fosse una città diversa, e altrove?

D’accordo, c’erano meno auto. Ma non è mica solo quello: nelle foto si vedono strade pulite, verde pubblico degno di questo nome, fiori, piante, nei giardini famiglie con bambini e non solo ‘reietti’ della società dediti a sbronze e spaccio.

Insomma, se chi amministra una città non deve rispondere ai cittadini neanche dellaCome è brutta la città...[Controvento] CorriereAl 1 bruttezza, trascuratezza e insicurezza (anche fisica: slalom tra le buche dell’asfalto con l’auto, rischio costante di ‘inciampo’ a piedi: come facciano le persone anziane e con handicap fisici rimane un mistero), di che altro deve mai rispondere?

E Alessandria deve essere per forza una città di merda, attorno ad un bel ponte faraonico? Noi crediamo di no.

Chiudiamo con un bel pezzo d’antan, del mitico Giorgio Gaber: correva l’anno 1970, o giù di lì.