“Giocavamo per strada”: a Novi la presentazione dell’ultimo libro di Roberto Paravagna

A Novi l'ultimo libro di Roberto Paravagna: "Giocavamo per strada. I Biancorossi: Novi e la Comollo nelle parole di chi c’era" CorriereAl

Nato da un’idea di Roberto Paravagna e Antonella Daudo, (figlia del primo presidente della società, Palmiro), ‘Giocavamo per strada’ sarà presentato giovedì 19 gennaio alle ore 18.30 presso i locali del Circolo Ilva di Novi Ligure alla presenza dell’autore.

Il libro si apre con uno spaccato della città a soli cinque anni dalla fine della seconda guerra mondiale ed analizza il lento riprendersi, il faticoso ritornare alla vita cosiddetta ‘normale’ come si poteva intendere dopo così tanti anni di conflitto.

La Novi del ’50 e del ’60 quindi, con un focus particolare sulle aziende, le ditte, le imprese che hanno garantito posti di lavoro (quando quest’ultimo non mancava…) e parallelamente hanno dato impulso alla città.

Qui, l’autore si sofferma sul fenomeno dell’immigrazione, tipico di quel periodo della storia italiana, un evento sociale che – per un po’ di anni – non conosce tregua; tanti sono i figli degli immigrati con la passione del calcio, e con la voglia di giocare al pallone.

La Comollo nasce proprio in questi anni, nel 1956, e diventa così una fucina anche per i tanti giovani con alle spalle centinaia e centinaia di chilometri, magari dal Meridione oppure dal Nord Est che allora non aveva ancora la fama che avrebbe avuto in seguito. Sui campi di calcio degli anni ’60 (quello  della Collinetta, in primis..) tutti quei ragazzi hanno iniziato a fare un po’ d’esperienza, quella che traspare dalle loro stesse parole, mentre rispondono alle domande di Roberto Paravagna; quella stessa esperienza avrebbe poi portato alcuni di essi a continuare l’attività sportiva, arrivando addirittura a collocarsi in squadre di altro livello.

I Biancorossi (come affettuosamente vengono chiamati) sono stati indubbiamente una squadra importante per Novi, una squadra parallela alla Novese, ma pur sempre una compagine sportiva che per un po’ di anni ha tenuto testa alla concorrente, tanto da fare a gara con la stessa a quale delle due potesse contare su più tifosi. La sua radiazione dagli albi della federazione ha provocato sconforto e dispiacere, due sensazioni ‘umane’ che continuano ancora ai giorni nostri, ed infatti le testimonianze raccolte lo provano ampiamente; c’è anche chi si è dichiarato fiducioso nella possibilità che la Comollo torni ad essere tale.