La lista dei buoni propositi [Psicologia in pillole]

sara-poggiodi Sara Poggio
È un rito consolidato per molti di noi quello di cimentarci ogni inizio dell’anno nella stesura dei buoni propositi da perseguire nei 12 mesi che verranno. Ma di solito, quando poi ci troviamo a tirare le somme, ci accorgiamo che non siamo riusciti a raggiungere gli obiettivi che ci eravamo prefissati, alcuni ci sembrano francamente assurdi e altri sembrano essere stati conseguiti per caso.

Perché è così importante fissarci dei traguardi e come mai tanto spesso non riusciamo a raggiungerli? Vivere alla giornata è una dei mantra della meditazione, così come di tutte le discipline che si occupano di benessere e salute, ma non deve essere confuso con la mancanza di progettualità per il futuro, tanto che l’assenza di sogni e programmi per il domani è di solito sintomo di depressione.

Fissarci dei traguardi è quindi cosa buona e giusta, sempre che lo si faccia con criterio, altrimenti possono essere fonte di frustrazione, ansia e senso di inadeguatezza.

Vorrei iniziare questo nuovo anno condividendo un piccolo vademecum per La lista dei buoni propositi [Psicologia in pillole]stilare una lista che possa esserci davvero di ispirazione:

1. Sostituire i “devo” con i “voglio”: sembra una banalità, ma se facciamo attenzione al nostro linguaggio anche quando parliamo di desideri diciamo per esempio “devo guadagnare di più!, devo andare in palestra!” e difficilmente di fronte a un’imposizione siamo ben disposti ad impegnarci! Scoprire invece cosa vorremmo per noi è un lavoro più complesso, ma sicuramente più soddisfacente, che ci spinge a prenderci un momento per riflettere su cosa ci farebbe bene piuttosto che aderire ciecamente ai doveri che la società ci impone per essere perfetti;

2. Volere non è potere: riconoscere cosa si vuole è un ottimo inizio, ma di per sé non basta a rendere le cose reali! Prima di tutto perché tendiamo a porci degli obiettivi troppo grandi da raggiungere in un sol balzo, come “voglio essere felice”. Di fronte a una sfida tanto grande difficilmente ci sentiremo efficaci nel perseguire lo scopo, coltiveremo un’idea fantozziana di noi stessi e tenderemo ad essere pessimisti di fronte alla possibilità di raggiungere altri obiettivi. Il trucco sta nello scomporre l’obiettivo finale in tanti step, più piccoli e maneggevoli, che ci possono dare la soddisfazione di sentirci sulla strada giusta e capaci di percorrerla: per esempio, ci possiamo chiedere “cosa ci rende felici?” e cercare di dedicarci, una per volta, a ogni compenente!

3. Riconoscere i propri traguardi prima di alzare l’ “asticella prestazionale”: qui torna il mantra del vivere nel momento presente! Tante volte raggiungiamo i nostri obiettivi, ma o non ce ne accorgiamo perché non riconosciamo le nostre capacità, o non riusciamo a goderne poiché siamo già proiettati verso un nuovo traguardo. La lista dei buoni propositi diventa una sfida, una corsa contro il tempo e contro noi stessi che non ci fa gioire né del viaggio né della meta. Stiamo nel qui ed ora, tanto con i nostri successi quanto con i nostri fallimenti, condividiamo la gioia per ciò che ha funzionato e il dolore per quello che è andato male e soprattutto guardiamo alle nostre risorse che ci permettono, comunque, di essere qui a pensare a nuovi traguardi.

Credete in voi, per davvero, in questo 2017.

Se avete curiosità o domande potete scrivermi a poggio_sara@libero.it

 

Dr.ssa Sara Poggio-Psicologa, Psicoterapeuta Cognitiva

In Forma Mentis-Studio di Psicologia e Chinesiologia, Acqui Terme