Moscardo addio: Alessandria perde un pezzo della sua storia [Il gusto del territorio]

moscardo-2di Eleonora Scafaro

 

Il Moscardo ha chiuso e non si può non essere tristi.Tristi perché si chiude un’era.
Tristi perché il Moscardo era una seconda casa per molti alessandrini. A pranzo, a cena, fino a tarda ora per chiacchierare, bere un buon bicchiere di vino o mangiare i fantastici dolci di Mimi.

Un locale accogliente, pieno zeppo di coniglietti (sì, perché il Moscardo deve il suo nome a ‘La collina dei conigli’ di Richard Adams, scrittore morto proprio il 27 dicembre, dopo pochi giorni della chiusura), quadri, poster vintage e fotografie con i Nomadi.

Certo, perché i Nomadi, con lo storico Beppe Carletti, dove altro potevano andare a mangiare il 2 aprile di sei anni fa quando si sono esibiti per la Fondazione Uspidalet?

E si mangiava bene, al Moscardo.
Prodotti del territorio, cucinati da Nicoletta, Maria e da Federico che si dilettava moscardo-1in cucina, sperimentava e chiedeva consigli ai clienti più frequenti. Poi vini di qualità e l’indimenticabile piatto del coniglio. Un must per il Moscardo.
E c’era. Sempre. Il tomino filante, la verdura, quiche, carne o pesce. Un piatto unico che difficilmente ritroveremo in qualche altro locale.

A fare la differenza, al Moscardo, non era solo il cibo ma, soprattutto, le persone.
Maria, Federico e Nicoletta erano sempre pronti a fare due chiacchiere.

Anche se avevi poco tempo, in pausa pranzo, ti risollevavano la giornata.
Un sorriso, una battuta, una breve partita a carte.

Poi le cene a tema, ogni mese una regione diversa, il Capodanno Alessandrino, i pranzi che seguivano le stagioni.

Circolava da un po’ di tempo la notizia che il Moscardo avrebbe chiuso, ma Alessandria è un po’ così. ogni tanto qualche locale deve chiudere anche se gode di ottima salute.

E, invece, ci siamo ritrovati la sera del 23 dicembre all’aperitivo di chiusura, per pochi intimi.

moscardo-3Sul tavolo alto, sempre al suo posto, Franco Carciofalo e, poi, gli amici di sempre. Quelli che vedevi a pranzo o semplicemente incrociavi durante la pausa di lavoro.

Un ultimo saluto per onorare quasi vent’anni di lavoro. Che, per noi clienti, non era lavoro, ma un salotto in cui ritrovarsi, mangiare, bere e stare in compagnia di Maria, Nicoletta e Federico.

Riaprirà il locale, ma non sarà quello di prima perché, come sempre, la differenza la fanno le persone.

E, comunque, io un coniglietto del Moscardo me lo sono portata via…..ma il Moscardo ha chiuso e Alessandria ha perso di nuovo un altro pezzetto della sua storia.