Il terzino e Bebe [Lettera 32]

Giuliano Beppedi Beppe Giuliano

 

Tanto di dormire non se ne parla.
Il terzino riprende il cellulare, accede di nuovo a facebook, scrive un whatsapp ma non lo spedisce. Mancano venticinque o sei alle quattro.
Il suo compagno di stanza russa, con una gamba che penzola fuori dal letto. Prova a scalciargliela, ma sente una fitta all’adduttore.
Quasi quasi, se mi faccio male… Almeno domani non gioco… Pensa, per pochi istanti sollevato.
No, non posso, ancora non posso…

Sei presenze in campionato, diciannove anni ancora da compiere. Il giornale sportivo la scorsa settimana l’ha definito il miglior giovane debuttante. Sua madre orgogliosa ha condiviso la foto dell’articolo su facebook, ed è stata sommersa di mi piace, più della foto di CR7, il loro cane.
Intanto: di dormire non se ne parla…

Varie volte ho provato a immaginare la notte insonne del terzino che il giorno dopo avrebbe per la prima volta dovuto cercare di fermare un Messi.

Dopo le Paralimpiadi ho pensato che le schermitrici che avrebbero dovuto tirare, il  Bebe 1 giorno dopo, contro la Bebe Vio devono avere passato una notte anche peggiore.
Lei, infatti, non perde un incontro da parecchi anni, e anche a Rio s’è messa al collo la medaglia d’oro.

La sua storia magari l’avete già letta, non la ripercorro più, dico solo che c’è un video girato prima di Rio, in cui si racconta. Dura una ventina di minuti, un’eternità sul web. Ho iniziato a guardarlo e non sono riuscito a smettere, fino alla fine commosso e divertito.
Solo un altro sportivo riesce a commuovermi e divertirmi altrettanto. E non è una questione di amputazioni, no, è questione di umanità, e di enorme forza.

Parlo di Alex Zanardi, ovviamente. Quello che a Rio ha vinto… quante? ho perso il conto. Le ennesime medaglie di una “seconda” carriera da matti.

Bebe 3Zanardi, fenomenale, continua a vincere a quasi cinquant’anni. Bebe, che di anni ne ha solo diciannove, potrà farlo ancora per una decina di giochi olimpici, se ne avrà voglia (al momento, come potete capire facilmente se avete visto la sua gara, di voglia ne ha tantissima, e ha una cattiveria agonistica che in confronto la Vezzali era un tesorino).
Di dormire, la notte prima di tirare contro di lei, per le sue avversarie non se ne parlerà ancora per parecchio, mi sa.

Aggiungo solo due cose, non proprio sullo sport (ma in qualche modo anche sí):
Bebe Vio è il miglior testimone per le vaccinazioni, lei che a causa di una meningite ha perso a undici anni gli arti. La fotografia che le ha fatto Anne Geddes, Bebe 2proprio per invitare a vaccinare i bambini, merita un’altra medaglia.

Non voglio entrare nelle polemiche su Roma 2024. Dico solo, a chi è contento perché così non si spende, che le Paralimpiadi portano spese per abbattere le barriere architettoniche, rendere le città più accessibili, favorire l’inclusione. Non ne varrebbe la pena?