Un bel 2 all’evitabile dissesto di Palazzo Rosso, e 4 all’incapacità di ascoltare i cittadini [Le pagelle di GZL]

Note e visionidi Graziella Zaccone Languzzi

 

1) Sul bisettimanale Il Piccolo di venerdì 5 agosto a pag. 7 – nell’articolo a titolo: “Note e Visioni va in archivio. Si pensa al 2017 ”, Rita Rossa dopo la parte che elenca i buoni risultati dei concerti, cinema all’aperto, locali in piazza che sono stati graditi e con buona partecipazione della cittadinanza, attacca chi è sempre contro qualsiasi cosa che lei fa o tenta di realizzare. Nella parte finale dell’articolo la sindaca a detta dell’articolista si toglie un sassolino o ancor meglio un macigno dalla scarpa. La frase: <E’ troppo facile per qualche “esperto di penna” attaccare senza mai impegnarsi in prima persona. Si può sbagliare, nessuno è perfetto ma credo sia fondamentale, per contribuire al rilancio della nostra Alessandria, impegnarsi e confrontarsi. E’ troppo facile giudicare, pontificare senza “sporcarsi”>. Da parte mia ad esempio è troppo difficile non criticare sulle tante cose importanti che non vanno. Che sia chiaro: in una città ci devono essere anche eventi culturali, spettacoli, feste e ricorrenze di carattere popolare locale che rappresentano occasioni di svago, di aggregazione, una precondizione fondamentale di partecipazione utile ai cittadini per vivere la città, quindi questo va bene. Ma quando si chiede agli “esperti di penna” di impegnarsi in prima persona invece di criticare, bisognerebbe vedere poi al lato pratico se Rita Rossa e la sua “alta corte” permettono a chicchessia, al di fuori del loro entourage partitico, di proporre, impegnarsi e confrontarsi: cittadini comuni senza pretese e scopi “secondari”. A riguardo ricordo alla sindaca che la sottoscritta a nome dell’Associazione/Comitato “Noi dell’Osterietta” (componente di tale Comitato almeno fino ad oggi) attende dalla fine di ottobre 2013 un incontro con l’ Assessore Lombardi e con la sua essenziale presenza: a ottobre 2016 saranno tre anni! Incontrare il Direttivo di un Comitato di cittadini ha lo scopo di ascoltare, collaborare anche discutere perché no e relazionare, quindi quando ci sono “portoni sprangati” non c’è rapporto. Chissà quanti altri magari volenterosi hanno trovato lo stesso “portone sprangato” che ho trovato io a nome del Comitato. Prima di fare certe critiche meglio valutare bene il proprio pregresso comportamento.
Voto: 4

 

2) Dissesto sì – Dissesto no: dopo quattro anni di sacrifici imposti e alla luce delle Comune Alessandria basso altoultime informazioni che parlano di rischio pre-dissesto, una nota di Rita Rossa dichiara: “La notizia del rischio di pre-dissesto per il Comune di Alessandria è destituita di ogni fondamento”. Ma onestamente chi ci capisce ancora qualcosa? Abbiamo avuto a che fare con “apprendisti stregoni”? Al tempo le colpe erano tutte dell’amministrazione precedente, poi dopo un po’ è saltato fuori che i debiti arrivano anche da più lontano, quindi da quella precedente della precedente e fin qui ci siamo. A questo punto l’errore commesso da chi ha preceduto l’attuale amministrazione è stato di non comunicare ai cittadini lo stato contabile reale in essere del Comune trovato nel 2007, per tracciare una linea e a seguire poter dimostrare altri debiti aggiunti ai precedenti. Quindi ad ognuno il suo. La Calvo nel ’93 si prendeva carico di una città commissariata, poi la tragedia dell’alluvione del ’94 portò risorse per ricostruire e rinascere, quindi a partire dal 2002 si suppone che si potesse procedere ad una amministrazione a contabilità regolare, e qui il dubbio: alla fine del 2007 la contabilità in toto del Comune era a regola d’arte? Qualcuno potrebbe dire che se i bilanci negli enti pubblici vengono controllati dai certificatori e approvati sono regolari: può darsi ma nel pubblico tutto può essere il contrario di tutto, poi San Tommaso ci ha insegnato a non essere creduloni e stare guardinghi. Quello che fa specie è la rapidità con cui l’attuale amministrazione ha dichiarato il dissesto. Ho ricostruito il percorso dal sito del Comune:  e attenzione alle date. Rita Rossa diventa sindaca di Alessandria il 21 maggio 2012, trentasette giorni dopo, il 28/06/2012 dichiarazione ufficiale di dissesto, nel contempo esattamente a trenta giorni dall’investitura la Corte dei Conti–Sezione Regionale di controllo per il Piemonte, nell’adunanza del 21/06/2012 sancisce con la Delibera n.260/2012-SRCPIE/PRSE il dissesto in una relazione di 66 pagine datata 27/06/2012. Diciamo che si sono dati “tutti” un gran daffare “più veloce della luce” o “tucà brisà” come vi piace di più: un po’ anomalo quando si tratta di pubblico e giustizia. Quindi ritorno al punto interrogativo: qual è la verità?
Voto: 2

 

Fabbio Piercarlo nuova3) Argomento da seduta su cactus su cui mi pongo senza protezione, quindi “spinoso”. E se qualcuno timidamente pone queste domande sussurrando per non farsi sentire pronunciare il nome di Fabbio, alla luce di nuovi fatti a pochi mesi dalle amministrative, senza timidezza o timori formulo alcune domande: e se Piercarlo Fabbio, ex sindaco nella precedente amministrazione, avesse ragione sui numeri “danzanti” che ballano da oltre quattro anni? Quindi se venisse fuori tale fatto chi lo ripagherebbe del danno subìto di immagine come persona e come politico? Chi lo ha accusato? Chi ha fatto male i conti? La giustizia contabile che ha avuto una svista o numeri sbagliati? Quegli organi di informazione che lo hanno dipinto come ben sappiamo? In questo eventuale caso se fosse riconosciuto che tali cifre fuori regola fossero un accumulo in un ventennio di amministrazioni mentre la croce è stata piazzata solo sulla sua schiena, la politica, la giustizia e l’informazione dovrebbero chiedere scusa non solo al “condannato senza se e senza ma” ma anche ai cittadini per averli costretti a subire le conseguenze del dissesto: tariffe ai massimi di legge, mancanza di servizi e uno “sputtanamento” all’immagine di Alessandria nei confronti dell’Italia intera. In politica e in amore tutto è permesso, così ci racconta un detto, ma ci sono limiti sia in politica che in amore, e noi abbiamo il diritto di sapere la verità. Si spera che il tempo sia galantuomo, e ci dica come sono andate veramente le cose, perché non è più accettabile che la casta giochi e si diverta con il “lato B” dei cittadini.
Voto: 2