Ed ora? [Il Flessibile]

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di Dario B. Caruso.

Caro Sindaco di Savona,
ti scrivo queste poche righe, come di consueto, flessibili.
Non so ancora chi sarai poiché lo spoglio terminerà stanotte e mi sto addentrando nel mondo dei sogni.
So solamente che sarai una Sindaca.
Continuerò però a usare il maschile: non ho mai sopportato i cambi di genere soltanto per essere politicamente corretti o fintamente rispettosi dell’altro sesso.
Pensate a architetta, nulla di più volgare e offensivo.
Oppure ministra che suona così male da dare il voltastomaco.

savona_flexQuindi, caro Sindaco, sono finite le parole e le promesse.
Hai finito di chiedere. Da adesso dovrai fare sul serio, dovrai migliorare questa mia città carica di problemi, controsensi e aspettative.
Pena la perdita della credibilità.
E oggi come oggi non è da tutti, avere a cuore la propria faccia e i propri beni immateriali.
Non è da tutti mettere le proprie idee al servizio degli altri.
Non è da tutti pensare di poter scorrazzare per il centro cittadino e i quartieri periferici nel 2020 come poche settimane or sono, spalleggiati da mezze figure di partito mentre quelle intere stanno nella stanza dei bottoni.
I giornali hanno archivi cartacei e virtuali che costa poco andare a rivedere.

Quindi buon lavoro.
Non so ancora chi sarai e mi sto addentrando nel mondo dei sogni.
Spero di non risvegliarmi troppo presto.
Con il minor grado di scetticismo possibile,
Tuo
Flessibile