Io non sono quella ruota [Letture d’Autore]

Montagna 1di Sergio Montagna

 
Barriere architettoniche……Ancora?
Ma non sono state abolite per legge?
Certo, le città sono ingombre di quel simbolo idiota, quell’omino stilizzato che non muove mai un braccio, che non ha un espressione, ma soltanto un’enorme ruota.

Ed io sarei come lui? Ma mi avete visto? Sono una linea seduta su una ruota?

Quell’omino stilizzato non lo sopporto più. Non mi rappresenta. È uno stigma che non accetto.

Non esistono le persone disabili. Esistono le persone. I singoli, ognuno con la propria realtà, le personali aspettative di vita, i differenti livelli di cultura e di censo.

Basterebbe, questo sì, applicare l’articolo 3 della Costituzione, che non prevede discriminazioni fra i cittadini. Ora si parla del trattato di Amsterdam dell’Unione Europea (articolo 13), ma la nostra cara vecchia Costituzione repubblicana avrebbe già tutto l’occorrente per garantire pari opportunità anche a chi, come me, ha sempre dovuto lottare “un po’ di più”, ha dovuto impiegare ogni giorno qualche ora di troppo per fare le medesime cose degli altri.

Essere disabile in Italia, oggi, non è la stessa cosa che esserlo in Sudan, o Barriera 2in Iraq, o in Palestina.
Questo, semmai, è il nostro vero privilegio, del quale le persone disabili italiane spesso non si rendono conto, paragonando se stesse al modello americano (spesso enfatizzato, perché si dimentica che accanto a indubbi successi nel campo della mobilità, gli Usa presentano rispetto a noi problemi assai gravi di integrazione sociale e di assistenza sanitaria).

Vorrei insomma un EuroDisabile meno convinto di dover accampare ulteriori diritti, e più impegnato a sostenere semplicemente la propria identità di persona,di cittadino qualunque, non sempre buono, non sempre gradevole.
A volte, per fortuna, anche insopportabile.