Il ritorno di Barbablù [Very Art]

Ade 1  di Cristina Antoni

 

La Testa di Ade restituita dal Paul Getty Museum di Los Angeles al Museo Aidone di Morgantina.
Ha alcuni riccioli blu, ed uno di questi è stato fondamentale per il suo ritrovamento. E’ bello come un Dio, anzi lo è..un Dio greco! Il suo fascino arriva dalla classicità, ed è appena rientrato in Italia, a Morgantina in Sicilia dove fu trafugato alla fine degli anni 70 ed impropriamente acquistato dal museo John Paul Getty.

Si tratta della Testa di Ade, il Dio degli Inferi, una scultura di straordinario valore artistico. Scomparve nel 1985, dal Santuario extraurbano di San Francesco Bisconti a Morgantina (Enna) . Il reperto venne esportato ed illecitamente venduto nel 1985 al Getty Museum dal collezionista di New York Maurice Tempelsman per la cifra di 500 mila dollari.

L’opera è davvero di grande pregio. Si tratta una testa in terracotta policroma di epocaAde 4 ellenistica, un unicum nel suo genere, sia per il materiale utilizzato, molto fragile, sia per i colori, rosso mattone nei capelli e blu nella barba, che valsero all’opera in questione il soprannome di barbablù.

Pare che la collocazione originaria della Testa di Ade fosse il Santuario di Demetra, nel parco archeologico di Morgantina. Non è la prima volta che il Governo italiano recupera opere d’arte rubate e poi rivendute dal museo di Los Angeles. La stessa cosa era infatti accaduta anche per la statua della Venere di Morgantina, restituita nel 2011.

Dopo quasi tre anni di tira e molla con il Museo Getty che ha riconosciuto di aver acquistato sul mercato nero una delle opere trafugate in Sicilia finalmente la scultura è stata restituita al Museo di Aidone, ed il graditissimo ritorno si considera dovuto soprattutto al grande impegno ed alla competenza dimostrati dagli archeologi italiani. Da un ricciolo di ceramica blu ritrovato tra i resti degli scavi di frodo si è infatti accertata la provenienza della testa dello stesso caratteristico colore custodita a Los Angeles. Di conseguenza la Procura di Enna con una rogatoria internazionale avviata nel 2014 ha provveduto a rendere possibile la restituzione.

Ade 3Il Dio Ade nella mitologia greca (l’invisibile), figlio di Crono e Rea, fratello di Zeus e Poseidone era venerato come signore e Dio degli Inferi, la cui corte era formata da figure mostruose, demoni della morte (Thanatos) , del sonno (Hypnos), della violenza e della tempesta (Arpie), demoni del rimorso e della maledizione divina (Erinni) e tanti altri.

La sua figura però aveva anche altri significati, come quello di dispensatore di ricchezze celate nel seno della terra.
Egli possedeva un elmo che rendeva invisibili se indossato, e di questo si servì Perseo per uccidere Medusa.
L’Ade, il regno degli Inferi nella concezione classica non era il luogo dove espiare le colpe, bensì il regno dei morti in generale, al quale erano destinati tutti i defunti senza distinzione alcuna, dove restavano per sempre in forma di semplici ombre.

Per quanto riguarda l’altra protagonista di avventure simili a quelle della Testa di Ade,Ade 2 la Venere di Morgantina, è opportuno sottolineare il suo inestimabile valore. La Dea (alta 2,24) fu scolpita nel V secolo A.C. in Sicilia. L’autore pare fosse un discepolo di Fidia, operante nella Magna Grecia. Si tratta di uno pseudo-acrolito, con il corpo realizzato in calcare colorato, e le parti nude (testa, braccia, piedi) in marmo pario. La statua fu trafugata nella seconda metà del Novecento, illegalmente venduta al Paul Getty Museum e dopo infinite vicissitudini restituita al Museo di Aidone nel 2011.

Dal punto di vista stilistico essa rientra nel periodo artistico cosiddetto ‘ricco’ diffusosi in Grecia durante gli anni della Guerra del Peloponneso. Vi è un evidente effetto ‘bagnato’ sul dorso, che mette in risalto i lineamenti del corpo, sottolineati dall’ampio panneggio della veste, visibile solo lateralmente o posteriormente.