Era (v’amo) di sinistra… [(im)Pertinenze]

Eravamo di sinistradi Loretta Ortolani & Nuccio Lodato

Un amico (filo non lieve di sarcasmo): “Com’è possibile non essere su Facebook? Andate ancora al lavoro in carrozza?” Sovviene quel tempo remoto in cui un megafono ti “distingueva”: potevi far sentire la tua voce alle masse, convinto di essere, con magiche parole, artefice di un mondo-altro.

Infatti poi sono accadute, le cose dell’altro-mondo:

1) fabbriche espatriate per la dipartita (1993) del col. Bernacca, punto di riferimento imprescindibile prima del protocollo di Kyoto. Migrate verso territori climaticamente più propizi, in base a mms-meteo dall’Isola dei Famosi;

2) “comunisti” estinti: per carenza di… fabbriche che li producevano e con le quali si autoalimentavano fino alla pensione (che percepivano);

3) pochi sopravvissuti (allo tsunami crax-berlusco-renziano, s’intende…) grazie a bunker segreti in via… Botteghe Oscure, forzatamente riemersi a seguito assassinio dell’equo-canone. Ma ad ogni uscita pubblica di Renzi (= 24 ore al giorno) provano intensa vergogna delle loro origini. Come Adamo ed Eva dopo la mela, si nascondono. Ora nei lounge-bar, bevendo drinks per dimenticare. Ora scaricando inutili apps in cerca di futuro. Ora inviandosi tweets tra loro, nell’illusione di sentirsi miseramente trend. Qualcuno, più intraprendente e vivace (interessante esemplare di man in progress) è diventato… ambi-destro: un po’ qua, un po’ là, tanto almeno questa differenza non è visibile.