Ravetti: “Presentata in consiglio regionale mozione sui disturbi autistici”

Autismo 3Il vicecapogruppo Pd in Consiglio regionale Domenico Ravetti è il primo firmatario di una mozione presentata in Consiglio regionale sul potenziamento delle politiche in materia di disturbi dello spettro autistico e l’approvazione in tempi rapidi di una normativa di riferimento.

Il Piemonte è all’avanguardia in Italia per alcuni aspetti connessi al trattamento dei disturbi autistici, in primo luogo per l’utilizzo del sistema di raccolta dati NPI.NET, principale fonte di conoscenza sull’attuale modalità di gestione dell’autismo sul territorio regionale e punto di riferimento nazionale, ma anche per la presenza su territorio di realtà come il Centro Autismo e Sindrome di Asperger.

“Nonostante ciò – spiega il consigliere Ravetti – attualmente in Piemonte nessun servizio è in grado di garantire interventi intensivi per il trattamento di tali disturbi e in moltissimi casi alla diagnosi precoce non segue un intervento altrettanto precoce, come invece raccomandano le linee guida nazionali ed internazionali. Trattamenti intensivi e precoci riducono infatti in modo significativo la disabilità del bambino e consentono di uscire dalla diagnosi di disturbo autistico in circa il 10 per cento dei casi”.

Con la mozione votata dal Consiglio – prosegue Ravetti – abbiamo chiesto alla Giunta regionale di sollecitare il Governo e il Parlamento ad approvare una normativa statale di riferimento in materia, ad istituire, in collaborazione con le Regioni, un registro sui disturbi prevalenti dello spettro autistico, a promuovere la ricerca e ad istituire il Fondo nazionale per l’autismo, finanziato con quota vincolata nell’ambito dei finanziamenti sanitari nazionali destinati annualmente alle Regioni.
Inoltre – conclude Ravetti – è stata sollevata l’urgenza di attivare percorsi di formazione di tutti gli operatori coinvolti nella presa in carico del disturbo e prevedere forme di politiche attive dirette ai familiari, avvalendosi anche delle associazioni di volontariato”.