When China met Africa: una durevole amicizia? [Lettere da Pechino]

Lettera 13 1di Marco Balestra

 

La relazione economica tra la Cina e l’Africa è da ricercarsi già attorno al II s. a.C.
La dinastia Han (dinastia cinese: 206 a.C. – 9 d. C. per gli Han anteriori e 25- 220 per gli Han posteriori) pose le basi per un’amicizia grazie alla quale la dinastia Tang (618- 907 d.C.) incominciò lo scambio di beni pregiati accrescendo l’afflusso di prodotti cinesi nel paese africano.

Il viaggiatore Wang Dayuan (dinastia Yuan 1271- 1368) raggiunse l’Egitto, il Marocco, la Somalia e il Mozambico. Nello stesso periodo, un altro temerario navigatore nato a Tangeri, Ibn Battuta, raggiunse la Cina visitando Quanzhou, Hangzhou e il Guangzhou.

Attorno al 1800, le potenze occidentali bloccarono del tutto gli scambi commerciali tra laLettera 13 3 Cina e l’Africa, che ripresero soltanto dopo la proclamazione della Repubblica Popolare Cinese nel 1949.

Durante la prima conferenza Afro-cinese del 1955, il premier Zhou Enlai incontrò i rappresentanti di Egitto, Etiopia, Liberia, Libia e Sudan. Nel 1956 Il Cairo stabilisce contatti diplomatici con la Cina e successivamente, nel 1959, la Guinea sarà il primo paese dell’Africa sub- Sahariana a definire le relazioni diplomatiche.

Lo scambio commerciale, tra il 1950 e il 1955, passerà da $12 mil. a $34.74 mil., per raggiungere $250 mil. nel 1965.

Tra il 1979 e il 1990, la Cina investe $51.19 mil. in 102 progetti in Africa (circa $500.000 per progetto) e verso la fine degli anni novanta il valore commerciale, con un incremento oltre il 40% annuo, vede raggiungere la cifra di $10 bilioni. Inoltre in questo periodo, il premier cinese Zhao Ziyang, promuove i “quattro principi” per cooperare con l’africa: uguaglianza e reciproco beneficio, sforzo e risultati pratici e diversificazione delle differenti forme di sviluppo economico.

Lettera 13 2Nel maggio del 1996 il presidente Jiang Zeming visitò il Kenya, Egitto, Etiopia, Mali, Namibia e Zimbabwe avanzando diverse proposte per lo sviluppo delle relazioni e nell’anno 2000 viene istituito il forum sulla Cooperazione Cina-Africa.
Molti analisti ritengono che gli investimenti cinesi in Africa sono solo una nuova forma di neo-colonialismo, anche se le autorità di Pechino si definiscono come i sostenitori del nuovo sviluppo infrastrutturale e commerciale. Nell’ Action Plan del 2007/2009 vengono enfatizzati diversi punti, come il dialogo politico, l’accrescimento dello sviluppo agricolo africano e maggiore sviluppo sociale. Sempre nell’Action Plan si prevede la formazione di circa 10.000 operatori professionali in campo medico, agricolo e scientifico.

In aggiunta, la Cina sostiene l’Africa colpita dall’ebola (solo in Sierra Leone sono stati mandati 200 medici cinesi altamente specializzati nel trattamento di malattie infettive) sin dall’inizio della diffusione epidemica che secondo l’organizzazione della sanità mondiale ha già infettato 8.997 persone, uccidendone 4.493.